Pérez-Reverte racconta l'eroismo degli incursori italiani di Gibilterra

- di: Redazione
 
C'è un romanzo, appena uscito in Spagna e di cui si parla già tanto, che, se e quando dovesse essere pubblicato in Italia, rischia di diventare almeno da noi un caso. Non tanto letterario, ma storico perché descrive, dall'ottica di un non italiano, quella che per molti studiosi e storici fu l'epopea della Decima Mas, non quella che, dopo l'armistizio, fu impiegata in sanguinose azioni contro i partigiani, ma il manipolo di eroi che, utilizzando tecniche d'assalto mai sino ad allora praticate e mostrando un coraggio che fu riconosciuto anche dai nemici, si lanciava in azioni di guerra, quasi sempre con esiti mortali per i suoi protagonisti, contro le navi alleate. A scrivere ''L'Italiano'' è stato Arturo Pérez Reverte, romanziere che ama le ambientazioni storiche e che, come conferma la sua ultima opera, di cui ha parlato con El Pais, non ha paura di infilarsi in vicende che possono anche essere controverse.
''L'Italiano'' (edito da Alfaguara e che esce in Spagna con una tiratura iniziale di 180 mila copie) racconta gli attacchi fatti dagli incursori italiani alle navi britanniche che si trovavano nella base di Gibilterra, quella che, secondo tutti gli storici militari, è una delle più grandi imprese della seconda guerra mondiale.

I protagonisti - anche se, a dire il vero, il personaggio centrale del romanzo è una libraia - sono i ''diavoli del marÈ' della Decima Flottiglia Mas (Motoscafi armati siluranti), guidata dal principe nero, Junio Valerio Borghese. Erano quella che oggi viene definita una unità d'élite, nuotatori d'assalto, precursori dei Navy Seals, che andavano all'assalto di navi nemiche in sella ai ''maiali'', mezzi sottomarini a due posti, instabili e pericolosi, armati di un ''Siluro a Lenta Corsa''. È bene premettere che Pérez Reverte nel suo romanzo non tocca, se non quando sono necessari per sviluppare la trama, aspetti politici. Verrebbe da dire che tesse le lodi dei guerrieri, tacendo sulle motivazioni politiche che avevano o poteva avere. Creatore di Alatriste, Falcó, Coy e molti altri personaggi d'avventura, lo scrittore spagnolo sottolinea l'aspetto militare delle imprese della Decima Mas, che, ricorda, suscitarono l'elogio di Winston Churchill (che non trattenne le critiche sui suoi militari) e l'invidia delle unità d'assalto tedesche, simili, ma non certo nei risultati. In una storia, caratterizzata da onore, coraggio e audacia, il personaggio principale è una vedova di guerra spagnola, Elena Arbués, che si innamora di uno dei sommozzatori.

Pérez Reverte ricorda, tra l'altro, l'Olterra, la nave italiana presumibilmente in riparazione che nascondeva la base dei Maiali e da dove usciva il gruppo dell'Orsa Maggiore, attraverso una botola per attaccare. 14 navi alleate affondarono e molti degli incursori morirono. Tutto raccontato nei minimi dettagli.
"Ho fatto un romanzo, ma il materiale, ogni azione, è reale", è scritto in una nota del libro. "Sono venuti" - dice ancora lo scrittore - "a bordo dei loro siluri, marciando a pelo d'acqua e quando hanno raggiunto il molo di Gibilterra si sono immersi per passare le reti di difesa e attaccare e affondare le navi ormeggiate. Immagino come doveva essere, attraversare quello spazio marino sporco e pericoloso, di notte, con il freddo, e il nemico in attesa".

Con "L'Italiano", Pérez Reverte racconta l'eroismo degli incursori italiani di Gibilterra

Il romanzo, a detta di chi lo ha già letto, ricrea magistralmente, con dettagli agghiaccianti, quel tremendo episodio. "Dovevi essere" - dice l'autore - "di una pasta molto speciale; l'avventura degli incursori italiani, gente molto temperata, è il trionfo dell'individuo contro l'apparato militare. Il loro grande vantaggio era che facevano cose che gli inglesi non potevano nemmeno immaginare. La loro è un'impresa spettacolare che stupisce, e il romanzo è uscito dal mio stupore".

Pérez Reverte descrive il calvario delle azioni degli italiani, quando recuperavano i corpi dei loro compagni annegati o devastati da bombe di profondità. ''Quando sollevavano le maschere, i loro volti sembravano insolitamente più vecchi", dice.

Lo scrittore conosce la storia di questi uomini audaci sin da quando era bambino. ''Mio padre" - ricorda oggi - "mi ha portato al cinema quando avevo 11 anni per vedere 'I due nemici', con David Niven e Alberto Sordi. E quando siamo usciti mi ha detto: 'Non pensare che gli italiani fossero tutti come Sordi nel film, hanno fatto anche cose molto coraggiosÈ e mi ha raccontato della X Mas. Ho sempre voluto scrivere quella storia e ho accumulato documentazione, ho visto qualche maiale nei musei di La Spezia e Venezia; il romanzo mi frullava in testa da anni. Un romanziere è ciò che legge, ciò che ricorda e ciò che immagina". L'autore non si preoccupa che i suoi protagonisti difendano il regime di Mussolini. ''Non sono in bianco e nero: nei miei romanzi le linee che dividono il bene e il male sono artificiali. È un romanzo molto revertiano, con i miei codici. I miei eroi non sono d'un pezzo e possono essere da entrambe le parti. Non nego all'eroe il suo lato oscuro. Tutti gli eroi sono ambigui. E se qualcuno non lo capisce, vada al diavolo".

In ogni caso, Pérez-Reverte considera il suo romanzo "un atto di giustizia per ridare dignità" ai sommozzatori di X Mas e incidentalmente ai combattenti italiani della seconda guerra mondiale, tanto vituperati e disprezzati, soprattutto dagli anglosassoni. Ricorda che ci sono anche nel suo romanzo personaggi nobili e degni tra gli inglesi (e alcuni torturatori), come il suo capo palombaro o il capitano della nave che colpisce il protagonista, mandandolo a fondo, e che lo saluta con ammirazione (una vera scena, avvenuta in un'altra fase).
Pérez Reverte riconosce che ''L'Italiano'', con il suo ricordo della X Mas, è "un argomento che potrebbe non essere politicamente corretto oggi in Italia ed è curioso di vedere come reagiranno lì quando il romanzo verrà pubblicato".

Il subacqueo italiano protagonista della storia si chiama Teseo Lombardi e di lui, avvolto nella tuta di gomma e svenuto sulla spiaggia, che si innamora la libraia. È "quell'uomo che le donne sognano mentre i loro mariti dormono", afferma Pérez Reverte, "un bel ragazzo, un pezzo unico, semplice, onesto, innocente, pulito" (''anche il suo sudore aveva un odore pulito'', fa dire alla protagonista, ndr). Anche il nome del protagonista ha un riferimento con la storia, perché uno dei fondatori della Decima Mas si chiamava Teseo Tesei e rimase ucciso dell'epico attacco alla base di Malta.
Nel romanzo, continua Pérez-Reverte, c'è "il Mediterraneo come patria culturale, il luogo da cui provengono gli eroi che sono rimasti nelle nostre teste, la mia storia è una rivendicazione di quegli eroi e un omaggio al Mediterraneo classico, alla cultura memoria del nostro mare".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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