Patuelli (Abi): "Davanti alla crisi l'Europa deve essere più unita ed efficace"

- di: Redazione
 
Una relazione approfondita, analitica, che non si è nascosta dietro ottimismi di facciata, ma che ha voluto essere insieme analisi e proposta. È quella che Antonio Patuelli ha letto davanti all'assemblea dell'Abi, il cui consiglio lo ha confermato all'unanimità nella carica di presidente. Partendo dalla tensioni economiche che, nate dalla pandemia e dalle sue conseguenze e acuite dalla guerra in Ucraina, affliggono l'Europa e l'Italia, il presidente Patuelli ha detto che l'Ue ''ha compiuto scelte strategiche, mostrandosi molto più unita ed efficace, pur senza, ancora, una vera cornice costituzionale''. Ma ora, ha aggiunto, gli ''sforzi dell’Europa unita debbono proseguire in qualità e quantità per affrontare tempestivamente ed efficacemente le gravi conseguenze anche della guerra, innanzitutto differenziando le fonti di approvvigionamento energetico, favorendo energie più sostenibili come le eoliche, solari e biologiche''.

Il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, ha parlato davanti all'assemblea

Un capitolo della relazione di Patuelli si è incentrato sulla ''esplosione dei prezzi dell’energia e dell’inflazione (mitigata dall’Euro, più forte della vecchia Lira italiana)'' e su ''i rischi di rallentamento economico impongono prolungate misure europee e nazionali di resilienza per la ripresa dello sviluppo sostenibile e dell’occupazione, indispensabili anche per la riduzione del debito pubblico''.

Parlando del ruolo degli istituti di credito, Antonio Patuelli ha definito ''importanti e complessi'' i compiti delle banche, ''con norme in continuo mutamento che si incrociano fra loro, con troppe fonti del diritto che sovrastano banche e imprese''. E in tema di banche ha detto che i salvataggi di quelle in difficoltà ''debbono essere possibilmente preventivi, per evitare maggiori rischi e costi, con l’intervento dei Fondi interbancari di tutela dei depositi, come avvenuto in Italia fino al 2015''.

Delle Unioni economica, bancaria e dei mercati dei capitali Patuelli ha detto che esse ''devono crescere senza nuovi oneri per le banche e con omogeneità della pressione fiscale negli Stati membri, per realizzare l’uguaglianza delle condizioni della concorrenza delle imprese nella UE, quando i differenti debiti pubblici già incidono con spread che hanno conseguenze sulla concorrenza''. L’Unione bancaria, in particolare, ''deve progredire senza forzature e senza strappi, se non vi saranno Stati privilegiati o penalizzati: necessitano regole comuni per la crescita di tutti, su un piano di parità concorrenziale''.

Quindi, ha rimarcato Patuelli, ''la crescita della UE non può più limitarsi all’economia: occorre un salto di qualità con la revisione anche dei Trattati - come ha proposto il Presidente del Consiglio Draghi - superando le frequenti paralisi decisionali basate su veti. Il principio dell’unanimità va superato adottando quello delle maggioranze qualificate per decidere in modo più tempestivo. Le crisi costringono ad accelerare i processi di integrazione per un’Europa protagonista non solo nel funzionamento del mercato, ma anche per l’energia, la sostenibilità e la sicurezza. Confidiamo che le politiche monetarie della BCE siano sempre orientate allo sviluppo e alla stabilità. Viviamo una fase di cambiamenti nei mercati finanziari: per combattere l’inflazione finisce la fase eccezionale dei tassi negativi e viene ridotta la grande liquidità che era stata immessa''.

Nella sua relazione il presidente dell'Abi si è soffermato sulle criptovalute, che ha definito ''rischiose'' , perché, ha spiegato ''valute non sono e non hanno corso legale, operano in un eccessivo anonimato, nella mancanza di norme che le regolino, con gravi rischi per la legalità e i risparmi che non hanno le tutele proprie degli investimenti in mercati regolamentati''. Patuelli ha quindi espresso il suo plauso per come le iniziative nazionali stiano cercando di fare ordine in questo settore dove si avverte la mancanza di regole e quindi certezze, aggiungendo che ''l’impegno contro il riciclaggio e l’usura deve svilupparsi anche negli scambi in cripto pseudo valute''.

Dalle criptovalute alla vigilanza sulle distorsioni della società digitale il passo è stato breve, inducendo Patuelli a sollecitare ''l’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo per la resilienza operativa digitale del settore finanziario (Dora) con l’istituzione di una Vigilanza europea sui servizi digitali. Concordiamo col Governatore Visco sul giudizio positivo sulla proposta della Commissione europea di regole comuni (MiCAR) per l’emissione, l’offerta al pubblico e sui servizi di criptoattività''. Insomma: ''è urgente e indispensabile un diritto internazionale per la società digitale che implichi principi e metodi, doveri, diritti e Autorità di controllo, come sollecita il Presidente della Consob, Savona. Dal 2019 la Consob ha ordinato l’oscuramento di varie centinaia di siti web che offrivano abusivamente servizi finanziari. Occorre la costituzionalizzazione del Web per farvi prevalere le regole del diritto''. A tale proposito, per Patuelli, ''molto importanti saranno i compiti di impulso e coordinamento della nuova Autorità europea antiriciclaggio che avrà competenze anche sulle criptovalute che debbono divenire tracciabili: l’Italia merita di ospitarne la Sede per l’impegno per la legalità e per carenza in Italia di altre Istituzioni finanziarie europee''.

Passando a parlare del risparmio e delle norme a sua tutela, il presidente dell'Abi ha detto che tecnologie sicure e educazione finanziaria sono sempre più indispensabili le informazioni che ''debbono garantire sempre trasparenza e semplicità''. Se, come ha detto, ''l'inflazione è una tassa ingiusta sugli onesti, innanzitutto sui risparmiatori'', la sua spinta verso investimenti deve essere caratterizzata da piena consapevolezza e lungimiranza. ''Il risparmio investito" - ha detto ancora Patuelli - "è indispensabile fattore per la ripresa, assieme ai fondi europei per il cui tempestivo impiego le banche sono a fianco di Istituzioni e imprese''. Dopo avere sollecitato le necessarie riforme fiscali, Patuelli ha detto di ritenere necessario ridurre la pressione fiscale sugli investimenti stabili e non speculativi per innescare un più robusto circuito virtuoso per favorire la trasformazione della liquidità in investimenti produttivi che sono gravati dalla doppia imposizione sugli utili delle imprese e sui dividendi. Importante sarà l’entrata in vigore della proposta della Commissione Europea per incentivi fiscali per gli aumenti del patrimonio netto delle imprese. Necessita razionalizzare e semplificare le normative fiscali evitando i continui mutamenti e garantendo anche prospettica certezza del diritto''.

''Anche in presenza della pandemia" - ha detto ancora il presidente di Abi - "le banche hanno complessivamente continuato a rafforzare patrimoni e liquidità e ridurre i crediti deteriorati che non sono esplosi anche per la presenza di moratorie che debbono essere reintrodotte col prolungamento della pandemia e con gli effetti della guerra russo-ucraina. I crediti deteriorati possono riprendere a crescere, nonostante le costanti attività delle banche per ridurli: possono crescere le crisi di imprese che debbono ancora essere accompagnate da misure di finanza d’emergenza che anche allunghino le durate dei prestiti assunti, per dare nuove possibilità di ripresa. Importante è l’entrata in vigore dell’innovazione europea, fortemente sostenuta da Abi, che riduce di un terzo l’assorbimento patrimoniale degli NPL venduti da banca a banca''.

''La nostra bussola" - ha detto Patuelli in chiusura della sua relazione - "è l’intransigenza morale nell’economia di mercato regolata, nella società aperta, per la crescita economica, sociale e civile, con alti principi etici che debbono caratterizzare ogni attività economica. Le banche più eticamente orientate sono anche più resilienti alle crisi. È interesse di tutti abbattere la povertà anche nelle economie più avanzate, con lo sviluppo inclusivo, sostenibile e lungimirante, con più qualificazione professionale, più occupazione e più garanzie sociali. Abbiamo avuto ragione nel sostenere l’Euro anche nei momenti più difficili ed a “pensare europeo” in modo critico, costruttivo e propulsivo. Costituzionalismo anche europeo, libertà e democrazia insieme, economia di mercato regolata con semplicità, giustizia sociale e ricerca scientifica debbono esprimere un progresso più lungimirante, equo, inclusivo e diffuso.
Il digitale non è la fine della storia delle evoluzioni tecniche e tecnologiche che proseguiranno oltre ogni previsione e immaginazione. Occorre lo sguardo lungo e una predisposizione culturale e metodologica ai cambiamenti, sempre nel rispetto dei diritti delle persone e delle garanzie di libertà civili, economiche, sociali e della sostenibilità, con trasformazioni ecocompatibili, rifiutando sempre l’indifferenza morale''
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