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Roma, il Tevere si accende di luce con “Luminis”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Roma, il Tevere si accende di luce con “Luminis”

Il muraglione che per decenni ha separato il fiume dalla città diventa scenografia viva. Con Luminis, l’artista Mario Carlo Iusi porta un’installazione monumentale che trasforma mezzo chilometro della riva destra del Tevere in un percorso di cornici luminose. Non un semplice ornamento, ma un gesto politico e poetico: smettere di guardare il passato con nostalgia e imparare a guardare avanti.

Roma, il Tevere si accende di luce con “Luminis”

Le cornici disegnano varchi, aperture, finestre. Incorniciano il paesaggio e lo restituiscono ai romani in una veste nuova. La luce, modulata e avvolgente, diventa strumento di racconto e meditazione, capace di richiamare la memoria storica senza congelarla. Qui l’arte non costruisce barriere: apre possibilità, invita alla contemplazione, chiede un passo in più verso la città che verrà.

Il dialogo con le esperienze passate
Il progetto si inserisce nel solco delle grandi operazioni di arte pubblica sul Tevere, come l’opera di William Kentridge che aveva ridato voce al muraglione con figure in controluce. Ma Luminis sceglie una chiave diversa: intimità, partecipazione, coinvolgimento diretto. Accanto all’installazione si affiancano camminate, pratiche collettive, attività che trasformano il fiume in agorà contemporanea.

Dal muro al legame con la città
La sfida è ribaltare il senso del muraglione: da barriera difensiva a spazio di relazione. Giorgio de Finis, presidente di Tevereterno, ricorda che Piazza Tevere nacque come idea di apertura, un punto d’incontro tra fiume e cittadini. Oggi quel progetto diventa tangibile grazie a un’opera che illumina e al tempo stesso ridefinisce il senso dello spazio urbano.

Una luce che chiama comunità
Per Iusi le cornici luminose sono “luce che invita a guardarsi negli occhi”. Non solo un’installazione estetica, ma un dispositivo per fare comunità, per spingere chi attraversa quelle rive a fermarsi, vivere il luogo, condividerlo. Il Tevere, spesso relegato a confine, torna così a essere centro, cuore pulsante di una Roma che riscopre la propria anima collettiva.

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