Putin diserta Istanbul, Zelensky conferma: la Turchia al centro della scena diplomatica
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

Il presidente russo Vladimir Putin ha deciso di non partecipare all'incontro per i negoziati di pace con l’Ucraina previsto oggi a Istanbul. Mosca invierà al suo posto una delegazione di secondo livello, composta da Vladimir Medinsky, già ministro della Cultura e protagonista dei primi tentativi negoziali del 2022, e dai viceministri Alexander Fomin e Mikhail Galuzin. L’esclusione dei ministri chiave del governo russo, in particolare Sergei Lavrov, segna un netto ridimensionamento della portata politica della presenza russa. La notizia è stata confermata da fonti ufficiali del Cremlino all’agenzia Tass, mentre il ministero degli Esteri turco ha ribadito che i colloqui proseguiranno come previsto.
Putin diserta Istanbul, Zelensky conferma: la Turchia al centro della scena diplomatica
Volodymyr Zelensky ha confermato la sua partecipazione a Istanbul, sottolineando che “la presenza di Putin avrebbe avuto un significato politico chiaro”, ma che l’Ucraina non intende rinunciare a cercare vie diplomatiche per fermare il conflitto. Il leader ucraino ha fatto sapere che si aspetta un segnale dalla Russia, anche in assenza di Putin, per verificare la reale volontà di proseguire con i negoziati. “Non è una conferenza qualunque, è un’opportunità per interrompere la catena delle sofferenze e delle distruzioni”, ha detto il portavoce del presidente.
Trump pronto a mediare: gli USA osservano e partecipano
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato ieri sera di essere “pronto a recarsi personalmente a Istanbul se le condizioni lo richiederanno”. Dopo l’annuncio dell’assenza di Putin, però, Trump ha fatto sapere che non sarà presente fisicamente al vertice ma che la delegazione americana guidata da Richard Witkoff e dal senatore Marco Rubio parteciperà ai lavori. “L’America sostiene ogni sforzo verso una tregua. Ma la Russia deve mostrare buona fede”, ha dichiarato il presidente, che ha anche avuto un colloquio telefonico con il presidente turco Erdogan per rafforzare la cooperazione.
Pressione internazionale su Mosca
La pressione internazionale su Mosca si è intensificata nelle ultime ore. Il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che “il mancato arrivo di Putin dimostra il suo disinteresse per una soluzione politica”. Dello stesso parere il presidente brasiliano Lula, che ha chiesto “un impegno diretto e coraggioso da parte di tutte le parti”, mentre l’Alto rappresentante dell’Ue Kaja Kallas ha espresso scetticismo sulla possibilità che Putin voglia realmente trattare. Intanto, fonti diplomatiche parlano di un’offerta formale di cessate il fuoco per 30 giorni sostenuta da Stati Uniti, Turchia e Unione Europea, ma ancora priva dell’adesione russa.
Turchia, nuovo perno diplomatico
La scelta della Turchia come sede dei colloqui non è casuale. Il presidente Erdogan ha da tempo posizionato Ankara come mediatrice neutrale tra Mosca e Kiev, mantenendo canali di comunicazione aperti con entrambi. Il ruolo di Erdogan si è rafforzato negli ultimi mesi grazie al dialogo diretto con Trump e alla sua influenza nei Balcani e nel Medio Oriente. Il vertice di Istanbul potrebbe consolidare ulteriormente il peso della Turchia nello scenario internazionale, anche se l’assenza di Putin limita la portata delle attese.
Una giornata cruciale per l’equilibrio globale
Con l’arrivo a Istanbul dei rappresentanti di Ucraina, Stati Uniti e Unione Europea, i colloqui inizieranno nel pomeriggio nella sede del Centro per il Dialogo di Dolmabahçe. Si discuterà del possibile congelamento delle ostilità e della creazione di una zona umanitaria in alcune aree del Donbass. La presenza russa, pur limitata a funzionari di medio livello, sarà comunque monitorata con attenzione. La scelta finale spetterà a Putin: restare fuori dal tavolo o riaprire la porta al dialogo. Istanbul, per ora, attende.