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San Siro, voto a notte fonda: via libera alla vendita e nuovo stadio

- di: Matteo Borrelli
 
San Siro, voto a notte fonda: via libera alla vendita e nuovo stadio
San Siro venduto a notte fonda: 24 sì, 20 no
Forza Italia esce dall’aula e abbassa il quorum; alle 3 scatta la “tagliola” sugli emendamenti. Via libera alla cessione del Meazza a Milan e Inter per 197 milioni, nuovo impianto in rotta verso Euro 2032.

È successo a notte fonda. Dopo una seduta-fiume di quasi dodici ore, il Consiglio comunale di Milano ha approvato la delibera che autorizza la vendita di San Siro a Milan e Inter. I voti favorevoli sono stati 24, i contrari 20, nessun astenuto. Mossa-chiave: Forza Italia è uscita dall’aula, abbassando il quorum e consentendo alla maggioranza di far passare l’atto nonostante le defezioni interne. Un consigliere azzurro, Alessandro De Chirico, è rimasto in aula votando contro.

Numeri e scadenze

Il prezzo fissato per la cessione è 197,075 milioni di euro, con 73 milioni da versare alla firma e saldo dilazionato con garanzie. La proposta contiene clausole anti-speculative a tutela dell’interesse pubblico. Secondo la pianificazione tecnica, il nuovo stadio sorgerà a ridosso dell’attuale Meazza, con avvio cantieri nella prima metà del 2027; per alcuni anni conviveranno cantiere e impianto in attività, con l’obiettivo di arrivare pronti a Euro 2032.

La lunga notte in aula

L’opposizione (Lega, Fratelli d’Italia, Noi Moderati) ha votato compatta contro; nella maggioranza si contano sette voti contrari. Non hanno partecipato il capogruppo della Lista Beppe Sala Sindaco Marco Fumagalli — che ha annunciato le dimissioni — e Manfredi Palmeri. La seduta è stata segnata da uno strappo procedurale: alle 3 di notte un sub-emendamento “tagliola” ha fatto decadere la gran parte dei 239 emendamenti, sbloccando l’iter verso il voto finale.

Le parole dei protagonisti

La vicesindaca Anna Scavuzzo ha parlato di “soddisfazione rispetto alla prospettiva di trasformare l’area di San Siro” aggiungendo che “adesso parte una pratica amministrativa non banale e tocca alle squadre fare la loro parte”. Il sindaco Giuseppe Sala nei giorni scorsi aveva definito la vendita “un momento importante per la città” rimarcando che “il Consiglio è sovrano”. A voto chiuso, il commento a caldo: “Sono contento”.

Le prossime mosse

Con l’approvazione, la palla passa a Milan e Inter: dovranno completare passaggi tecnici e finanziari entro le tempistiche fissate. L’area punta a una rigenerazione urbana con verde, mobilità riorganizzata e servizi. Il Meazza, a cent’anni dall’inaugurazione, resterà operativo per la cerimonia d’apertura di Milano-Cortina 2026; quindi scatterà la dismissione e la demolizione in parallelo al cantiere del nuovo stadio.

Il quadro nazionale ed Euro 2032

Il cronoprogramma locale s’incastra con le scadenze UEFA: entro il 31 luglio 2026 l’Italia deve indicare cinque impianti, con cantieri cantierabili entro marzo 2027. Il monito federale è chiaro: senza il rispetto di queste tappe, Milano rischia di restare fuori. La delibera punta a blindare il percorso.

Timeline attesa

2026: progetto esecutivo e conferenze dei servizi. Prima metà 2027: apertura cantieri, con lavori anche sul tunnel Patroclo e nuova organizzazione dei parcheggi. Anni successivi: convivenza tra impianto in uso e cantiere. 2032: obiettivo messa in esercizio del nuovo stadio in tempo per la vetrina europea.

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