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Mostre di Natale 2025: la guida essenziale da Nord a Sud

- di: Giulia Caiola
 
Mostre di Natale 2025: la guida essenziale da Nord a Sud

Non è solo una questione di tempo libero, ma di scelta. Il Natale 2025 offre un calendario espositivo fitto e trasversale che attraversa secoli, linguaggi e territori. Dalla grande pittura rinascimentale alle icone del Novecento, dalla fotografia alla contemporaneità, i musei italiani propongono mostre pensate per intercettare un pubblico ampio, tra turismo culturale e ritorno nei luoghi simbolo delle città. Ecco una guida ragionata alle esposizioni da non perdere, utile per chi cerca mostre da vedere a Natale 2025 in Italia.

Mostre di Natale 2025: la guida essenziale da Nord a Sud

A Biella arriva un Warhol inedito. La mostra mette al centro tessuti e abiti disegnati dall’artista, accostandoli alle opere più note. Un percorso che intreccia Pop Art e manifattura, con oltre 200 lavori tra serigrafie, fotografie, vinili e ceramiche. Un’operazione che lega l’immaginario pop alla tradizione industriale del territorio.

Aosta, l’oro nelle arti giapponesi
Il Megamuseo di Aosta dedica una grande esposizione all’oro nella cultura giapponese, dalla metà del Quattrocento a oggi. L’oro come materiale, simbolo e luce: dal Buddhismo al teatro Nō, passando per tecniche come il kintsugi e il maki-e. Una mostra che unisce estetica, spiritualità e storia della cultura materiale.

Bolzano, la retrospettiva su Nicola L.
Al Museion va in scena la prima grande mostra museale italiana dedicata a Nicola L., artista francese di origine marocchina. Scultura, pittura, collage, performance e film raccontano una ricerca radicale e giocosa, segnata da temi come collettività, femminismo e critica sociale.

Trento, l’inverno nell’arte
Al Castello del Buonconsiglio l’inverno diventa soggetto artistico. Dipinti, incisioni e oggetti raccontano la stagione fredda dal Medioevo all’Ottocento, con un focus sul paesaggio alpino e sulle origini culturali degli sport invernali. Un percorso che dialoga anche con l’attesa per Milano-Cortina 2026.

Pordenone, Robert Doisneau e Parigi
Oltre cento fotografie per raccontare la carriera di Robert Doisneau. Non solo l’iconico Bacio all’Hôtel de Ville, ma una Parigi quotidiana, popolare e ironica. La mostra si inserisce nel programma che accompagna la candidatura di Pordenone a Capitale italiana della Cultura 2027.

Venezia, Lucio Fontana e la ceramica
Alla Collezione Peggy Guggenheim una mostra interamente dedicata alle ceramiche di Lucio Fontana. Un aspetto meno noto ma centrale della sua produzione, che rivela la dimensione sperimentale dell’artista e il rapporto tra gesto, materia e spazio.
Padova, la Collezione Centanini
Al Museo Eremitani una selezione di 70 opere racconta secoli di storia dell’arte, dal Seicento al Novecento italiano. Un percorso che unisce collezionismo privato e narrazione pubblica, ideale per un pubblico eterogeneo.

Milano, Carrington e Man Ray a Palazzo Reale
Doppio appuntamento a Palazzo Reale. Da un lato la prima personale italiana di Leonora Carrington, che restituisce il profilo di un’artista poliedrica e radicale. Dall’altro Man Ray, con un percorso che attraversa fotografia, moda e sperimentazione visiva.

Modena, Batniji e De Chirico
La città propone due mostre di segno opposto ma complementare. Taysir Batniji racconta il tema della memoria e dell’identità attraverso oggetti e tracce del quotidiano. Giorgio de Chirico, invece, è protagonista di un viaggio nell’ultima fase neometafisica, tra ironia e rilettura dei propri miti.

Bologna, Genova, Firenze, Roma, Napoli: un’offerta diffusa
Bologna riscopre Bartolomeo Cesi con una monografica che guarda alla pittura del silenzio. Genova apre i depositi e le collezioni private per raccontare l’Ottocento. Firenze dedica una grande mostra a Beato Angelico, Roma celebra Moholy-Nagy, Napoli riflette sulla contemporaneità con un progetto corale che intreccia opere e memoria collettiva.
Come orientarsi
Il consiglio è semplice: scegliere una città facilmente raggiungibile e una mostra capace di offrire non solo un’esperienza estetica, ma anche una chiave di lettura del presente. Perché il Natale, nei musei italiani, resta uno dei momenti migliori per fermarsi, guardare e capire.

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