Poche risorse per la PA: i sindacati verso lo sciopero

- di: Redazione
 
I sindacati della Pubblica Amministrazione hanno ritenuto insufficienti le risorse stanziate dal Governo per il rinnovo dei contratti 2019/2021 e con un comunicato congiunto annunciano di voler indire ulteriori scioperi.

Fp Cgil, Uil Fpl, Uil Pa e Cisl Fpl hanno rilasciato una nota in cui chiariscono come "al momento non ci sono motivi per fermare la nostra mobilitazione, per questo proseguiremo con la proclamazione di scioperi dei settori pubblici. Abbiamo chiesto un tavolo con l'esecutivo per parlare di contratti, interventi sul fronte della sicurezza e assunzioni ma ad oggi non è stato avviato nessun discorso".

L'oggetto del contendere sono i 400 milioni di euro previsti nella legge di Bilancio non ritenuti sufficienti per i rinnovi dei contratti nel triennio, quantomeno con un aumento pari a quello registrato nel triennio precedente (secondo i calcoli di Cisl e Uil, ci sarebbe bisogno almeno un miliardo di euro).

Inoltre i segretari generali dei sindacati lamentano anche scarsa collaborazione nel parlare di regolamentazione dello smart working, dell'adeguamento dei contratti per il lavoro che hanno svolto mansioni superiori a quelle del loro ruolo senza ottenere un salario congruo a causa del blocco decennale delle assunzioni.

Nelle scorse settimane i sindacati avevano chiarito che le risorse ulteriori previste con la legge di Bilancio, 400 milioni, non erano sufficienti per rinnovi contrattuali con aumenti almeno pari a quelli del precedente triennio. Cisl e Uil calcolano che serva almeno un miliardo, la Cgil non parla di cifre ma comunque concorda nel ritenere le risorse stanziate inadeguate. Al governo inoltre i sindacati rimproverano la mancata apertura di un confronto sulle questioni essenziali, dalle nuove assunzioni alla regolamentazione dello smart working.

Nel comunicato si legge: "Le risorse per i salari sono poche, manca attenzione sulla necessità di innovazione in settori come quello dell'inquadramento professionale che è ormai antico: c'è bisogno che in sede di rinnovo si affronti sul serio la questione delle relazioni sindacali per ridare ruolo e valore alla contrattazione, specialmente riappropriandosi di materie sulla gestione della transizione verso l'innovazione dei servizi. Lavoratori e lavoratrici pubblici dicono basta alla loro svalorizzazione e sono pronti a mobilitarsi. Ora è il momento di cambiare la pubblica amministrazione e di farlo con chi rappresenta il lavoro".
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