La vita da camaleonte, tra i continenti, del "Doctor Politi", medico famoso, ma senza un titolo di studio

- di: Bianca Balvani
 
Ah, se solo ci fosse, che ne so, un Freud o un Jung a portata di mano (ma andrebbe benone anche un Recalcati) potremmo cercare di capire la parabola umana di Matteo Politi che, ricercato in mezzo mondo, era invece a casa sua, a Marghera, da dove era partito tanti anni fa, non proprio con la valigia di cartone, ma con un vagone di speranze. Che alimentano le vite di tutti e che talvolta si sono concretizzate, a dispetto della mancanza di basi accademiche o soltanto di conoscenze ed esperienza. Di esempi la storia (soprattutto quella del secolo passato) ne ha ha decine, con persone normali diventate icone universali. Ma il caso di Matteo Politi è leggermente diverso, perché il signore in questione ha costruito una carriera (o più d'una, come vedremo) esattamente sul nulla. 

Perché se non sei Enzo Ferrari, non puoi pensare di costruire le automobili più belle del mondo. Perché se sei soltanto un Matteo Politi qualsiasi e non hai che la licenza media non puoi spacciarti per medico e mettere, letteralmente, le mani dentro corpi umani promettendo loro la bellezza.  Non puoi in Paesi e continenti diversi (le sue segnalazioni sono volate sino a Hong Kong o negli Stati Uniti) sperando di farla sempre franca. Eppure lui ci ha tentato regalandosi molti anni di fama, effimera e fasulla sin che si vuole, ma c'è riuscito. Ora, nell'attesa di sapere quale sarà la sua sorte (in Romania lo attendono per fargli scontare più di tre anni di reclusione, dopo la condanna per avere esercitato la professione medica senza avere alcun titolo), Politi forse si sta rendendo conto di quel che ha fatto e non si può escludere che a prevalere non sia la presa di coscienza, ma l'orgoglio di essere riuscito a prendere in giro tantissime persone.  Lui che, dalla provincia veneta, voleva scappare per il solo obiettivo di fare soldi, le ha tentate tutte, anche entrare nel rutilante mondo dello spettacolo. Televisione, per essere precisi, grazie a comparsate in programmi che, alla fine, oltre al gettone di presenza, non gli hanno lasciato nulla. Se non la feroce volontà di raggiungere il successo a tutti i costi, persino inventandosi una vita parallela alla sua che, altrimenti, sarebbe stata a dire poco noiosa. Ma la volontà non è nulla se la vita non si incrocia con una opportunità che per lui è stato l'incontro con un falsario che gli ha creato una identità nuova di zecca, o quasi, confezionandogli dei documenti che lo autorizzavano a fregiarsi del titolo di medico (in Puglia ce n'è uno con il nome quasi identico). 

Un lasciapassare verso il mondo dorato cui ambiva, e senza tanti scrupoli nel presentarsi in Romania, ma anche altrove, come chirurgo plastico, non uno qualsiasi, ma di quelli che regalano la giovinezza ai personaggi famosi. E menti oggi, menti domani, Politi si è creata una certa fama, fasulla di sicuro, ma incredibilmente accompagnata dalla lodi dei suoi pazienti. Oggi ha detto qualcuno di quelli che, in sala operatoria, in Romania, lo aiutava, che forse era lento, anzi lentissimo, ma questo probabilmente lo faceva sembrare molto scrupoloso. Un biglietto da visita niente male. Però ogni parabola - soprattutto umana - non può proseguire all'infinito perché ci sarà un punto in cui la velocità si azzera e comincia la caduta. Che per Matteo Politi (pardon, doctor Matthew Mode, come si faceva chiamare in Romania, con un nome che sta a metà tra l'insegna di un negozio di rigattiere e quello di un attore molto famoso qualche anno fa) è stato parlare troppo, vantarsi troppo, quando invece il piccolo problema di spacciarsi per chi non era doveva consigliare prudenza. Così non fece nel 2010 quando, un anno dopo avere aperto un centro estetico a Verona, fu beccato, processato e condannato a sedici mesi per truffa (non si sa se anche per esercizio abusivo della professione medica). Con sospensione della pena, nella buona tradizione italica. Il tempo di leccarsi le ferito e riecco Politi tornare in pista, questa volta in Romania dove sono evidentemente meno comprensivi che da noi, dove lo hanno arrestato nel 2019 e condannato. 

Aveva ragione, a questo punto, Oscar Wilde, con le sue considerazioni sulle tentazioni, cui evidentemente Politi non sa resistere, a cominciare da quella di apparire sempre e comunque. Quindi, tornando al suo primo amore, lo spettacolo, facendo questo e quell'altro, mostrandosi a tutti come se fosse una star.  Ma della polvere di stelle sono coperti gli scaffali dell'ambizione umana. 
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