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Patente digitale, l’Italia dice addio al portafogli

- di: Jole Rosati
 
Patente digitale, l’Italia dice addio al portafogli
Patente digitale, l’Italia dice addio al portafogli
Dal telefono ai controlli su strada: cosa cambia davvero con IT Wallet.

Il documento più importante per chi guida entra ufficialmente nello smartphone. Dal 22 ottobre 2024 l’Italia ha avviato la patente di guida digitale, integrata nel nuovo Sistema IT Wallet, segnando uno spartiacque nella dematerializzazione dei documenti personali. Non è un esperimento futuristico: è una svolta concreta che tocca milioni di automobilisti.

L’annuncio arriva dal Ministero dell’Interno con una circolare operativa che chiarisce dubbi, limiti e potenzialità. Il messaggio è netto: la patente digitale ha pieno valore legale e può essere esibita ai controlli esattamente come quella fisica.

Un cambio di paradigma, non solo tecnologico

Il cuore della riforma è l’IT Wallet, un portafoglio digitale pubblico pensato per custodire documenti personali in modo sicuro e interoperabile. L’obiettivo è allineare l’Italia al quadro europeo dell’identità digitale, rendendo i documenti riconoscibili anche oltre confine.

In questa prima fase, il sistema consente di caricare:

– patente di guida
– tessera sanitaria
– tessera europea di assicurazione malattia

La base giuridica è solida: il Sistema IT Wallet nasce dall’articolo 64-quater del Codice dell’Amministrazione Digitale, introdotto nel 2024, e dialoga con le nuove regole europee sull’identità digitale.

La domanda chiave: vale davvero come quella fisica?

Sì, senza ambiguità. La circolare ministeriale chiarisce che la patente digitale è equiparata in tutto e per tutto a quella tradizionale. Durante un controllo stradale, mostrarla sullo smartphone soddisfa l’obbligo previsto dal Codice della Strada.

Non solo. La patente digitale è anche documento di identità valido, utilizzabile in tutti i contesti in cui è richiesto il riconoscimento personale. In altre parole: non è una “copia di cortesia”, ma un documento ufficiale.

Come si ottiene la patente digitale

L’attivazione avviene tramite app IO, già nota ai cittadini per l’accesso ai servizi pubblici. La distribuzione è graduale: una prima platea di circa 50.000 persone è stata coinvolta nella fase iniziale, pensata per testare il sistema prima dell’estensione nazionale.

Una volta attivata, la patente resta sempre disponibile sul telefono, anche offline, con sistemi di sicurezza pensati per prevenire frodi e accessi non autorizzati.

Controlli su strada: cosa cambia davvero

È qui che la rivoluzione diventa concreta. Al posto di libretto e documenti cartacei, l’automobilista può mostrare lo schermo del telefono. Ma attenzione: non basta “far vedere” la patente.

Le forze dell’ordine verificano in tempo reale i dati attraverso le banche nazionali, controllando:

– validità del documento
– eventuali sospensioni o revoche
– provvedimenti in corso

Come spiegato da fonti del Viminale, «la verifica digitale non semplifica i controlli, li rende più precisi». Il sistema consente infatti di intercettare immediatamente situazioni che prima richiedevano verifiche successive.

I limiti (per ora) e le criticità

Non tutto è perfetto. Alcuni corpi di polizia locale hanno accesso limitato a determinate banche dati, e l’integrazione totale richiederà tempo. Inoltre, resta consigliabile non abbandonare subito la patente fisica, soprattutto in contesti particolari o all’estero.

Altro tema sensibile è la privacy. Il Ministero assicura che nessun dato viene mostrato oltre lo stretto necessario e che l’accesso avviene solo tramite canali certificati.

Un tassello di una trasformazione più ampia

La patente digitale non è un caso isolato. È parte di una strategia più ampia che punta a ridisegnare il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione. Meno carta, meno file, più interoperabilità.

Secondo fonti governative aggiornate a fine 2025, l’obiettivo è estendere l’IT Wallet a ulteriori documenti e servizi, rendendo lo smartphone il principale strumento di identificazione personale.

Una rivoluzione silenziosa, ma irreversibile.

La domanda non è più se la patente digitale funzionerà, ma quanto velocemente diventerà la norma. Il portafogli resta in tasca, il telefono diventa identità. Una rivoluzione silenziosa, ma ormai irreversibile.

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