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Natale, la spinta della convivialità fa correre la ristorazione: 9 italiani su 10 scelgono le cene di gruppo

- di: Alberto Venturi
 
Natale, la spinta della convivialità fa correre la ristorazione: 9 italiani su 10 scelgono le cene di gruppo

La stagione natalizia si conferma un momento chiave per misurare lo stato di salute della ristorazione italiana. E quest’anno, secondo un’indagine di TheFork, piattaforma leader nelle prenotazioni online, la domanda mostra segnali di consolidamento: quasi nove italiani su dieci parteciperanno ad almeno una cena di gruppo, con una frequenza che supera le due-tre occasioni per metà degli intervistati e arriva a quattro o più per oltre il 22%.

Natale, la spinta della convivialità fa correre la ristorazione

Un dato che va letto non solo come ritorno alla socialità, ma come indicatore macroeconomico: quando le famiglie tornano a consumare fuori casa significa che il potere d’acquisto percepito è migliorato e che la fiducia, pur in un contesto di incertezza, sta lentamente risalendo.

La ristorazione come industria dell’esperienza

Accanto alla quantità, cambia anche la qualità della domanda. Quattro italiani su dieci hanno già programmato di trascorrere almeno una festività al ristorante, confermando la crescente centralità della ristorazione nel mercato delle “esperienze”. La combinazione fra convenienza e comfort resta decisiva: il 73% degli utenti sceglie in base al prezzo, mentre il 69% valuta l’atmosfera e la cura della location come elemento discriminante.
È un modello di consumo che si allinea alle tendenze internazionali: il cliente privilegia il valore percepito, non solo il costo, e pretende standard più elevati nella relazione, nell’ambiente e nella personalizzazione del servizio.

La mappa delle prenotazioni: città e territori in movimento
I dati storici delle prenotazioni registrate da TheFork tra il 16 e il 31 dicembre 2024 descrivono una geografia vivace e non uniforme. Le cene di gruppo – definite come tavolate da quattro o più partecipanti – hanno rappresentato il 28% del totale, in aumento rispetto all’anno precedente.
Le tavolate da quattro persone si confermano la configurazione più frequente, seguite dai gruppi da sei e oltre e dalle tavole da cinque, mentre piccoli nuclei da tre continuano a pesare significativamente.

La domanda non è distribuita in modo omogeneo: il Centro Italia guida la classifica (37% delle prenotazioni), seguito dal Nord-Ovest (31%), dal Sud e Isole (18%) e dal Nord-Est (13%).
Sul fronte urbano, Milano, Firenze, Torino, Napoli e Palermo sono le città più dinamiche, rafforzando il ruolo delle grandi aree metropolitane come poli di aggregazione e di consumo durante le festività.

L’effetto reputazione: cosa premiano i clienti
L’analisi della soddisfazione degli utenti offre un ulteriore indicatore economico: i ristoranti più apprezzati dai gruppi numerosi hanno registrato un rating medio di 9, segno che la qualità continua a essere premiata e che la reputazione online svolge una funzione sempre più determinante nell’intercettare la domanda.
Spiccano realtà come PizzAut (Monza e Cassina de’ Pecchi), La Grotta Toscana a Firenze, Ago e Lillo Bistrot e Sphaeristerium a Roma, e Sora Gina a Torino. Un mosaico che mostra come il mercato valorizzi modelli diversi – inclusivi, territoriali, identitari – purché inseriti in un’offerta credibile e coerente.

Convivialità e spending: una lettura macroeconomica

La ripresa delle cene di gruppo racconta più della sola propensione alla socialità. È un segnale dell’energia di un settore che, nonostante le pressioni sui costi, continua a dimostrarsi uno dei principali moltiplicatori economici del Paese.
L’aumento delle prenotazioni natalizie, unito alla crescita strutturale delle piattaforme digitali di prenotazione, contribuisce infatti a rafforzare l’indotto locale: dalla filiera agroalimentare ai servizi logistici, fino ai produttori di vini, dolci natalizi e materie prime di qualità.

In un momento in cui inflazione e incertezza ridisegnano le abitudini delle famiglie, l’orientamento verso esperienze condivise fuori casa indica che la domanda non si sta comprimendo ma redistribuendo. E nelle festività – tradizionalmente un acceleratore dei consumi – la ristorazione sembra destinata a confermarsi uno dei settori più reattivi, capace di trasformare la convivialità in valore economico.

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