Nella mattinata del 4 luglio, la Commissione europea ha effettuato un sopralluogo nei cantieri romani del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) guidata da Céline Gauer, direttrice generale della Task Force europea per le riforme e gli investimenti, accompagnata dal ministro per gli Affari europei, il PNRR e le Politiche di Coesione, Tommaso Foti. Si è trattato della settima missione di verifica in Italia da parte dell’Unione europea, in un momento decisivo per l’attuazione delle misure previste, con particolare attenzione alla qualità dell’impatto urbano e alla sostenibilità degli interventi.
PNRR, la Commissione europea nei cantieri simbolo del MIT
Il primo cantiere visitato è stato quello del progetto “Porto Fluviale RecHouse”, nell’ex stabile doganale del quartiere Ostiense. L’intervento, finanziato con oltre 13 milioni di euro del PNRR all’interno del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA), prevede la realizzazione di circa 4.800 metri quadrati di residenze sociali e 2.500 di spazi collettivi. Ma a renderlo un modello nazionale è il processo di co-progettazione che ha coinvolto direttamente i 56 nuclei familiari abitanti dell’edificio: un’esperienza di rigenerazione urbana che unisce tutela del patrimonio storico, innovazione sociale e partecipazione attiva. La trasformazione è già in fase avanzata e mira a restituire alla città uno spazio pubblico accessibile e condiviso.
Eur Water Center, infrastruttura strategica per Roma
A bordo di bus a zero emissioni acquistati grazie ai fondi PNRR, la delegazione si è poi spostata al cantiere dell’Eur Water Center, nel quartiere Vigna Murata. L’intervento, gestito da ACEA, riguarda uno dei nodi idrici più cruciali della Capitale, con una capacità di accumulo pari a circa 35.000 metri cubi e una portata fino a 3.900 litri al secondo. Il progetto prevede l’installazione di nuove tubature e valvole ad alta efficienza, rafforzando la resilienza della rete idrica e contribuendo al processo nazionale di distrettualizzazione, che ha già interessato oltre 19.000 chilometri di infrastrutture. Obiettivo: migliorare l’efficienza e la trasparenza della gestione delle risorse idriche, garantendo risposte più rapide e sostenibili anche nei periodi di emergenza climatica.
Modelli replicabili e obiettivi centrati
I due cantieri visitati incarnano, secondo la Commissione, l’eccellenza italiana nell’utilizzo dei fondi PNRR: da una parte, la rigenerazione urbana con coinvolgimento diretto delle comunità; dall’altra, la modernizzazione delle infrastrutture idriche in chiave ambientale e tecnologica. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha ribadito di aver centrato tutti gli obiettivi previsti, confermando l’avanzamento regolare dei lavori. Per Bruxelles, questi progetti rappresentano non solo un segnale positivo per il completamento del Piano italiano, ma anche un riferimento per le future politiche europee sulla coesione e la transizione sostenibile.
Un laboratorio di buone pratiche
Il sopralluogo romano ha dimostrato come, anche nella complessità del sistema italiano, il PNRR possa tradursi in risultati concreti, misurabili e condivisi. Il MIT ha confermato il proprio impegno a proseguire nell’attuazione del Piano, puntando su qualità, rigore amministrativo e partecipazione. In una fase in cui l’Europa guarda con attenzione alla capacità degli Stati membri di portare a termine gli investimenti strategici, l’Italia si presenta con due cantieri simbolo che raccontano una storia di efficienza, innovazione e fiducia.