Tutte le mostre del weekend, inseguendo “il fiuto per l’arte”

- di: Samantha De Martin
 
Nella foto: Nasi per l’arte, Allestimento | Courtesy Palazzo Merulana

“Il mondo è naso” scriveva Italo Calvino. Il fiuto per l’arte in questo weekend di primavera ci porta a Roma, precisamente a Palazzo Merulana, dove una selezione di oltre cinquanta opere mette in connessione, in modo originale e inaspettato, l’arte italiana e quella belga secondo un insolito fil rouge: il naso. Seguendo un altro senso, questa volta la vista, raggiungiamo Brescia per sfidare le vette che quattro maestri della fotografia, Vittorio Sella, Martin Chambi, Ansel Adams, Axel Hütte, ci restituiscono sotto forma di scatti nell’ambito della più importante esposizione mai realizzata sul mondo delle montagne. Ecco il nostro weekend in quattro mostre.

A Venezia arriva Ugo Mulas

In occasione del debutto del nuovo centro Le Stanze della Fotografia, all’interno della Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia, la mostra Ugo Mulas. L’operazione fotografica offre una rilettura complessiva dell'opera del grande fotografo attraverso 296 opere, tra le quali 30 immagini mai esposte prima. Quattordici capitoli tematici restituiscono il profilo di un fotografo "totale" che ha affrontato tematiche e soggetti diversi con la consapevolezza che la fotografia, lungi dall’essere mera documentazione, si pone come testimonianza e interpretazione critica della realtà. La produzione del fotografo spazia dal teatro alla moda, immortalando amici e personaggi della letteratura, ma anche i protagonisti della scena artistica italiana e internazionale, molti dei quali mai esposti prima, come Alexander Calder, Christo, Carla Fracci, Dacia Maraini e Alberto Moravia, Pier Paolo Pasolini. La rassegna, tra le più complete mai organizzate finora, è realizzata in collaborazione con l’Archivio Mulas e curata da Denis Curti, direttore artistico de Le Stanze della Fotografia, e Alberto Salvadori, direttore dell’Archivio.

A Brescia tutta la luce della montagna

La luce della montagna a Brescia passa attraverso l’obiettivo di Vittorio Sella, Martin Chambi, Ansel Adams, Axel Hütte. Fino al 25 giugno il Museo di Santa Giulia ospita la più importante esposizione mai realizzata sul mondo delle vette, dal titolo Luce della Montagna, curata da Filippo Maggia, prodotta dalla Fondazione Brescia Musei e da Skira, con il sostegno di Feralpi Group. In questa escursione temporale per immagini, il pubblico vola dal sistema montuoso del Caucaso in Eurasia verso il Karakorum e da qui alla volta del Sikkim, al confine con Bhutan, Tibet e Nepal. Dalle vette himalayane a quelle africane, sul Ruwenzori, al confine fra Repubblica Democratica del Congo e Uganda, raggiunge il West americano dei grandi spazi, dentro il Parco nazionale di Yosemite in California, per scendere infine in Sud America e terminare il viaggio sulle Ande peruviane. Lungi dall’essere una collettiva di quattro autori, il percorso è piuttosto un progetto scandito da quattro personali che documentano, attraverso 120 immagini, la loro particolare attitudine nello sviluppare una fotografia della natura montana, facendo vivere allo spettatore una esperienza unica.

A Bologna nell’universo di Banksy

Fino al 6 agosto le sale di Palazzo Pallavicini ospitano The World of Banksy, la nuova mostra dedicata all’artista di Bristol dall’identità sconosciuta. Le iconiche Girl with Balloon, Flower Thrower, Kissing Coppers sono sono alcune delle 90 opere esposte in mostra assieme, per la prima volta, ad alcune riproduzioni dei lavori realizzati dall’artista in Ucraina, a Kiev e in altre città colpite dai bombardamenti. Oltre 30 murales a grandezza naturale presentano in modo diretto allo spettatore temi d’impatto e attuali. Il percorso invita a fermarsi di fronte a The Untold Truth of Banksy, un inedito documentario sulla vita dell’artista, affiancato da iBanksy, una sezione video che ripercorre la storia e il messaggio sociale dei lavori realizzati dallo street artist di Bristol.

A Roma una mostra esplora il fiuto per l’arte

Al naso, si sa, fa capo uno dei cinque sensi, quello più animale e istintivo, che determina in noi l’attrazione o la repulsione. C’è una profonda relazione tra olfatto e memoria, dal momento che l’olfatto innesca pensieri e fa riaffiorare i ricordi attraverso il cosiddetto “effetto Proust”. Si sviluppa da questa consapevolezza Nasi per l'arte, la mostra di Palazzo Merulana ideata e curata da Joanna De Vos e Melania Rossi, che, fino al 21 maggio, propone una selezione di oltre cinquanta opere mettendo in connessione l’arte italiana e quella belga secondo un fil rouge inaspettato: il naso. La mostra propone al pubblico un dialogo tra l'arte italiana e quella belga di inizio XX secolo attraverso una connessione tra la Collezione Cerasi, presente a Palazzo Merulana in modo permanente, con opere dagli anni Venti agli anni Quaranta, e una selezione di opere belghe dello stesso periodo. Artisti come René Magritte, Léon Spilliaert, Paul Joostens, Constant Permeke dialogano con Giorgio De Chirico, Francesco Trombadori, Antonio Donghi, Antonietta Raphael. Il secondo percorso all'interno della mostra coinvolge invece nove artisti contemporanei belgi e altrettanti italiani le cui opere sfidano e invitano alla riflessione sul naso, l’arte e i sensi.

Tags: arte
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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