Alpha Private Equity e Peninsula, tramite Femto Technologies, rilevano il 50,1% di Prima Industrie

- di: Daniele Minuti
 
Prima Industrie ha annunciato, tramite un comunicato ufficiale, che i fondi Alpha Private Equity e Peninsula (tramite la controllata Femto Technologies) ne hanno rilevato una quota complessiva pari al 50,1% dei diritti di voto, avvicinando così l'addio a Borsa Italiana di un altro nome iconico di Piazza Affari, quotato ben 23 anni fa.

Prima Industrie: Femto Technologies (i fondi Alpha Private Equity e Peninsula) rilevano la maggioranza

L'operazione finalizzata al delisting è stata portata avanti grazie alla sottoscrizione di contratti separati con gli azionisti principali dell'azienda, come spiegato dalla nota ufficiale: "3.050.181 azioni Prima Industrie da Erste International S.A.; 380.000 azioni Prima Industrie da Gianfranco Carbonato; 40.000 azioni Prima Industrie da Franca Gagliardi; 20.000 azioni Prima Industrie da Davide Peiretti; 250.000 azioni Prima Industrie da dP-Cube S.r.l.; 662.315 azioni Prima Industrie da Joseph Lee Sou Leung; 115.444 azioni Prima Industrie da J AND LEM Limited e 649.921 da World Leader Limited".

La nota pubblicata specifica inoltre che Gianfranco Carbonato (nella foto) e Domenico Peiretti manterranno le rispettive cariche di presidente e vicepresidente del Consiglio di Amministrazione di Prime Industrie, mossa portata avanti con l'obiettivo di garantirne la continuità azienda.

A seguito del closing, attualmente previsto per la fine di novembre, Femto Technologis lancerà un'Opa obbligatoria sulle restanti azioni al prezzo di 25 euro l'una, con il delisting di Prima Industrie da Piazza Affari come obiettivo. Questa decisione, secondo i due gonfi, non potrebbe permettere all'azienda di ottenere maggiore flessibilità non essendo legata all'oscillazione dei mercati.

L'annuncio dell'operazione (soggetta al Golden Power) ha avuto un effetto immediato sul titolo di Prime Industrie, spinto al rialzo dal momento della pubblicazione del comunicato ufficiale: il titolo ha infatti guadagnato il 10,36% a 24,5 euro, valore che sfiora il massimo dell'ultimo anno di 24,7 euro e al prezzo dell'Opa di 25.
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