Sergio Mattarella: un decennio al Quirinale tra equilibrio e fermezza

- di: Bruno Coletta
 
Il 31 gennaio 2025 segna un traguardo storico per Sergio Mattarella (foto): dieci anni al Quirinale. Eletto per la prima volta il 31 gennaio 2015 e riconfermato il 29 gennaio 2022, il capo dello Stato ha attraversato due legislature, governi di ogni colore politico e una delle crisi sanitarie ed economiche più drammatiche della storia repubblicana. Il suo stile sobrio e la sua capacità di mediazione hanno permesso di ricucire i momenti più critici della vita politica italiana, senza mai perdere di vista il ruolo di garante della Costituzione.
Con un consenso personale che ha costantemente superato quello dei leader politici, Mattarella si è distinto per un approccio discreto ma incisivo. "La persuasione è più efficace se non viene proclamata in pubblico", ha detto più volte il Presidente, rendendo evidente il suo metodo: moral suasion e interventi mirati nei momenti cruciali.

L’arbitro che ha saputo usare gli strumenti della Costituzione
Fin dal suo insediamento nel 2015, Mattarella ha voluto sottolineare il proprio ruolo super partes, definendosi un "arbitro imparziale" e, al tempo stesso, un "meccanico", ossia colui che dispone degli strumenti previsti dalla Costituzione per sbloccare il sistema quando necessario. La sua presidenza è stata segnata da numerose crisi di governo, dall’intervento nelle trattative politiche ai momenti di tensione tra poteri dello Stato. 
Nel 2018, ad esempio, rifiutò la nomina dell’economista euroscettico Paolo Savona come ministro dell’Economia nel governo giallo-verde, consapevole delle possibili conseguenze per la stabilità finanziaria del Paese. Nel febbraio 2021, dopo la caduta del secondo governo Conte, prese una decisione autonoma e affidò l’incarico a Mario Draghi, in un momento in cui l’Italia aveva bisogno di una guida solida per affrontare la pandemia e il PNRR.

L’Europa come scelta irreversibile
Mattarella ha sempre sostenuto l’irreversibilità della scelta europeista dell’Italia. "L’appartenenza all’Unione Europea è un pilastro della nostra Repubblica", dichiarò nel 2019, ribadendo il concetto in molteplici occasioni. Anche nelle recenti tensioni tra Italia e Francia, come nei contrasti tra il presidente Emmanuel Macron e il governo Meloni, Mattarella ha svolto un ruolo di mediatore, garantendo il dialogo istituzionale e la stabilità delle relazioni bilaterali.

Il custode dei diritti fondamentali
Cattolico progressista, ma profondamente rispettoso della laicità dello Stato, Mattarella ha sempre difeso i diritti civili. "Non è democrazia senza la tutela dei diritti fondamentali di libertà", ha affermato il 25 aprile 2023 in un discorso a Cuneo. Nel corso dei suoi mandati ha vigilato sul rispetto della Costituzione, intervenendo, anche con richiami impliciti, su provvedimenti che potevano mettere a rischio diritti acquisiti. 
Il suo impegno per la giustizia sociale si è riflesso anche nella costante attenzione alle carceri e alle condizioni dei detenuti, così come nel sostegno alle comunità colpite da calamità naturali.

Un Presidente antifascista e radicato nei valori della Resistenza
Uno dei primi atti di Mattarella da capo dello Stato fu la visita alle Fosse Ardeatine il 31 gennaio 2015, chiaro segnale del suo legame con i valori antifascisti. "Ora e sempre Resistenza", disse a Cuneo nel 2023, sottolineando l’importanza della memoria storica nel contesto repubblicano.
Il suo antifascismo non è mai stato ideologico, ma sempre ancorato alla storia e ai valori costituzionali. Per questo ha rifiutato ogni tentativo di revisionismo storico, ribadendo in più occasioni che "l’antifascismo è un elemento fondante dell’identità repubblicana".

L’immagine di un Presidente vicino alla gente

Se la sua figura è stata spesso associata alla riservatezza e alla compostezza, Mattarella ha saputo anche farsi percepire come un uomo vicino ai cittadini. Il suo "fuorionda" durante il lockdown, quando disse al portavoce Giovanni Grasso "Anche io non vado dal barbiere", è diventato un simbolo della sua umanità. 
Indimenticabile è anche la sua presenza all’ospedale Spallanzani, in attesa del vaccino come ogni altro cittadino, un gesto che rafforzò la fiducia nella campagna vaccinale. La foto di Mattarella solo e con la mascherina mentre scende le scale dell’Altare della Patria rimarrà una delle immagini più potenti del periodo della pandemia.

Lo sport e la cultura popolare
Per la prima volta nella storia della Repubblica, un Presidente è stato presente al Festival di Sanremo, evento seguito da milioni di italiani. La sua attenzione per la cultura popolare si è estesa anche allo sport, con frequenti incontri con atleti e squadre nazionali. 
Il momento più iconico resta la sua esultanza a Wembley durante la vittoria dell’Italia agli Europei 2021, un’immagine che lo ha avvicinato ancora di più al cuore degli italiani.

Un decennio di equilibrio e determinazione
Dieci anni di presidenza hanno reso Sergio Mattarella una delle figure istituzionali più rispettate e amate. Il suo mandato non è stato solo un esercizio di equidistanza, ma anche di fermezza nei momenti cruciali. Ha saputo navigare tra crisi politiche, tensioni sociali e sfide globali con l’autorevolezza di chi ha fatto della Costituzione il suo unico punto di riferimento. 
Con il secondo settennato ancora in corso, Mattarella continua a essere un presidio di stabilità per l’Italia. "Il Presidente della Repubblica non è un protagonista della politica, ma ne è il garante", ha ripetuto più volte. Un principio che ha seguito con coerenza per dieci anni e che probabilmente guiderà fino alla fine del suo mandato.

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