• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Milano, edilizia bloccata dalle inchieste: arrestato ex dirigente del Comune, sequestrati 300.000 euro

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Milano, edilizia bloccata dalle inchieste: arrestato ex dirigente del Comune, sequestrati 300.000 euro

Milano rallenta. Per una volta, non è il traffico a fermarla, né la crisi economica, né la burocrazia, ma un'inchiesta giudiziaria che colpisce al cuore il sistema urbanistico della città. Un terremoto investigativo che si traduce in un dato di fatto: l’edilizia è paralizzata.

Milano, edilizia bloccata dalle inchieste: arrestato ex dirigente del Comune, sequestrati 300.000 euro

A dare il segnale più forte è l’arresto di Giovanni Oggioni, architetto di lungo corso, ex direttore dello Sportello unico edilizia del Comune ed ex componente della Commissione paesaggio. Per lui, la Procura di Milano ha disposto gli arresti domiciliari, contestandogli corruzione e illeciti legati alla gestione delle pratiche edilizie. Accanto all’arresto, il sequestro preventivo di circa 300mila euro, considerati dagli inquirenti il frutto delle attività illecite contestate.

Ma il terremoto non si ferma qui. Nell’inchiesta risultano indagate anche Assimpredil-Ance Milano, la principale associazione dei costruttori della città, e la società di sviluppo immobiliare Abitare In, uno dei big nel settore delle riqualificazioni urbane. Un segnale che l’indagine non si ferma a singoli episodi, ma punta a far luce su un intero sistema che avrebbe condizionato la gestione dell’edilizia privata a Milano.

Il sindaco Sala: "L’edilizia è ferma"
Le conseguenze, già visibili nei cantieri che stentano a partire o a proseguire, vengono confermate dal sindaco Giuseppe Sala, che senza troppi giri di parole ammette:
"A Milano l’edilizia è ferma perché le indagini hanno portato al fatto che c’è una paralisi".

Parole che pesano come un macigno e che fotografano una città abituata alla velocità improvvisamente costretta a fermarsi. Milano, che negli ultimi vent’anni ha vissuto una profonda trasformazione grazie a progetti come CityLife, Porta Nuova e la riqualificazione degli ex scali ferroviari, ora si ritrova con un settore in stallo, con pratiche congelate e investitori in attesa di capire cosa accadrà.

Il punto critico è il meccanismo delle autorizzazioni edilizie, quello che decide cosa si può costruire, dove e in che tempi. Secondo la Procura, per anni questo sistema sarebbe stato viziato da favoritismi, pressioni e da una gestione opaca delle pratiche, creando un vero e proprio imbuto che privilegiava alcuni progetti a scapito di altri. Ora, con l’inchiesta in corso, l’intero apparato è sotto osservazione, e la conseguenza immediata è il rallentamento di tutti i procedimenti.

Un sistema inceppato: il rischio della paralisi amministrativa
L'inchiesta della magistratura punta a fare chiarezza, ma nel frattempo Milano rischia un blocco amministrativo dagli effetti devastanti. Interi progetti di riqualificazione potrebbero subire ritardi di mesi, se non anni, con un impatto diretto su imprese, lavoratori e cittadini.

Le preoccupazioni non riguardano solo i grandi investimenti, ma anche la gestione dell’edilizia residenziale e degli interventi minori, che potrebbero essere rallentati dalla paura di funzionari e tecnici comunali di firmare pratiche senza avere chiaro il nuovo quadro normativo.

A questo si aggiunge il ruolo delle associazioni di categoria, che ora si trovano in una posizione scomoda: da una parte la necessità di tutelare il settore, dall’altra il dover affrontare l’ombra di un sistema di potere che potrebbe avere condizionato le scelte urbanistiche degli ultimi anni.

Milano si ferma: cosa succederà ora?
L'inchiesta, con l'arresto di Oggioni e il coinvolgimento di nomi di peso, potrebbe essere solo l’inizio. La domanda che circola tra addetti ai lavori e investitori è semplice ma cruciale: quanti altri ingranaggi del sistema devono ancora essere scoperti?

Se da un lato la giustizia sta facendo il suo corso, dall’altro la città si interroga su come ripartire. Milano non può permettersi una lunga paralisi edilizia, non solo per il peso economico del settore, ma anche per il suo ruolo di locomotiva del Paese.

Ora, il futuro dipende da due fattori: l’evoluzione dell’inchiesta e la capacità del Comune di riprendere in mano la situazione senza farsi travolgere dalla paura di decidere. Ma una cosa è certa: la Milano delle gru, delle grandi trasformazioni urbanistiche e degli skyline in continua crescita, oggi si è fermata. E nessuno sa per quanto.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 26 record
Pagina
5
01/12/2025
Trento prima per qualità della vita: la nuova mappa delle economie territoriali italiane
Secondo la nuova edizione della “Qualità della vita” del Sole 24 Ore, Trento è la provinci...
01/12/2025
Emma Bonino, nuova battaglia in rianimazione a Roma
Emma Bonino è ricoverata in terapia intensiva al Santo Spirito di Roma per insufficienza r...
Trovati 26 record
Pagina
5
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720