Quanto fumeremo nel 2050? Una riflessione sui rischi per la salute pubblica

- di: Bruno Coletta
 
Nel 2050, il mondo del tabacco potrebbe cambiare radicalmente, e non stiamo parlando solo delle abitudini dei consumatori, ma anche delle politiche globali per contrastare il fumo. L'ultimo studio pubblicato da Cancer Trends e diffuso dall'AIRC pone l’accento su un dato che fa riflettere: il numero di fumatori è in calo in molti Paesi occidentali, ma cresce vertiginosamente nelle economie emergenti, dove le multinazionali del tabacco stanno trovando terreno fertile.

Quanto fumeremo nel 2050? Una riflessione sui rischi per la salute pubblica

Se da un lato le politiche di prevenzione, il divieto di fumo nei luoghi pubblici e l’aumento delle accise stanno funzionando in Europa e Nord America, dall’altro, in Asia, Africa e Sud America, si prevede un incremento esponenziale dei fumatori. Per il 2050, le proiezioni parlano di oltre un miliardo di fumatori nel mondo, con gravi conseguenze per la salute pubblica.

Sigarette tradizionali, elettroniche e nuove tecnologie

Un capitolo a parte riguarda le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. Presentati come alternative "meno dannose" al fumo tradizionale, stanno conquistando il mercato, soprattutto tra i giovani. Ma la domanda resta aperta: sono davvero un’opzione più sicura? Gli esperti avvertono che, pur riducendo alcuni rischi, non sono esenti da effetti nocivi, e la loro diffusione potrebbe creare nuove dipendenze, vanificando decenni di progressi.

L’impegno per un futuro smoke-free

Diversi Paesi hanno già annunciato piani ambiziosi: la Nuova Zelanda, ad esempio, punta a eliminare il fumo entro il 2025, vietando la vendita di sigarette alle generazioni nate dopo il 2008. E l'Italia? Qui la strada sembra ancora lunga. Anche se i tassi di fumo sono in calo, le campagne di prevenzione restano insufficienti e spesso non raggiungono i più giovani, sempre più attratti dalle nuove tecnologie del tabacco.

Prevenzione e consapevolezza


La vera battaglia, però, si gioca sul campo della prevenzione. Gli esperti sottolineano l’importanza di educare le nuove generazioni sui rischi del fumo e di promuovere stili di vita sani. Investire nella ricerca e nella sensibilizzazione può fare la differenza, non solo per ridurre i fumatori ma anche per alleggerire il peso economico delle malattie legate al tabacco sui sistemi sanitari.

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