Quando Matteo Salvini decise la data dell’annuale raduno di Pontida, di certo non poteva immaginare quanto successo nel mercoledì nero delle Ferrovie, ma sicuramente sapeva che la manovra finanziaria avrebbe cominciato a prendere forma. E quindi, il leader leghista si presenterà davanti al suo ‘popolo’ con un paio di questioni che pesano non poco. E se l’incredibile guasto causato – pare – da un chiodo può essere in qualche modo gestito, sicuramente l’annuncio del ministro Giorgetti di una legge di bilancio che chiede “sacrifici a tutti” non potrà non condizionare il profilo che il leader del Carroccio intenderà assumere. Potrà permettersi di sconfessare un suo ministro, annunciando che nessun sacrificio (ovvero nessuna tassa, nuova o aumentata) sarà richiesto?
Domenica il raduno di Pontida: sul sacro prato sfila la "Destra-Destra" europea
Il raduno, comunque, avrà al centro una serie di temi molto sentiti nell’universo della ‘destra-destra’ internazionale, che annuncia la sua sfilata sul ‘prato sacro’. Il presidente ungherese Viktor Orban è l'ospite più atteso, e ci sarà anche la nuova star, Roberto Vannacci; Marine Le Pen, non farà mancare un suo video-messaggio, come farà anche l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro. E poi il capo della delegazione di Vox al Parlamento europeo Jorge Buxadé, l'olandese Geert Wilders, il portoghese André Ventura, la vicepresidente del partito austriaco Fpo, Marlene Svazek, formazione che ha appena trionfato alle elezioni. Ed infine, l'avvocato Mark Ivanyo, fondatore dei' Republicans for National Renewal', gruppo vicinissimo a Donald Trump.
Salvini potrà rivendicare il varo dell’autonomia differenziata, polemizzerà con gli alleati di Forza Italia sulla proposta di ‘Ius Italiae’, (che sarebbe lo ‘ius scholae’ così da Tajani ribattezzato) e chiederà il sostegno di tutti in vista del 18 ottobre, quando ci sarà l’arringa difensiva dell’avvocata Giulia Buongiorno al processo Open Arms (e forse anche un presidio di leghisti davanti al tribunale). Infine, un altro tema che probabilmente sarà toccato, è l’atteggiamento nei confronti dei due conflitti in corso: soprattutto sulla questione Ucraina, anche gli ospiti internazionali mantengono una postura molto morbida nei confronti di Putin. In definitiva, le questioni che possono creare imbarazzi ai partner di governo non sono poche. Bisognerà vedere quanto Salvini riuscirà a bilanciarsi fra toni da comizio e obblighi di maggioranza.