Prima derisa, ora temuta da Musk: il miracolo BYD

- di: Redazione
 
Una decina d'anni fa ora, la sola attenzione che Elon Musk aveva riservato alla casa automobilistica cinese BYD era per dileggiarne i prodotti, dicendo, al giornalista di Bloomberg che lo intervistava, ''Hai visto la loro macchina?Non penso che sia particolarmente attraente, la tecnologia non è molto potente. E BYD come azienda ha problemi piuttosto gravi nel proprio territorio in Cina. Penso che il loro obiettivo sia, e giustamente dovrebbe essere, assicurarsi che non muoiano in Cina''.
Ecco: quello che per Musk non poteva essere un suo concorrente e che avrebbe dovuto limitare le sue mire al solo mercato interno della Cina, a distanza di dodici anni ha detronizzato Tesla nel quarto trimestre come principale produttore di veicoli elettrici.

Prima derisa, ora temuta da Musk: il miracolo BYD

Quello che per tutti è oggi il ''miracolo BYD'' è cominciato qualche anno fa, quando iniziò la sua attività producendo batterie per telefoni e oggi i suoi interessi spaziano, oltre che nel settore dei veicoli elettrici, anche alle batterie alle miniere e ai semiconduttori, che è una delle ragioni principali del suo successo.
La fondazione di BYD risale al 1995, da parte di Wang Chuanfu, un chimico. La sede, ieri come oggi, si trova nella città di Shenzhen, considerato il principale centro tecnologico della Cina.
Di passi BYD ne ha fatti tanti, da quando, all'inizio dell'attività, contava 20 dipendenti.
Nel 1996, BYD ha iniziato a produrre batterie agli ioni di litio, quelle che alimentano i nostri smartphone. L'azienda cominciò a fornire le sue batterie a Motorola e Nokia rispettivamente nel 2000 e nel 2002, due dei colossi dell’industria della telefonia mobile dell’epoca.

Nel 2002, BYD si è quotata alla Borsa di Hong Kong, cavalcando l’onda del suo successo nel settore delle batterie agli ioni di litio.
La grande scommessa - quella legata all'ingresso nel settore della produzione di veicoli - cominciò nel 2003, con l'acquisizione di una piccola casa automobilistica, la Xi’an Qinchuan Automobile, il primo tassello del successo odierno. Nel giro di appena due anni lanciò la sua prima vettura, la F3, alimentata a combustione tradizionale. Poi, nel 2008, ci fu il lancio del primo dei suoi veicoli elettrici, la F3DM, un ibrido plug-in.
E fu proprio in quell'anno che, confermando la sua lungimiranza, Warren Buffet, con la sua Berkshire Hathaway, vi investì 230 milioni. Da lì è stato un crescendo di sfide vinte, come quando nel 2020 la società ha lanciato la batteria Blade, che molti sostengono abbia contribuito a stimolare la crescita di BYD nei veicoli elettrici.

Si tratta di una batteria a litio ferro fosfato, una soluzione da cui molti produttori di batterie si stavano allontanando ritenendo che fosse troppo pesante per la quantità di energia che erano in grado di fornire.
Ma Blade si è dimostrata una svolta, grazie a una buona densità di energia e alti livelli di sicurezza.
BYD nel 2020 ha venduto 130.970 veicoli elettrici a batteria pura. Nel 2023 la società ha venduto 1,57 milioni di veicoli elettrici a batteria.
Oltre alle capacità tecnologiche, le fortune di BYD si devono anche all'enorme sostegno del governo cinese al settore dei veicoli elettrici del Paese, con l'offerta di forti sussidi per incentivarne l'acquisto.
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