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Meteo, torna il maltempo: piogge diffuse e neve fino a bassa quota

- di: Anna Montanari
 
Meteo, torna il maltempo: piogge diffuse e neve fino a bassa quota
L’Italia entra in una nuova fase meteorologica più dinamica, con il ritorno delle perturbazioni atlantiche che riportano piogge diffuse e nevicate anche a quote relativamente basse. Il cambiamento interrompe un periodo caratterizzato da condizioni più stabili e segna un passaggio significativo per l’avvio dell’inverno, con effetti che si faranno sentire su più settori, dalla mobilità al turismo.

Meteo, torna il maltempo: piogge diffuse e neve fino a bassa quota

La perturbazione interessa gran parte del territorio nazionale, ma i fenomeni più intensi sono attesi lungo le aree tirreniche e al Nord-Ovest. In particolare, Liguria, alta Toscana, Sardegna orientale e alcune zone della Sicilia saranno interessate da precipitazioni abbondanti, favorite dai flussi umidi di Scirocco. In queste aree sono previsti accumuli che localmente potranno superare i 100-120 millimetri, soprattutto tra il Levante ligure e le zone interne dell’alta Toscana, oltre che nell’entroterra sardo. Quantità di pioggia di questo livello richiedono attenzione sul fronte del dissesto idrogeologico, in particolare nei bacini già fragili.

Il ritorno della neve sulle Alpi occidentali

Il sistema perturbato porta con sé anche un deciso ritorno della neve sulle Alpi occidentali, con accumuli rilevanti alle quote più elevate. Oltre i 1.500 metri si potranno raggiungere 50 centimetri di neve fresca, mentre tra i 1.000 e i 1.500 metri sono attesi accumuli nell’ordine dei 20-30 centimetri. In alcune aree del Cuneese e dell’Astigiano, la quota neve potrebbe scendere fino a 200-300 metri, interessando anche le zone interne del Centro-Ponente ligure. Si tratta di un evento significativo per l’avvio della stagione sciistica, ma che richiede una gestione attenta della viabilità locale e dei collegamenti.

Un cambio di fase per la stagione invernale


Secondo il meteorologo Federico Brescia di iLMeteo.it, la perturbazione rappresenta l’inizio di una fase più movimentata dal punto di vista atmosferico. Dopo settimane dominate da configurazioni statiche, l’Italia torna a essere interessata dalle correnti atlantiche, con una maggiore alternanza tra fasi di maltempo e pause più stabili. Un segnale che potrebbe accompagnare il prosieguo dell’inverno con caratteristiche più in linea con la stagionalità.

L’evoluzione nel breve periodo


Nelle prossime ore il Nord sarà interessato da piogge diffuse, con nevicate a quote collinari sul Basso Piemonte e più alte altrove. Al Centro, le precipitazioni si concentreranno soprattutto sui settori tirrenici, mentre al Sud il peggioramento sarà più marcato sulla Sicilia, con piogge sparse anche sulle altre regioni. Nei giorni successivi si prevede un temporaneo miglioramento al Nord, mentre al Centro le condizioni resteranno variabili e al Sud non si esclude una nuova fase di instabilità.

Ricadute su mobilità e infrastrutture

Il ritorno di piogge intense e neve a bassa quota potrebbe avere effetti sulla mobilità, in particolare sui collegamenti stradali e ferroviari nelle aree montane e collinari del Nord-Ovest. Le amministrazioni locali sono chiamate a monitorare la situazione, soprattutto nei territori già esposti a frane e allagamenti. Anche la gestione delle infrastrutture energetiche e idriche potrebbe risentire di un aumento improvviso delle precipitazioni.

Effetti su turismo e attività economiche

Dal punto di vista economico, la perturbazione rappresenta un fattore positivo per il turismo invernale, che beneficia del ritorno di un innevamento più consistente in vista delle festività natalizie. Allo stesso tempo, le piogge abbondanti contribuiscono al recupero delle riserve idriche, con effetti potenzialmente favorevoli per l’agricoltura nel medio periodo. Resta tuttavia la necessità di bilanciare questi benefici con la gestione dei rischi legati agli eventi intensi.

Una fase da monitorare

La tendenza indica che il miglioramento al Nord potrebbe essere solo temporaneo, mentre nuove perturbazioni potrebbero interessare soprattutto le regioni meridionali. Il quadro complessivo suggerisce quindi una fase invernale più attiva, con un’alternanza di condizioni che richiederà un monitoraggio costante da parte delle autorità e degli operatori economici.
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