Milano segna la miglior crescita del PIL con un +6% dal 2019, ma fatica ad attrarre giovani e talenti

- di: Barbara Leone
 

Assolombarda e Milano & Partners hanno presentato nella Sala Alessi di Palazzo Marino la terza edizione di “Your Next Milano”, l’evento volto a promuovere un’occasione di confronto sulla città e sulle sue performance a livello internazionale. L’edizione di quest’anno si è concentrata in particolare sul tema dell'inverno demografico e sul futuro di Milano, che guarda oltre i confini come area vasta: “Milano è la sua vocazione industriale. Milano è l’industria. Una certezza che ci viene confermata anche dai numeri: il dinamismo economico di Milano è il migliore se confrontato con le principali città europee, americane e asiatiche. Un merito che va ricercato nella capacità industriale e nel ruolo progettuale che caratterizzano i molteplici segmenti di altissima qualità e innovazione del tessuto economico di questo territorio. Una peculiarità che è innanzitutto una responsabilità - ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. Oggi Milano e le sue imprese guardano ai giovani: Milano fatica ad attrarli, a trattenerli e sta diventando sempre più ‘anziana’ in termini di età media. Ecco perché lanciamo un’alleanza per i giovani che coinvolga i principali attori della città, a partire dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia, fino al terzo settore e agli altri corpi intermedi. Un’alleanza che ponga al centro l’urgenza di trovare soluzioni comuni sulle questioni più critiche per i giovani di oggi, come la formazione, il lavoro, la casa. In questa direzione, il primo passo necessario è che la città si ripensi come area vasta, allargando i propri confini. La riforma della Città Metropolitana è, quindi, una priorità: serve dotarla di competenze e risorse adeguate e rafforzarla politicamente attraverso l’elezione diretta del sindaco”.

Milano segna la miglior crescita del PIL con un +6% dal 2019

L’analisi di “Your Next Milano”, confronta Milano, a livello internazionale, con dieci città che, insieme al capoluogo lombardo, sono integrate e rilevanti nel network economico globale. La comparazione include realtà quali Amsterdam, Barcellona, Berlino, Londra, Monaco, Parigi, Chicago, New York, San Francisco e Tokyo. Nel merito, vengono approfonditi i centri urbani da tre angolazioni differenti: percezione, attrattività, performance economica. In più, in questa edizione è presente un approfondimento sulla demografia.

In termini di percezione Milano risulta, a livello globale, città risonante. Un’evidenza che emerge dall’analisi di 37 tra i principali ranking internazionali dedicati nel complesso a 719 territori urbani. Milano, infatti, è presente in più dell’80% dei ranking analizzati, confermandosi così al ventunesimo posto su 719 città. Tra le 11 aree metropolitane prese a riferimento, Milano scivola in fondo alla classifica a causa del recente forte balzo di Monaco. Volgendo lo sguardo al posizionamento, Milano figura mediamente al 96esimo posto. Milano è ben percepita come meta turistica e di eventi sportivi (13esima), nonché come luogo ideale per il business (22esima). Una dimensione in crescita è l’ecosistema dell’innovazione (41esima), rimanendo però ancora al di sotto dei benchmark. Infine, i principali elementi di criticità sono l’attrattività verso i talenti (56esima), l’attenzione verso gli aspetti green e smart (83esima) e il fattore congestione e qualità della vita (268esima), che tuttavia mostra segni di miglioramento.

Per quanto riguarda l’attrattività del tessuto economico, nel 2022 Milano è meta di 71 investimenti esteri greenfield, in aumento sui 62 dell’anno precedente e di una volta e mezza superiori a quelli di cinque anni fa. La città si posiziona all’ottavo posto tra i benchmark considerati, davanti a Monaco, San Francisco e Chicago. Nonostante la forte crescita recente, Milano richiama in numero solo un quarto degli investimenti della top performer, Londra.

Sotto il profilo della performance economica, Milano registra in generale ottimi risultati. Nel 2022 rispetto al 2021, il valore aggiunto di Milano cresce del +4,5% annuo, variazione inferiore ad Amsterdam (+8,4%), Barcellona (+5,5%) e Berlino (+4,9%), ma superiore a New York (+3,2%), Parigi (+2,6%) e Monaco (+2,1%).

Infine, il rapporto esamina l’aspetto demografico. Partendo dalla situazione attuale, tra il 2011 e il 2023 la popolazione a Milano è aumentata del +7,5%, per un totale di 1 milione e 354 mila residenti. Questa crescita non è però riconducibile al saldo naturale, ovvero alla differenza tra nascite e decessi, che risulta negativo già da diversi anni e che si prevede tale anche in futuro. Inoltre, tra il 2010 e il 2022 il tasso di fecondità totale nella città metropolitana di Milano è passato da un valore di 1,56 figli per donna a 1,23. Tuttavia, se nel 2010 il tasso di fecondità era maggiore della media nazionale, nel 2022 è invece leggermente al di sotto; la crescita di Milano è quindi dovuta principalmente alla mobilità, sia dal resto d’Italia che dall’estero. Secondo l’Istat nel 2031 Milano avrà oltre 55 mila residenti in più rispetto al 2023, per una popolazione complessiva di 1 milione e 409 mila. In particolare, l’aumento sarà trainato dalle fasce 15-64 anni e, maggiormente, dagli over 65, che formeranno un quarto della popolazione residente.

Nel confronto internazionale, Milano è già oggi “la città più anziana” rispetto ai dieci benchmark (24,4% l’incidenza degli over 65 sul totale popolazione) e nel 2031 sarà anche “la città meno giovane” (11,5% gli 0-14 anni). Proprio per questo, è ancora più importante per Milano incrementare la capacità di attrarre giovani talenti dall’estero e, al contempo, trattenere quelli già presenti nel territorio.

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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