Recovery Fund: la task force di esperti mortifica la Pubblica amministrazione

- di: Roberto Pertile
 
L’ipotesi del presidente del Consiglio di nominare dei manager esterni alla Pubblica Amministrazione, provenienti da imprese private, per la gestione dei progetti finanziati con il Recovery Fund, già in passato si è rivelata un errore: lo svuotamento gestionale dell’Amministrazione pubblica ha, di fatto, recato molto danno all’economia e alla società italiana.

Si era già visto ad opera dell’on.Fanfani, allora a capo della Dc, con la creazione e il rafforzamento del "parastato", che asserviva alle logiche partitocratiche la gestione delle funzioni pubbliche . Ha trovato conferma nella spregiudicata ideologia del "sali e scendi dal taxi" praticata da Enrico Mattei all’Eni; ancora, tutti hanno potuto constatare come la politicizzazione del sistema delle Partecipazioni statali abbia avuto indubbi effetti negativi.

È tutt’altro che remota la possibilità che, all’eventuale grande manager dell’impresa privata, che poco o nulla conosce di un ministero, venga malignamente "tagliata l’erba sotto i piedi", senza che quasi se ne accorga. Per avere la meglio sulle cavillose procedure amministrative , sulle discutibili consuetudini contabili di un ministero e sul quel mondo oscuro del contenzioso amministrativista sono indispensabili l’abilità, l’esperienza e le doti manageriali di chi è un "alto burocrate di qualità", che abbia una profonda conoscenza dell’Amministrazione pubblica.

Prima che un manager del privato riesca ad impossessarsi del complesso mondo del management pubblico, i tempi europei saranno ormai scaduti, con la conseguenza che a fare/controllare/coordinare i progetti sarà , come è già avvenuto in altre occasioni , l’"utile idiota" di turno, per quanto dotato di buona volontà e di spirito di sacrificio.

A mio avviso, è preferibile scegliere tra i dirigenti più validi della Amministrazione pubblica, Enti locali compresi, responsabilizzandoli con il conferimento di tutti i poteri necessari per la realizzazione del progetto Ue, promuovendo un’organizzazione gestionale "per progetti", che superi la tradizionale divisione del lavoro amministrativo pubblico.
Nessuna società moderna può più permettersi una Pubblica amministrazione svuotata di reali capacità manageriali, solo per favorire logiche partitocratiche foriere, e lo si è già visto, di decadenza economica e sociale.
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