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Meloni in Parlamento: doppio appuntamento tra tensioni politiche e sfide economiche

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Meloni in Parlamento: doppio appuntamento tra tensioni politiche e sfide economiche

Giorgia Meloni si prepara ad affrontare una settimana cruciale per il suo governo. Domani, martedì, interverrà al Senato, mentre mercoledì sarà la volta della Camera dei Deputati. Due discorsi attesi, che arrivano in un momento delicato per la maggioranza e con molte questioni aperte sul tavolo, dai conti pubblici alle tensioni internazionali, passando per le fibrillazioni interne alla coalizione.

Meloni in Parlamento: doppio appuntamento tra tensioni politiche e sfide economiche

Un passaggio parlamentare che non è solo una formalità, ma un vero e proprio test politico. Da una parte, la premier dovrà ribadire la tenuta del governo e rilanciare l’azione dell’esecutivo. Dall’altra, dovrà affrontare il fuoco incrociato dell’opposizione, che su alcuni dossier chiave – economia, diritti, lavoro – punta a smascherare le contraddizioni dell’attuale maggioranza.

Un discorso per ricompattare la maggioranza
Dietro la consueta fermezza istituzionale, Meloni sa bene che il clima nella sua coalizione non è dei più sereni. La recente scomparsa di Silvio Berlusconi ha lasciato un vuoto in Forza Italia, che fatica a trovare una direzione unitaria. Allo stesso tempo, la Lega di Matteo Salvini è sempre più impaziente di marcare il proprio territorio, specialmente su temi come l’autonomia differenziata e la gestione delle risorse economiche.

Nel suo intervento, la premier cercherà di mandare un messaggio chiaro: il governo va avanti e non ci saranno cedimenti. Le parole d’ordine saranno stabilità e coerenza con il programma di governo. Il rischio, però, è che il discorso resti un esercizio di retorica, poco efficace nel dissipare i malumori interni. Il centrodestra ha bisogno di risultati concreti per mantenere la propria compattezza, e non basteranno dichiarazioni di intenti per placare le tensioni sotterranee.

I nodi economici e il rapporto con Bruxelles
Uno dei punti più delicati dell’intervento di Meloni riguarderà la situazione economica del Paese. Il governo è alle prese con la necessità di far quadrare i conti, con margini di manovra sempre più stretti. La revisione del PNRR ha mostrato le difficoltà di gestione delle risorse europee, e Bruxelles osserva con attenzione ogni passo dell’esecutivo.

Meloni dovrà rassicurare tanto i partner europei quanto gli elettori italiani. Da un lato, ribadirà la volontà di rispettare gli impegni con l’UE, evitando scossoni che potrebbero compromettere i fondi destinati all’Italia. Dall’altro, cercherà di rafforzare la narrazione sovranista, sottolineando l’importanza di un’Italia capace di difendere i propri interessi senza subire diktat esterni.

Il punto è che questa doppia strategia rischia di rivelarsi un boomerang. Troppa rigidità nei confronti di Bruxelles potrebbe causare nuovi attriti, mentre un’eccessiva apertura potrebbe essere vista come un cedimento da parte della base più radicale della destra. Il delicato equilibrio tra pragmatismo e identità politica sarà uno degli aspetti più interessanti del discorso.

L’opposizione si prepara all’attacco

Se il governo proverà a mostrarsi solido e compatto, l’opposizione è pronta a mettere in difficoltà Meloni su più fronti. Il Partito Democratico di Elly Schlein ha già annunciato battaglia su temi come sanità, precarietà e diritti civili, accusando il governo di non avere una vera strategia per rispondere alle difficoltà delle famiglie e delle imprese.

Il Movimento 5 Stelle, invece, si concentrerà sulle questioni legate alla giustizia e alle politiche sociali. Giuseppe Conte ha più volte denunciato le scelte dell’esecutivo come dannose per il ceto medio e per i lavoratori, e nel dibattito parlamentare potrebbe puntare a incrinare la narrazione del governo Meloni come "difensore del popolo".

A rendere ancora più incandescente il clima ci sarà l’azione di Italia Viva e Azione, che da posizioni più centriste cercheranno di far emergere le contraddizioni interne alla maggioranza. Carlo Calenda e Matteo Renzi si muoveranno con l’obiettivo di proporre un’alternativa moderata, attaccando sia Meloni sia la sinistra tradizionale.

Un test politico per il governo
Più che un semplice passaggio istituzionale, il doppio intervento di Meloni in Parlamento sarà un vero e proprio test sulla tenuta del governo. Da tempo si vocifera di possibili rimpasti, e il clima tra gli alleati non è più quello di un anno fa.

I prossimi mesi saranno decisivi per capire se il governo riuscirà a mantenere la compattezza necessaria per affrontare le sfide economiche e politiche, oppure se le tensioni interne finiranno per aprire crepe difficili da ricomporre. Meloni ha costruito la sua leadership su un’immagine di forza e determinazione, ma la prova del governo è ben diversa dalla campagna elettorale: ora servono risultati concreti.

Domani il Senato, mercoledì la Camera. Due giorni che potrebbero dire molto sul futuro della legislatura.

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