L’Italia si posiziona al 21esimo posto nella classifica europea per numero di adulti che praticano sport: il 27% della popolazione svolge esercizio fisico almeno una volta alla settimana, contro una media europea del 44%. 38 milioni di italiani, invece, si abbandonano alla completa sedentarietà. Sono i dati emersi dal Rapporto Sport 2023, la prima ricerca del settore sport effettuata in base ai criteri Ue e condotta dall'Istituto per il credito sportivo e da Sport e Salute. Il report “Gli Italiani e lo Sport“, realizzato dall’Osservatorio Permanente sullo Sport, in collaborazione con Istat, IBDO Foundation e l’Istituto Piepoli, ha permesso di evidenziare un divario importante tra Nord e Sud: la metà della popolazione del sud non pratica alcuna attività sportiva, rispetto all’Italia settentrionale. Anche il livello d’istruzione influisce in modo importante: il 49% della popolazione con titolo di studio basso non pratica sport, rispetto al 17,9% di chi possiede un titolo di studio più elevato. Fino alla disparità di genere: il 40,2% degli uomini si dedica all’attività fisica in modo più o meno continuativo, contro il 29,2% delle donne. Si stima, infine, che oltre l’80% della mortalità, morbosità e dei costi dei Sistemi Sanitari nei Paesi Occidentali, sia causata da malattie che derivano da stili di vita scorretti, come il consumo eccessivo di cibi calorici, sedentarietà, alla base anche dello sviluppo dell’obesità.
Osservatorio Permanente sullo Sport: oltre 38 milioni non praticano attività sportive
Tra gli italiani che praticano sport con costanza sta emergendo un disturbo preoccupante: la vigoressia, ovvero la preoccupazione eccessiva di non avere abbastanza muscoli. Da qui l’esigenza di allenarsi continuamente e seguire un’alimentazione iperproteica, molto selettiva. Si stima che al momento questo problema, che sconvolge i ritmi di vita delle persone, riguardi 60mila italiani, prevalentemente giovani e di sesso maschile. In un mondo che ogni minuto ci espone a modelli estetici inarrivabili e fittizi, si passa quindi da un eccesso di sedentarietà, all’ossessione per l’attività fisica. Il giusto equilibrio sarebbe auspicabile “c’è molto da fare per favorire una sana cultura dello sport – commenta Chiara Fazzini, Dottoressa in Scienze motorie e affermata Personal Trainer -. L’attività fisica è fondamentale, non solo per il nostro benessere fisico, ma anche e soprattutto per la nostra mente. Praticare sport aumenta i livelli di serotonina, che influiscono positivamente sull’umore e rilascia endorfine, che riducono lo stress. Ci aiuta, inoltre, a lavorare sul nostro copro, andando a migliorare quei piccoli difetti che non ci piacciono. L’importante è impostare degli obiettivi e delle tempistiche che siano chiari e raggiungibili, in modo da tenere sempre alta la motivazione. L’errore che vedo spesso commettere è iniziare una dieta restrittiva e allenamenti intensivi, per ottenere risultati nell’immediato. Questo non è sostenibile e non è salutare, oltre al fatto che quanto si raggiunge con la fretta svanisce ai primi sgarri. Un approccio del genere, inoltre, genera frustrazione e fa diminuire drasticamente la propensione futura a praticare sport. L’attività fisica deve essere un momento piacevole che dedichiamo a noi stessi e al nostro benessere, senza strafare”.
Creatrice del metodo di allenamento CFTRAININGS, che conta sulla sinergia di un team di esperti, posturologi, nutrizionisti, osteopati, fisiomental coach e medici, per garantire un approccio completo al benessere individuale, Fazzini sostiene l’importanza di partire sempre dalle caratteristiche fisiche e dalle esigenze del singolo individuo. “Con i miei allievi stabilisco in partenza gli obiettivi che desiderano raggiungere con l’allenamento. Vogliono migliorare la propria resistenza fisica? Perdere peso in vista della prova costume? Tonificare o potenziare la muscolatura? Solo così è possibile definire il giusto workout, abbinandolo, se necessario, a un piano alimentare ad hoc dello specialista. Nulla va improvvisato. Mi piace pensare che lo sport sia come un farmaco, serve una corretta prescrizione dello specialista, per ottenere risultati concreti e duraturi”, dice. Lo sport, quindi, diventa uno strumento importante per il benessere della società e proprio per questo andrebbe incentivato, investendo nella cultura sportiva “a patire dalle scuole. È importante dare più spazio alle discipline sportive nei programmi didattici, per fare capire come lo sport, se praticato correttamente, ci permetta di stare bene con noi stessi e con gli altri e ci consenta di vivere in salute” conclude Chiara Fazzini, Chinesiologa e Personal Trainer.
Originaria di Ancora, la ventiquattrenne Fazzini si è distinta nel settore fitness italiano grazie al suo innovativo metodo CFTRAININGS. Più che un semplice programma di allenamento, il metodo di Chiara offre un'esperienza olistica che copre ogni aspetto del benessere. Collaborando strettamente con un team di specialisti — posturologi, nutrizionisti, osteopati, fisiomental coach e medici — garantisce un approccio completo, curando il benessere dell'individuo in ogni suo aspetto e assicurando un progresso costante e misurabile. Nonostante la sua età Chiara, ha già all'attivo collaborazioni di prestigio, come quelle con il campione di nuoto Filippo Magnini. Più di 4.000 donne hanno già scelto il suo programma, ottenendo benefici evidenti e condividendo risultati impressionanti — dalla perdita di peso all'aumento della tonicità muscolare, dalla diminuzione di cellulite e ritenzione idrica al miglioramento della circolazione — sia con sessioni online che dal vivo.