Milano Europa Capitali, al via l'evento che racconta la città Capitale delle Capitali

- di: Barbara Bizzarri
 
«L'Italia è dotata di una grande ricchezza: l'enorme risparmio degli italiani, che può essere messo al servizio della crescita attraverso specifici veicoli finanziari che siano nazionali. Mentre ora per il 75% quel risparmio finisce ancora in prodotti finanziari esteri»: va diritto al punto Antonio Tajani, Vicepresidente del consiglio e Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, intervenuto all’apertura di Milano Europa Capitali, appuntamento imprescindibile che, da quattro anni, racconta su Class Cnbc la città capitale dei capitali e che, quest’anno, amplia l'orizzonte allo scenario europeo. Titolo: «Una cura d'urto per il mercato dei capitali», ovvero, come le istituzioni e il mondo finanziario italiano ed europeo possono prendere una serie di decisioni incisive per canalizzare il grande risparmio degli italiani verso lo sviluppo dell'economia nazionale, in un'era dominata da grandi incertezze e trasformazioni.

Milano Europa Capitali, al via l'evento che racconta la città Capitale delle Capitali

Da questa mattina e fino a domani, si avvicendano i protagonisti del mondo finanziario: Federico Freni, Sottosegretario del ministero dell'economia e delle finanze; Fabrizio Testa, Ceo di Borsa italiana; Gianfranco Torriero, Vicedirettore generale vicario dell'Abi, l'Associazione Bancaria Italiana; Giulio Centemero, membro della commissione finanze.

«L’Europa - ha continuato Tajani - è anche la sede di uno dei più ricchi mercati finanziari al mondo. Anche per questo la nascita di una Borsa Europea, Euronext, con all’interno il listino di Milano e altre sei importanti sedi di contrattazioni, rappresenta una grande opportunità per avvicinare e attrarre capitali mondiali verso l’economia reale. Ad un mercato e ad una moneta unica, va aggiunto un mercato unico dei capitali proprio per rendere più forte la coesione all’interno dell’Unione e maggiori possibilità di crescita. In questo senso, l’Italia deve poter giocare un ruolo fondamentale all’interno dell'Unione Europea. Lo dimostrano eventi importanti come Milano Europa Capitali, promosso e organizzato da Class Editori e Milano Finanza».

«Tutti i protagonisti del mercato devono essere consapevoli delle potenzialità che ha ancora inespresse la nostra Piazza Affari», ha poi aggiunto Tajani concentrandosi sul mercato, «l’Italia è dotata di una grande ricchezza, l'enorme risparmio degli italiani, che può essere messo al servizio della crescita attraverso specifici veicoli finanziari che siano nazionali, mentre ora per il 75% finisce ancora in prodotti finanziari esteri. Un grande mercato dei capitali non può che avere come epicentro Milano, la nostra città più internazionale e deve avere come carburante il risparmio, che è un po’ come il nostro petrolio, una riserva di energia ancora da utilizzare appieno».

Soprattuttoha concluso il ministro, «investire in Italia deve diventare più facile, anche riducendo la tassazione sulle quotazioni e diminuendo gli ostacoli burocratici. Sarà decisivo favorire una giustizia più rapida e certa. I capitali possono arrivare qui da noi contando su un ambiente competitivo, efficiente e sano. Tutti requisiti che il nostro Paese, fondatore dell’Unione Europea, può garantire a partire da un giusto e amplificato ambiente finanziario che faccia perno su Milano e sulla sua Borsa».

Lavorare in ottica di unificazione e standardizzazione dei mercati dei capitali: è ciò che serve all’Europa e all’Italia secondo Fabrizio Testa, amministratore delegato di Borsa Italiana, intervenuto oggi alla prima giornata dell’evento. Il manager, che con Euronext sta lavorando a questo obiettivo, guarda al trend dei delisting che, ritiene, debba essere valutato insieme al grande successo del segmento Milan Euronext Growth, mentre, circa le contrazioni del 16% del volume degli scambi a Piazza Affari (e del 35% sull’Egm), ricorda che si tratta di una conseguenza della volatilità dei mercati dello scorso anno, caratterizzato dall’invasione da parte russa dell’Ucraina. 

Testa ribadisce lo sforzo di Euronext nell’unificazione dei mercati finanziari europei: «Ci sono sette Exchange che fanno parte della stessa infrastruttura e che portano avanti insieme temi di standardizzazione e normazione». «Con l'entrata nel gruppo Euronext, con un Dna spiccatamente europeo, rappresentiamo l'esempio di cosa potrebbe ottenere la Capital Market Union. Dal punto di vista dell'impegno Paese, questo è un grande cambiamento in positivo: siamo più presenti nei dibattiti europei e portiamo avanti gli interessi del Paese. Da un altro punto di vista, portiamo l'attenzione sui punti da rivedere del nostro impianto legislativo e normativo».

Testa avverte anche sui rischi del gold plating, ovvero la ricamatura che gli Stati membri fanno sulle direttive UE, che molte volte rischia di vanificare gli sforzi di uniformazione. 

Testa vede con favore il ddl capitali: «Dal nostro punto di vista è positivo, va ad agire sui punti sollevati dal libro verde (della Borsa spa, ndr) e da altri report. Sul voto multiplo ricordiamo che abbiamo un x3, la proposta del ddl è x10. Servono strumenti per dare flessibilità agli imprenditori, ne gioverà tutto il sistema, basti vedere Brembo: in Olanda il maggiorato non ha limiti».

Il sottosegretario all’Economia Federico Freni ricorda l’importanza di impiegare il risparmio degli Italiani in modo socialmente utile: «L’unica strada per abbattere il debito è crescere. Questo vuol dire mettere la liquidità dei conti correnti nel mercato dei capitali e renderlo fruibile alle pmi nel mercato italiano».
Per Emmanuel Conte, assessore al Bilancio del Comune di Milano, «Milano deve essere un punto di riferimento» e va ripreso il tema della collaborazione pubblico-privato dove occorre «trovare una ricetta per immaginare un nuovo sviluppo».

Alberto Vacchi, nel suo intervento, riconosce l’importanza della quotazione nello sviluppo d’impresa: «Noi ci siamo quotati a ottobre 1995, e siamo stati per molti anni in Borsa. Credevamo che attraverso la Borsa, e quindi l'apertura a capitali terzi, avremmo avuto un percorso di crescita virtuoso, anche attraverso un aumento di notorietà. È stato un periodo determinante per la crescita. Arrivati, però, alla fine del 2020, un momento particolarmente complesso legato al Covid, l'azienda continuava ad andare bene ma necessitava di un salto funzionale; per questo abbiamo intrapreso la strada dell'uscita. L'azienda voleva crescere senza avere l'impellenza di avere riscontri di tipo trimestrale, all'interno di un percorso importante di revisione dell'azienda stessa. Il partner di private equity si è quindi sostituito al flottante. Da allora l'aumento dimensionale è raddoppiato: il percorso fuori dai riflettori borsistici permette di attestarsi nella maniera migliore nei confronti delle nuove sfide che il mercato presenta».

Silvia Viviano, Global Head of Equity Capital Markets di Unicredit, sottolinea l’importanza del segnale dato dall’ipo di Ferrettiche ha scelto Piazza Affari come sede secondaria delle contrattazioni dopo Hong Kong. Sulle small cap riconosce che «il tema della liquidità ridotta deve essere affrontato e bisogna trovare soluzioni o agevolazioni. Come indicato da Borsa Italiana, tutte le aziende devono avere un listing agent: questo è un aspetto positivo, perché garantisce la copertura mediante la ricerca nei due anni successivi all'Ipo, creando un circolo virtuoso con gli investitori a livello mondiale e facilitando il trading sul mercato». 

Il tema del cosiddetto voto maggiorato, ossia la presenza di 2 classi di azioni che hanno diverso potere di voto (tipicamente una classe di azioni ha 3 o 10 volte il voto dell’altra), è stato affrontato da Marco Ventoruzzo, presidente di Assosim: «In un mondo perfetto l'idea one share one vote è desiderabile, ma su questo tema bisogna essere realistici: è vero che gli imprenditori vogliono dei margini di flessibilità, ma bisogna cercare di armonizzare le regole a livello dell'Unione Europea, senza permetterci di ignorare cosa succede negli altri Paesi. Il ddl capitali prevede l'alterazione del principio one share one vote, assieme all'introduzione di una serie di tutele per le minoranze. È importante avere strumenti efficaci di tutela qualora avvengano abusi» ha dichiarato.

Franco Gaudenti, presidente di Envent, ha ricordato anche la natura strategica dei mercati azionari che meritano una politica industriale fatta su misura: «I temi sono la mancanza degli intermediari, l'insufficienza di investitori professionali istituzionali, che si ribalta inevitabilmente sul numero ridotto di aziende che va in Borsa». 

Flavio Valeri, presidente di Lazard Italia, ha introdotto una riflessione sul cambiamento dei metodi di finanziamento d’impresa e come un player con massa critica sufficiente possa svolgere il compito di apripista per altri investitori istituzionali: «Il mercato privato del debito è in esplosione. Il private equity rimarrà importante in Italia nel prossimo futuro, ma l'andamento è ciclico. Si è parlato molto di fondi e casse di previdenza, ma non dimentichiamoci che gli ammontarii gestiti sono grandi ma non enormi. La creazione di una società di asset management come progetto Paese non dipende dall'andamento del mercato: l'accentramento dei flussi pensionistici provenienti da queste realtà potrebbe giovare al mercato».

«Questa è un'idea che è nelle corde della maggioranza e del ministro, ma bisogna capire come attuarla - ha risposto l’onorevole Giulio Centemero (Lega), Membro della VI Commissione, a quanto proposto da Valeri -. Dal punto di vista culturale, l'Italia ha un certo campanilismo, non si agisce mai insieme; bisognerebbe fondare un progetto per portare insieme anche solo una piccola parte del gestito degli istituzionali, così che decidano di dedicarsi all'economia reale, in particolare alla Borsa». 

«Il tema fondamentale è la carenza di investitori istituzionali domestici in Italia, che è sempre stato un problema gigantesco - ha aggiunto Andrea Vismara, amministratore delegato di Equita -. Senza investitori avremo sempre un problema di valutazioni basse, volumi bassi, poca liquidità e inevitabilmente viene il momento in cui il Fondo di Private Equity arriva e la società se ne va dalla Borsa».

Gianfranco Torriero, Vicedirettore generale vicario Abi, dichiara: «Alcune delle problematiche italiane si trovano anche in ambito europeo; le risposte sono quelle già indicate dalla Commissione nel 2015, quando ci fu la prima proposta sulla creazione di un mercato dei capitali. L'aspetto che colgono è questo: prodotti e mercati devono rispondere a bisogni, anche attraverso la produzione normativa».

Domani è prevista la seconda e ultima giornata dell’evento, cui sono attesi, dalle 14, Tommaso Baldissera Pacchetti, amministratore delegato di Crowdfundme; Alessandro Binello, group ceo di Quadrivio group; Luigi Borrè, presidente di Euromilano; Andrea Maurizio Gilardoni, ideatore e ambassador di Rendimento etico; Davide Grossi, head of real estate di Azimut/Mamacrowd; Paolo Paschetta, country head per l'Italia di Pictet asset management; Andrea Nuzzi, head of corporate and financial institutions di Cassa depositi e prestiti; Francesca Perrone, responsabile Esg Italy di UniCredit; Paolo Verna, founding partner di EnVent capital markets.

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