Palazzo Querini Stampalia: a Venezia l’arte contemporanea in un dialogo continuo tra storia e futuro

- di: Barbara Bizzarri
 

Palazzo Querini Stampalia a Venezia non è solo un contenitore del passato, ma un luogo in continua trasformazione: il programma di arte contemporanea della Fondazione Querini Stampalia da anni chiama gli artisti a dialogare con gli ambienti, le collezioni e gli archivi, a prenderne ispirazione per opere nuove, nel segno di una continua sperimentazione.

Palazzo Querini Stampalia: a Venezia l’arte contemporanea in un dialogo continuo tra storia e futuro

Alcuni lavori abitano questi spazi solo per la durata di una mostra, altri vi rimangono, lasciati in dono dagli stessi artisti, aprendo nuove prospettive al visitatore per condurlo a leggere il nostro tempo, in un continuo confronto tra storia e futuro, come è la natura di questa istituzione culturale.

In queste settimane, il periodo più intenso e interessante dell'anno per l'arte contemporanea, sulla facciata del palazzo si riaccendono, dopo un importante restauro, i neon di Joseph Kosuth. L’artista li ha piegati a tracciare parole: terra, aria, acqua. Elementi primordiali che comunicano con l’architettura del Cinquecento, creando una relazione tra passato e contemporaneità: un gioco linguistico e visivo che invita a riflettere sul ruolo dell’arte. La materia dell’ornamento, installazione permanente realizzata nel 1997 per la Biennale Arte, nell’ambito del progetto Sarajevo 2000, è ispirata a ‘Le pietre di Venezia’ di John Ruskin, opera del 1853, ed è una sorta di manifesto della Querini Stampalia, perché esprime visivamente la sua missione: conservare il futuro.

Inoltre, in occasione della Biennale Arte apriranno nei prossimi giorni due grandi mostre, attese anche a livello internazionale.

Ilya and Emilia Kabakov. Between Heaven and Earth è un omaggio a Ilya Kabakov a un anno dalla scomparsa. A cura di Chiara Bertola e in collaborazione con Ilya and Emilia Kabakov Art Foundation, il progetto ricorda il maestro dell’arte concettuale, geniale sperimentatore della poesia e delle potenzialità espressive dei materiali nello spazio espositivo, celebrato come il più importante artista nato in URSS e naturalizzato statunitense del XX secolo. Per la prima volta alcune installazioni storiche dei Kabakov dialogheranno con gli ambienti antichi e le collezioni d’arte della Fondazione, diventando interventi site specific pensati per lo spazio che li accoglie.

A Journey to the Infinite: Yoo Youngkuk è tra gli Eventi Collaterali della Biennale Arte e a cura di Kim Inhye. Si tratta della prima mostra personale in Europa del grande artista coreano e la più importante realizzata finora su di lui al di fuori della Corea. Sono esposti trenta dipinti a olio di grandi dimensioni e venti stampe su rame dell’artista, insieme a una serie di fotografie che documentano l’evoluzione di uno dei più importanti artisti coreani. Pioniere della pittura astratta geometrica, ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte in Corea
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