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Meloni difende la linea italiana: “Nessun aereo Usa partito dalle nostre basi”

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Meloni difende la linea italiana: “Nessun aereo Usa partito dalle nostre basi”

La premier Giorgia Meloni è intervenuta alla Camera per riferire sulla posizione dell’Italia nel quadro delle tensioni internazionali. Il passaggio parlamentare ha segnato un momento di chiarimento sulla linea del governo rispetto alla crisi mediorientale, in particolare sul ruolo delle basi militari italiane in relazione all’attività statunitense nella regione. “Nessun aereo americano è partito dalle basi italiane”, ha dichiarato con fermezza la presidente del Consiglio, rispondendo a sospetti e voci circolate nei giorni precedenti riguardo a un presunto coinvolgimento logistico dell’Italia nei raid contro obiettivi iraniani.

Meloni difende la linea italiana: “Nessun aereo Usa partito dalle nostre basi”

Le parole di Meloni sono state accompagnate dall’approvazione della risoluzione di maggioranza con 175 voti favorevoli e 109 contrari. Il testo riafferma il sostegno dell’Italia alle alleanze internazionali ma ribadisce la necessità di una gestione multilaterale delle crisi. Il centrodestra ha serrato le fila, sottolineando la coerenza della linea atlantista del governo, ma anche la volontà di mantenere una chiara distinzione tra supporto politico e coinvolgimento operativo. L’esecutivo ha assicurato che ogni eventuale richiesta statunitense per l’utilizzo delle basi italiane dovrà passare necessariamente da un ulteriore voto parlamentare, riaffermando il principio di sovranità nazionale e controllo democratico sulle decisioni strategiche.

Le divisioni tra le opposizioni
Il dibattito in Aula ha mostrato le fratture nel fronte delle opposizioni. Il Partito Democratico e Alleanza Verdi-Sinistra hanno votato contro la mozione presentata dal Movimento 5 Stelle sullo stop all’importazione di gas russo, mentre il M5s ha mantenuto la sua linea più marcatamente pacifista, criticando il governo per l’eccessiva adesione alle posizioni americane. La divergenza tra le forze di minoranza ha reso difficile la costruzione di una contro-narrazione unitaria, e ha permesso al governo di presentarsi come garante della stabilità e della chiarezza di azione in una fase internazionale delicata.

Autonomia strategica e alleanze: il doppio binario dell’Italia
Il messaggio politico lanciato da Meloni è stato quello di una doppia fedeltà: da un lato, all’Alleanza Atlantica e alla necessità di una risposta comune alle minacce globali; dall’altro, alla sovranità decisionale italiana, che non può essere compressa neppure in nome della sicurezza collettiva. In questo equilibrio si inserisce la proposta, avanzata in ambienti governativi, di rafforzare una linea di “autonomia strategica europea” complementare ma non subordinata alla Nato. Il governo punta a tenere il punto su una politica estera che valorizzi la centralità del Mediterraneo e la funzione dell’Italia come ponte tra Europa e aree di crisi.

Il nodo delle basi e il ruolo dell’opinione pubblica
Le dichiarazioni sulle basi militari italiane rispondono anche a un crescente malessere nell’opinione pubblica, che teme un coinvolgimento indiretto dell’Italia in conflitti lontani. La trasparenza evocata dalla premier, con l’annuncio di un passaggio parlamentare obbligatorio per ogni futura autorizzazione, è anche un messaggio ai cittadini e alle forze sociali. Il governo sembra consapevole della sensibilità del tema e del rischio che la politica estera diventi un nuovo terreno di polarizzazione interna. In questo contesto, il Senato è stato trasformato per un giorno in un'arena di confronto tra visioni opposte dell'interesse nazionale, tra atlantismo pragmatico e sovranismo selettivo.

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