Asteroide Bennu: scoperti amminoacidi e basi nucleotidiche della vita

- di: Marta Giannoni
 
Scoperta rivoluzionaria, la missione OSIRIS-REx della NASA ha riportato sulla Terra campioni dall’asteroide Bennu contenenti amminoacidi e basi nucleotidiche, offrendo nuove prospettive sull’origine della vita.

Analisi dei campioni, una svolta
I campioni prelevati dall’asteroide Bennu nel 2018 dalla sonda OSIRIS-REx della NASA hanno rivelato la presenza di 14 dei 20 amminoacidi presenti sulla Terra, oltre a tutte e cinque le basi nucleotidiche che compongono il DNA e l’RNA: adenina, guanina, citosina, timina e uracile. Questi risultati sono stati pubblicati in due articoli su Nature e Nature Astronomy.
Le analisi hanno anche identificato sali minerali, come fosfati contenenti sodio e carbonati, che si sono formati nel corpo celeste progenitore di Bennu a seguito di un impatto. Questi sali forniscono informazioni preziose sulla chimica del Sistema Solare primitivo.

Importanza della scoperta: implicazioni per l’origine della vita
La scoperta di molecole organiche complesse su Bennu rafforza l’ipotesi che gli asteroidi possano aver contribuito a portare sulla Terra i mattoni fondamentali per la vita. Precedenti studi avevano già individuato amminoacidi in meteoriti caduti sulla Terra, ma i campioni di Bennu offrono una conferma diretta della presenza di tali composti negli asteroidi.
Secondo i ricercatori, la materia organica scoperta nei campioni di Bennu mostra una complessità maggiore rispetto a quella presente nella biologia terrestre e suggerisce che il corpo celeste dal quale Bennu ha avuto origine si trovasse nella fascia più esterna del Sistema Solare, dove l’ammoniaca è stabile.

Dichiarazioni degli esperti
Daniel Glavin, del Goddard Space Flight Center della NASA, ha dichiarato: “La scoperta di amminoacidi e basi nucleotidiche nei campioni di Bennu fornisce una conferma diretta che gli asteroidi contengono gli elementi alla base della vita e che potrebbero averli portati sulla Terra” 
Timothy McCoy, del Museo Nazionale di Storia Naturale dello Smithsonian Institution, ha aggiunto: “I sali minerali trovati nei campioni di Bennu offrono una finestra sulla chimica del Sistema Solare primitivo e suggeriscono la presenza di acqua nel corpo progenitore di Bennu” 

Prospettive future: nuove missioni e studi comparativi
La missione OSIRIS-REx ha aperto la strada a future esplorazioni di asteroidi per comprendere meglio l’origine e l’evoluzione del Sistema Solare. La JAXA, l’agenzia spaziale giapponese, ha recentemente riportato campioni dall’asteroide Ryugu attraverso la missione Hayabusa2. Uno studio pubblicato su Nature Communications ha rivelato la presenza di uracile, una delle basi dell’RNA, nei campioni di Ryugu, suggerendo che le molecole organiche necessarie per la vita potrebbero essere comuni sugli asteroidi .
Queste scoperte rafforzano l’ipotesi che gli asteroidi abbiano svolto un ruolo cruciale nel fornire i componenti organici necessari per l’emergere della vita sulla Terra. Le future missioni spaziali e le analisi dei campioni restituiranno ulteriori informazioni sulla distribuzione e la diversità delle molecole organiche nel Sistema Solare.

Una nuova comprensione dell’origine della vita

Le recenti scoperte nei campioni degli asteroidi Bennu e Ryugu offrono nuove prospettive sull’origine della vita nel Sistema Solare. La presenza di amminoacidi e basi nucleotidiche in questi corpi celesti suggerisce che gli ingredienti fondamentali per la vita potrebbero essere stati distribuiti attraverso impatti di asteroidi sulla Terra primordiale. Queste ricerche aprono nuove strade per comprendere come la vita possa essersi sviluppata non solo sul nostro pianeta, ma anche altrove nell’Universo.

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