Massolo: "L'OPA permetterà ad Atlantia di diventare una piattaforma di investimento per la mobilità sostenibile"

- di: Daniele Minuti
 
Giampiero Massolo, Presidente di Atlantia, ha parlato in un'intervista rilasciata a Class CNBC, in occasione del Forum The European House – Ambrosetti, tenuto a Cernobbio. E con le sue parole, ha descritto il futuro dell'azienda, in particolare dopo l'OPA proposta su di essa.

Massolo: "Atlantia diventerà piattaforma di investimento per mobilità sostenibile"

"Vediamo negli azionisti che hanno promosso l’OPA su Atlantia, il nostro socio storico Edizione e Blackstone" - ha dichiarato Massolo - "moltissimo interesse perché Atlantia diventi una grande piattaforma di investimento nella mobilità integrata e sostenibile e si consolidi ulteriormente nel suo business tradizionale, quello delle concessioni autostradali e aeroportuali".

Una chiara anticipazione su cosa potrebbe diventare Atlantia dopo l'OPA, su cui però il Presidente non ha dato nuove tempistiche dato che è ancora in una fase autorizzativa (nonostante Massolo abbia detto che si aspetta il semaforo verde già nelle prossime settimane, in modo da rispettare le prime stime di conclusione dell'operazione entro il 2022).

Massolo ha poi aggiunto: "Siamo un pezzo di Italia che investe anche all’estero e la sostenibilità per noi è un percorso obbligato: abbiamo realizzato una programmazione di investimenti che tiene conto dei fattori ESG, e per questo siamo stati riconosciuti dagli enti certificatori tra le prime 4 aziende infrastrutturali al mondo più efficaci sul fronte della sostenibilità".

Infine il Presidente di Atlantia ha anche parlato della situazione della guerra in Ucraina: "Credo che la situazione si congelerà e durerà piuttosto a lungo e quindi abbiamo davanti un lungo periodo di sanzioni e non di collaborazione. Putin ha sottovalutato la resistenza dell'Ucraina e la compattezza dell'Occidente, che non sta solo difendendo il diritto dell'Ucraina a difendersi ma sta difendendo anche se stesso. Nello stesso tempo sarà sempre più difficile per la Russia rigenerare il proprio arsenale e non subire i danni che derivano dalle sanzioni. Le sanzioni mordono eccome, non solo dal punto di vista energetico, anche se il tetto al prezzo del petrolio voluto dal G7 e quello europeo al prezzo del gas sono una minaccia rilevante per i redditi russi".
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