Sindacati Mps all’attacco sul dossier Unicredit

 
La possibilità di un'acquisizione di Monte dei Paschi di Siena da parte di UniCredit continua a essere discussa, nonostante appaia man mano che passa il tempo meno probabile date viste anche le perplessità dell’istituto milanese guidato da Jean Pierre Mustier. Ma come anticipato da un nostro articolo, questo scenario sarebbe inevitabilmente accompagnato da un robusto taglio dei dipendenti.

E in attesa di sapere se questa operazione si concretizzerà, è arrivata una perentoria presa di posizione da parte dei sindacati FABI, FIRST, FISAC, UILCA e UNISIN tramite una lettera congiunta firmata dai rispettivi segretari generali sull'ipotetica fusione sotto la regia del Tesoro.

Nel comunicato viene chiarito che i sindacati ritengono "inaccettabile l'eventualità di un grosso taglio occupazionale per via di questa operazione , sia dal punto di vista sociale, sia perché vedrebbe compromesso l'obiettivo di rilanciare il Monte dei Paschi, sia per via del ruolo sbagliato che lo Stato avrebbe nell'intera vicenda dato che detiene il 68,25% dell'Istituto e che rimarrebbe unicamente con il 5% dopo aver provveduto alla ricapitalizzazione di MPS".

"I Sindacati" - continua il comunicato stampa - "ribadiscono il proprio impegno per rilanciare il Monte dei Paschi con una presenza pubblica che ne sia motrice, con l'obiettivo di salvaguardarne il patrimonio di professionalità e competenze. Lavoratori e lavoratrici di MPS non possono pagare per i gravi errori fatti dal management in questi anni".

Di seguito, il comunicato integrale:
I_Segretari_Generali_su_Unicredit.pdf
Il Magazine
Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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