Foto: Federico Fellini, Benigni e la nonna, La voce della luna,1990
A Venezia arriva Armando Testa
In concomitanza con l’edizione numero 60 della Biennale d’Arte, in corso a Venezia da sabato 20 aprile fino al 24 novembre, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna accoglie il genio creativo di Armando Testa, al centro di una rassegna monografica che permetterà di scoprire e riscoprire aspetti inediti della sua produzione. A partire dagli esordi del pubblicitario torinese, presso la Scuola Tipografica Vigliardi Paravia, la mostra ripercorre la carriera di un protagonista della cultura visiva contemporanea, creatore di celebri icone entrate da anni nel nostro immaginario collettivo.
Partendo dalle 17 opere donate da Gemma De Angelis Testa, il percorso insiste su alcuni aspetti inediti della produzione, dalle ricerche intorno al tema del cibo, esaminato nelle sue declinazioni eclettiche e anche ironiche, alle attività legate ai temi sociali, come le campagne per Amnesty International, per il referendum sul divorzio, la povertà e la fame nel mondo.
L’omaggio di Bulgari a Roma
Per celebrare il Natale di Roma, che ricorre il 21 aprile, a 2777 anni dalla fondazione della città, la storica maison Bulgari ospita una mostra nell’affascinante cornice della Boutique di via Condotti 10, nel cuore della capitale.
Fino al 26 aprile il percorso intitolato “Roma Madre dell’arte”, realizzato in collaborazione con la galleria d’arte Futurism&Co, accoglie una selezione di opere d’arte dei maggiori esponenti dell’avanguardia futurista del primo Novecento. Giacomo Balla e Fortunato Depero dialogano con interpreti della corrente astrattista come Pietro Dorazio e Achille Perilli e con artisti della scuola Piazza del Popolo come Tano Festa, maestri che hanno celebrato Roma, esaltandola come fonte di ispirazione, attraverso la propria differente ricerca stilistica e pittorica.
Tra i lavori esposti Linee di velocità + cielo e rumore di Giacomo Balla, autentici slanci rivolti al progresso e all’innovazione tipici del contesto romano dell’epoca, ma anche Paesaggio con maniglia di Tano Festa, artista fortemente legato alla città eterna, che conosce ed esalta in modo profondo e trasversale.
A Napoli in mostra i disegni erotici di Federico Fellini
“Federico Fellini: disegni erotici e fotografie dal set” è il titolo dell’ omaggio che la galleria Al Blu di Prussia – lo spazio multidisciplinare di Giuseppe Mannajuolo e Mario Pellegrino – dedica al Fellini disegnatore e fumettista.
La verve creativa con la quale il regista riminese accompagnava la propria attività di cineasta emerge dal corpus di 29 lavori su carta (a matita, penna, pennarello) in prestito dalla collezione di Daniela Barbiani, in mostra per la prima volta a Napoli, affiancati da sei scatti cinematografici dal set “La città delle donne” dall’archivio della fotografa Patrizia Mannajuolo.
A essere ritratti nei disegni esposti Al Blu di Prussia sono alcuni personaggi che dialogano con il proprio alter-ego sessuale, protagonisti di giochi di parole e significato, tra doppi sensi e metafore. Questi omini impauriti al cospetto di donne prosperose mettono a nudo i propri genitali esagerati.
“Questo dello scarabocchiare - scriveva Fellini - è una mania antica che mi porto appresso da sempre. Ai miei collaboratori, allo scenografo, al costumista, al truccatore soprattutto, cerco di dare delle idee meno approssimative di quelle che riuscirei a dare esprimendomi a voce, quindi fornendo già un'esemplificazione grafica del trucco che desidero su quel volto che ho scelto, o del costume alla costumista, o un'idea scenografica dell'ambiente, un tentativo di bozzetto”.
A Possagno il fotografo Luigi Spina interpreta Antonio Canova
Fino al 29 aprile la Gypsotheca di Possagno dedicata ad Antonio Canova una mostra intitolata “Canova. Quattro tempi". Attraverso questo progetto, frutto di quattro campagne fotografiche realizzate da Luigi Spina a partire dal 2019 – che hanno dato vita ad altrettante pubblicazioni edite da 5 Continents Editions – il fotografo campano valorizza e interpreta il neoclassico con uno sguardo contemporaneo.
Gli scatti di Spina, che immortalano alcuni capolavori del celebre scultore, conducono lo sguardo del visitatore attraverso la densità del gesso, mettono in evidenza dettagli, consentono di cogliere in maniera più dettagliata la postura delle sculture. I chiodini di piombo sui gessi, i punti di repère, diventano così un codice di lettura delle opere. “Il mio proposito - dice Spina - è di rivendicare la contemporaneità del classico, il suo essere trasversale in ogni epoca".