FOTO: Le Terme di Caracalla | Foto: © Fabio Caricchia e Leandro Lentini | Courtesy Soprintendenza Speciale di Roma
La suggestione dell’acqua alle Terme di Caracalla
Tra zampilli e vapori l’acqua torna alle Terme di Caracalla dopo 1800 anni dalla costruzione del complesso termale grazie a un coraggioso progetto della Soprintendenza Speciale di Roma.
In uno dei siti archeologici più importanti della capitale un intervento di architettura contemporanea – un grande Specchio d’acqua di grandi dimensioni, nel quale si riflettono le maestose sagome delle terme – consolida il ruolo delle Terme di Caracalla come un centro promotore di arte e cultura, riconnettendo il visitatore moderno con il passato.
L’architetto Hannes Peer, assieme a Paolo Bornello, ha realizzato una vasca dalla forma lineare, che ricorda intenzionalmente quella dell’antica Natatio, con un palco sull’acqua che
avrà la funzione di accogliere performance teatrali, spettacoli di danza, conferenze, concerti di musica. Il visitatore diventa assoluto protagonista dello spazio e degli eventi in uno dei complessi termali più grandi dell’antichità.
A Modena va in scena la natura morta tra Sei e Settecento
Pesci, selvaggina, fiori variopinti, vasellame ricercato. Fino al 30 giugno la Galleria BPER Banca presenta, negli spazi della propria pinacoteca, a Modena, la mostra L’incanto del vero. Frammenti di quotidiano nella natura morta tra Sei e Settecento.
Il percorso, curato da Lucia Peruzzi, con ingresso gratuito, mostra per la prima volta al pubblico quindici tra i dipinti più significativi del nucleo di nature morte della collezione di BPER Banca. A questi si affianca per l’occasione una selezione di undici capolavori in prestito da collezioni private e istituzioni pubbliche, a costruire un prezioso itinerario che si snoda attraverso le principali scuole artistiche del bacino emiliano-romagnolo tra Seicento e Settecento. A dialogare con i dipinti è una selezione di documenti dall’Archivio di Stato di Modena e dall’Archivio privato Rangoni Machiavelli che esprime il profondo legame tra l’immagine trasmessa dall’opera d’arte e la vita quotidiana all’interno delle case padane tra Sei e Settecento.
Ricette, menù e libri delle dispense si intrecciano ai colori, ai sapori e agli odori che scaturiscono dalle nature morte.
Da non perdere La Madonna della rosa di Michele Desubleo (1650 circa) dove la rosa diventa il simbolo della purezza della Vergine e la passiflora richiama gli strumenti della Passione, e La Terra dona a Nettuno i bulbi di tulipano di Giovanni Andrea Sirani che evoca la straordinaria diffusione del tulipano in Europa all’indomani della sua importazione dall’Olanda dopo l’arrivo dalla Turchia.
Escher incanta Ferrara
Fino al 21 luglio Palazzo dei Diamanti, a Ferrara, invita a gustare i mondi immaginifici di Maurits Cornelis Escher, il matematico Leeuwarden, in Olanda, vissuto in Italia fra le due guerre, nei cui mondi confluiscono innumerevoli temi e suggestioni, dai teoremi geometrici alle intuizioni matematiche, dalle riflessioni filosofiche ai paradossi della logica.
Dai primi lavori, caratterizzati da forme sinuose ed eleganti - con decorazioni ispirate a soggetti naturali, tangenze con l’ambiente liberty e simbolista - al viaggio in Italia, dal soggiorno a Granada - dove subisce il fascino delle decorazioni in stile moresco degli edifici - fino al fascino esercitato su di lui da sfere, solidi geometrici superfici riflettenti, il percorso snocciola lavori inconfondibili. Opere che evidenziano anche le influenze esercitate sul mondo del design e della pubblicità.
Rovigo omaggia Giacomo Matteotti
A cento anni dalla morte di Giacomo Matteotti, Rovigo accoglie, a Palazzo Roncale, la mostra Matteotti, una Storia di tutti. Quella che emerge da questa esposizione promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo con la collaborazione della Direzione Generale Archivi – Archivio di Stato di Rovigo, della Direzione regionale Musei Veneto, del Comitato Provinciale per il Centenario di Matteotti, della Fondazione studi storici “ Filippo Turati” è la figura di un uomo a tutto tondo. Il percorso rievoca il politico polesano, ripercorre l’attività di pubblico amministratore in diverse realtà del territorio rodigino, e poi l’impegno nell’attività sindacale nelle leghe e cooperative e quello parlamentare. L’oppositore del fascismo, segretario del Partito Socialista Unitario viene raccontato anche attraverso documenti, mai esposti prima, patrimonio dell’Archivio di Stato di Rovigo.
Il visitatore si troverà di fronte anche a un Matteotti “privato”, che emerge attraverso le sue letture, la passione per la musica, il rapporto con la moglie Velia e la famiglia.
Il percorso cerca di sottrarre la figura di Matteotti a una astratta rappresentazione del martire restituendo la sua presenza reale nei luoghi, nelle relazioni, nelle scelte ideali e culturali che lo videro operare dalla sua appartata periferia polesana fino ai vertici della politica nazionale.