Panico in Regno Unito: per l'aumento dei prezzi chiudono un terzo dei fish-and-chips

- di: Redazione
 
Forse per qualcuno una cosa del genere potrebbe indurre al sorriso, ma nel Regno Unito è terribilmente seria perché l'ipotesi che possa chiudere un terzo dei frequentatissimi ristoranti fish-and-chips sta gettando nel panico milioni di appassionati di questa pietanza, a base di filetti di merluzzo e patatine, ovviamente fritti.
Non si tratta comunque di una crisi legata al cambio dei gusti dei britannici, quanto dell'ennesima conseguenza della guerra russa in Ucraina, che ha provocato l'impennata dei prezzi degli ingredienti chiave del fish-and-chips, appunto merluzzo e olio da cucina.

Regno Unito: un terzo dei fish-and-chips chiudono per il rincaro

L'allarme è stato lanciato dal presidente della Federazione che riunisce, su base nazionale, i proprietari dei circa diecimila ristoranti fish-and-chips del Paese, Andrew Crook, che, ai microfoni di CNN Business, ha detto che non è esagerata la previsione che ne chiudano un terzo per quella che ha definito ''la crisi peggiore che abbia mai visto''. La tendenza all'aumento dei prezzi si era già vista alla fine dell'anno, ma l'impennata è arrivata con la crisi ucraina.

Le aziende di tutti i settori stanno lottando con l'aumento dei prezzi. Ma i negozi di fish-and-chips, che tradizionalmente operano con margini molto ristretti, risentono moltissimo della dipendenza del settore dalle importazioni russe.
Fino al 40% del merluzzo e dell'eglefino (un pesce chiamato anche asinello) utilizzato in questi ristoranti proviene dalle acque russe e circa la metà del suo olio di girasole viene importato dall'Ucraina. Quest'ultimo ha avuto un aumento del prezzo, per i ristoratori, dell'83% dall'inizio di marzo e chi, in alternativa, ricorre all'olio di palma lo paga il doppio rispetto a sole poche settimane fa.

Anche perché l'Indonesia, il più grande esportatore mondiale di olio di palma, ha iniziato a limitare le esportazioni il mese scorso per aiutare a mantenere le forniture interne. Tacendo, poi, dell'aumento delle bollette energetiche e dei prezzi dei fertilizzanti necessari per la coltivazione delle patate.
Il fish-and-chips è uno dei piatti nazionali del Regno Unito. I primi negozi furono aperti negli anni '60 dell'Ottocento e si diffusero rapidamente con l'industrializzazione del Paese, diventando il pasto base della classe operaia.

Un pasto tradizionalmente economico, almeno sino allo scorso anno. Ma se un anno fa un piatto di merluzzo e patatine fritti costava circa sette sterline, oggi ne servono 8,50, con un aumento del 21%.
I ristoranti hanno cercato di correre ai ripari, ma con risultati economicamente non entusiasmanti. Il ricorso a massicci acquisti di pesce islandese e norvegese per le scorte ne ha fatto schizzare i prezzi.
Una cassa di merluzzo islandese oggi costa 270 sterline (331 dollari), mentre lo scorso anno la si poteva acquistare spendendo 140 sterline in meno (176 dollari).
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