Presidenziali Usa: il primo dibattito in tv getta i democratici nel panico

- di: Redazione
 
Negli Stati Uniti, davanti ad una platea virtuale di milioni di persone, è andato in scena il primo, atteso dibattito tra Joe Biden e Donald Trump. Un evento che ha gettato nel panico i democratici, davanti ai quali il presidente in carica è apparso sepolto dal peso dei suoi anni (81) e da una salute malferma, mentre il suo avversario, non approfittando dell'enorme difficoltà dell'avversario, non ha saputo cogliere l'occasione di sconfiggerlo nei sondaggi post-dibattito, cadendo nel suo solito errore: mentire.
I due sfidanti, confrontandosi di persona per la prima volta in questa campagna elettorale, avevano l'opportunità di spiegare i loro programmi, ma anche di attaccarsi a vicenda. Lo spettacolo che è venuto fuori ha mostrato la debolezza (fisica) di Biden e la sprezzante arroganza di Trump. Con il risultato che chi ha assistito alla sfida è rimasto spiazzato dall'andamento del confronto in cui a prevalere non sono state tesi e progetti, ma la disperata voglia di farsi male reciprocamente.

Presidenziali Usa: il primo dibattito in tv getta i democratici nel panico

Di certo Biden ha mostrato, per intero, le difficoltà che si porta dietro da tempo: lentezza nel parlare, voce bassa e roca, discorsi cominciati e finiti nel vago. Insomma, tutto quello che il popolo democratico non vuole certo per un candidato a succedere a sé stesso. Di contro Trump ha sprecato una enorme chance, perché potrebbe non avere una nuova opportunità di avere davanti un uomo che ha mostrato per intero la sua vecchiezza, dopo quattro anni di presidenza durissimi.
Da parte sua Trump ha cercato di ''stravincere'', ma lo ha fatto con le armi di sempre, amplificando il suo già enorme ego e attingendo, come il mago sul palcoscenico, ai soliti trucchi. Comprese le bugie, cui fa ricorso da sempre a piene mani. Come ha fatto quando ha accusato l'ex speaker della Camera Nancy Pelosi di essere lei e non altri la responsabile dell'assalto al Capitol Hill, avendo rinunciato a usare la Guardia Nazionale.
Cosa che, peraltro, non avrebbe mai potuto fare non essendo nelle sue prerogative.

E' comunque chiaro che i democratici sono entrati in un loop di pessimismo, non cogliendo in Biden segnali di possibile ripresa dopo la debacle, mentre per i repubblicani e per Trump sembra essere cominciato il conto alla rovescia prima del ritorno alla Casa Bianca. Il dibattito, condotto da giornalisti della Cnn, è vissuto su domande ''secche'', che hanno, per come in fondo ci si attendeva, confermato le rispettive strategie.
Alcuni punti, però, meritano attenzione perché, al di là delle formule su problemi importanti, i due candidati hanno dovuto affrontare argomenti che, sull'elettorato, hanno oggi molta presa. Come quando Trump, che ha sempre bollato come falsate le elezioni di quattro anni fa, ha detto che, in caso di sconfitta a novembre, accetterebbe il risultato. Una domanda che presupponeva una risposta semplice, che Trump ha evitato nonostante gli sia stata posta più volte. Solo alla fine ha detto che ne avrebbe accettato l'esito solo se ''saranno giuste, legali e assolutamente buone''. Un argomento che ha dato a Biden l'occasione per ricordare le accuse di frode elettorale, formulate da Trump, e smentite da più tribunali. ''Non puoi sopportare la perdita. Dubito che accetterai (la sconfitta, ndr) perché sei un piagnucolone".

Senza che ancora ci siano reazioni ufficiali dei partiti, ma soli da singoli esponenti, è abbastanza scontato che ora in casa democratica si aprirà una seria riflessione perché, se Biden continuerà ad essere quello di ieri, non basteranno successi in economia o in politica estera, per dargli la possibilità di riconfermarsi. Ed è ancora più preoccupante il fatto che, ad oggi, non ci siano alternative a lui.
A meno di non tentare di giocarsi la carta di Michelle Obama, che ha detto e ripetuto di non pensarci affatto.
Sempre che non lo dica guardando all'appuntamento presidenziale del 2028, cui si potrebbe presentare con il favore dei pronostici, dopo un nuovo quadriennio a guida Trump.
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