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Poste player chiave su opa di Banco Bpm su Anima: sì, ma Banco Bpm deve alzare l’offerta

- di: Matteo Borrelli
 
Poste player chiave su opa di Banco Bpm su Anima: sì, ma Banco Bpm deve alzare l’offerta
Poste Italiane ha dato il via libera all’opa di Banco Bpm su Anima Holding, ma pone una condizione chiara: l’offerta deve essere aumentata per riflettere gli attuali valori di mercato. Con un titolo che ha sfiorato i 7 euro, la proposta di 6,2 euro per azione avanzata dalla controllata Bpm Vita appare insufficiente, con il mercato che chiede almeno 200 milioni in più.

La posizione di Poste Italiane
Poste, che detiene l’11,95% del capitale di Anima, è il secondo azionista dopo Banco Bpm (22,4%). L’azienda guidata da Matteo Del Fante (foto) ha un accordo di distribuzione con Anima e il suo via libera rappresenta un passo strategico, ma non incondizionato. La richiesta di un rilancio dell’offerta si allinea alla crescita del titolo, che ha registrato un incremento superiore al 12% rispetto alla proposta iniziale.

Gli altri attori in gioco
Oltre a Banco Bpm e Poste, tra i principali azionisti figurano il fondo Fsi (9,77%) e il gruppo Caltagirone (5,3%). L’obiettivo dell’operazione è creare una "fabbrica prodotto integrata" tra life insurance e asset management, posizionando il nuovo polo come il secondo gruppo italiano di matrice bancaria con circa 220 miliardi di risparmio gestito e assicurazioni sulla vita, su un totale di 390 miliardi di attività finanziarie della clientela.

Unicredit e le mosse di Piazza Meda

Banco Bpm, che si appresta a pubblicare i risultati finanziari e l’aggiornamento del piano industriale, è a sua volta sotto offerta da parte di Unicredit. La banca di Piazza Meda gioca un ruolo cruciale nella partita, non solo come primo azionista di Anima, ma anche con il suo 5,3% in Mps e il 4% di Anima su Monte dei Paschi.

Le autorizzazioni e il nodo della Bce
Dopo il via libera del governo, che ha scelto di non esercitare il golden power, e l’approvazione incondizionata dell’Antitrust, l’ultimo ostacolo per Banco Bpm è l’autorizzazione della Bce all’utilizzo del Danish Compromise. Francoforte ha chiesto chiarimenti all’Eba, e l’esito di questa richiesta potrebbe influenzare la tempistica dell’operazione.

Quale futuro per Anima?
Con Poste favorevole ma decisa a ottenere un’offerta più alta, Banco Bpm dovrà valutare attentamente il da farsi. L’operazione potrebbe rafforzare la sua posizione sul mercato del risparmio gestito, ma senza un rilancio significativo, il consenso degli azionisti di Anima non è scontato. Il mercato osserva con attenzione, e la pressione su Banco Bpm per adeguare la proposta continua a crescere.

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