Obesità: con la pandemia il 46% degli italiani è aumentato di peso

- di: Daniele Minuti
 
Coldiretti ha analizzato i dati diffusi dall'Istat e li ha diffusi in occasione della Giornata Mondiale dedicata all'Obesità 2021: dai valori studiati, è stato calcolato che 46% degli italiani ha preso peso dal marzo dello scorso anno a causa della pandemia (quindi fra smart working, limitazioni per gli spostamenti e la maggiore tendenza a dedicarsi alla cucina).

Obesità: per Coldiretti, il 46% degli italiani ha preso peso dall'inizio della pandemia

"La pandemia ha imposto un cambiamento radicale delle abitudini di vita e di consumo" - si legge nel report di Coldiretti - "che ha avuto effetto anche sulla bilancia, dove la tendenza a mangiare di più, spinta dal maggior tempo trascorso fra le mura di casa, non è stata compensata da una adeguata attività fisica. Un fenomeno che ha colpito soprattutto gli uomini – sottolinea la Coldiretti – dove l’eccesso di peso interessa addirittura più della metà della popolazione (55%) mentre per le donne la percentuale è di molto inferiore (37%). A livello territoriale la situazione peggiore si registra nelle regioni del Mezzogiorno (50% in sovrappeso) mentre al Nord si ferma al 43% e al Centro al 42%".

La tendenza è dovuta al 25% delle persone che ha dichiarato di aver aumentato le quantità di cibo mangiato rispetto a prima, con la quota che per i giovani sale al 40%: lockdown, restrizioni e chiusure delle scuole hanno portato conseguenze più pesanti sulla salute dei minori, che fra esigenze lavorative e possibilità di svolgere attività fisica a livello individuale hanno assorbito meglio l'impatto. I bambini invece hanno pagato il blocco degli spostamenti, mangiando spesso di più (cibi meno salutari) e stando almeno 5 ore davanti a uno schermo in più al giorno.

Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti, ha dichiarato: "Occorre creare le condizioni per una crescita qualitativa nell’alimentazione dei nostri figli che sono stati forse le vittime principali dei problemi causati dalla pandemia. Da questo punto vista il tema dell’educazione alimentare delle nuove generazione diventa cruciale con la necessità di qualificare anche l’offerta delle mense scolastiche con cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive nazionali e garantiscono genuinità e freschezza".
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