La nostra biblioteca - Wahl - 22 vasche - La ferrea routine di una vita spezzata dall'imprevisto

- di: Diego Minuti
 
L'imprevisto per sua natura è il sassolino che frena il perfetto o l'imperfetto meccanismo della vita. Può essere stravolgente oppure un semplice intoppo, da risolvere appena possibile, per poi riprendere a fare le cose di sempre. Ma se l'imprevisto si manifesta in una esistenza dai tempi imposti, dalle scelte sempre eguali, dalla impermeabile delimitazione delle conoscenze o delle amicizie, ecco che tutto rischia di crollare. Per poi essere ricostruito è tutto da vedere. E' questo il cuore di ''22 vasche'' (Neri Pozza - pag.206 - euro 17,00) opera prima di una giovane tedesca, Caroline Wahl, di cui forse faremmo bene a ricordare il nome, perché potrebbe rivelarsi una delle voci migliori della nuova letteratura europea. Si dirà che la vera prova d'autore è la seconda opera, ma se i presupposti sono quelli che Caroline Wahl mette in mostra con ''22 vasche'', potremmo avere bellissime risposte.

La nostra biblioteca - Wahl - 22 vasche

Due i protagonisti del romanzo: Tilda e il muro di abitudini e comportamenti che ha eretto intorno a sé stessa e alla sua vita. Non sono semplici abitudini, non si tratta di un modo per evitare che qualcosa alteri schemi e canoni. E' una ricerca della perfezione individuata solo nel rispetto delle regole che si è imposta.
Lei - che, non certo per sua volontà, vive lontano dalle grandi città - e l'inalterabilità delle sue giornate, scandite tutte all'identico copione: stesso percorso per andare all'università, per recarsi al lavoro (fa la cassiera), per fare la sola cosa che la rende libera, nuotare in piscina. Ma anche qui tutto è preordinato: 22 vasche, senza deroghe, da nuotare tutte di fila senza nemmeno prendere un attimo di pausa.

Una esistenza ridotta a mera ripetitività, quasi da automa, su cui i soli lampi di umanità le arrivano dalla sorellina, Ida, che vive in un mondo tutto suo, fatto di colori, ma non di suoni, traducendo in disegni i pensieri che solo di rado accompagna con le parole. Il grigio che sembra incombere su Tilda, il suo presente e il suo futuro, non le lascia spazio per alimentare i sogni, sempre che così si possano chiamare le aspirazioni di una giovane donna, che vive in una gabbia. Scelta o subita, non è che cambi la sostanza.
Poi, in una giornata come tutte le altre, ecco che si materializza l'imprevisto, proprio nell'ambiente dove si sente più libera dal giudizio e dagli occhi degli altri: nell'acqua della piscina vede nuotare un ragazzo che, mettendo una dopo l'altra eleganti bracciate, sembra essere una visione.

Quasi un dio bellissimo che, dopo avere fatto 22 vasche (come potrebbe essere una coincidenza), le pianta gli occhi negli occhi, spalancando sotto i suoi piedi il baratro. Non è solo una apparizione, è qualcosa che entra sotto la pelle di Tilda, che comincia a vivere la vita che si era negata, fatta di pensieri che vanno oltre e altrove rispetto alla routine che si è cucita addosso.
Ma quest'episodio le fa il regalo peggiore, quello che pensava di avere ormai messo nella soffitta della sua testa: la libertà. Libertà di pensare ad una vita diversa, lontano dalla sua casa grigia in un quartiere brutto, ma dove l'aspetta sempre Ida, la sola cosa - insieme all'amore per i numeri e per la matematica - che sino ad oggi le aveva dato la forza di andare avanti, non perdendosi in quesiti esistenziali.
Cosa fare della sua vita è la domanda che Tilda, che l'aveva scacciata dalla mente, comincia a porsi, interrogandosi sulle sue certezze.
''22 vasche'' merita d'essere letto per la sua freschezza oltre che per le soluzioni di scrittura di Caroline Wahl, che sceglie il racconto in prima persona, cosa che reca in sé sempre un margine di rischio, ma che lei risolve perfettamente.
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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