Chi è Keir Starmer, vincitore annunciato delle elezioni britanniche

- di: David Lewis
 
Il governo di Rishi Sunak sembra ormai al capolinea, come l'ultimo lungo periodo - quattordici anni - in cui i conservatori sono stati al potere. Colpa di scelte sbagliate, sia nelle politiche che in quella dei governanti, insieme ad un sistema di problemi che, essenzialmente economici, hanno condizionato la vita di tutti i britannici. Si spiega anche così il pesante svantaggio - circa 20 punti - che i sondaggi danno ai conservatori rispetto ai laburisti, destinati a fare il pieno di consensi, ma soprattutto di voti. Paradossalmente, i conservatori devono guardarsi, più che ai tradizionali avversari di sinistra, soprattutto alla loro destra, dove il redivivo Nigel Farage e il suo Reform Party starebbero addirittura tentando il sorpasso.

Chi è Keir Starmer, vincitore annunciato delle elezioni britanniche

Sullo sfondo si staglia la figura di Keir Starmer, leader laburista, destinato a succedere a Sunak, dopo le elezioni del 4 luglio.
Un profilo perfetto per attirare consensi, sia per origini "normali", che per quella che è stata la sua vita che lo ha portato prima a essere, da avvocato, uno strenuo difensore dei diritti umani e solo dopo un leader politico. Starmer (nato a Londra nel 1962) ha origini nella classe operaia britannica: il padre era attrezzista, la madre infermiera. Di quest'ultimo Starmer ha ricordato la battaglia contro una grave malattia condotta anche grazie al Servizio sanitario nazionale, verso il quale il leader laburista ha spesso espresso gratitudine.
Da avvocato si è occupato di cause di alto profilo, come, ad esempio, quella contro la chiusura delle miniere.
Starmer è stato anche consigliere per i diritti umani durante l’ accordo del Venerdì Santo dell’ex primo ministro laburista Tony Blair in Irlanda del Nord .
Nel 2008 è stato posto a capo dell'ufficio della pubblica accusa, il Crown Prosecution Service del Regno Unito.

Nel 2014 ha ricevuto la nomina a cavaliere nel 2014 (che gli consente di fregiarsi del titolo di "sir") per i suoi servizi alla giustizia penale, mentre nel 2015 è entrato in Parlamento.
Nel 2020, è stato nominato leader laburista e ha promosso un’importante revisione del partito in seguito alle dimissioni di Jeremy Corbyn, cui sono state attribuite le perdite record nelle elezioni del 2019.
Nella sua campagna elettorale del 2024, Starmer ha parlato di "decennio di rinnovamento nazionale" per il Paese, dopo gli anni di tagli alla spesa e di calo del tenore di vita sotto i conservatori.
Starmer ha anche detto che, se vincerà, intende creare una nuova società energetica di proprietà pubblica, ridurre i tempi di attesa del servizio sanitario nazionale, costruire nuove case e rinazionalizzare i servizi ferroviari. I suoi progetti non hanno però intaccato la sua posizione a favore del mercato, con piani per la "creazione di ricchezza" e un Fondo patrimoniale nazionale. Il suo manifesto si può condensare in una frase: "La crescita economica e la giustizia sociale devono andare di pari passo".

Starmer, che ha votato per restare nell'Ue nel referendum del 2016, si è anche impegnato a migliorare l’accordo "mal riuscito" tra Regno Unito ed Europa, UE, anche in settori quali il commercio, la ricerca e la sicurezza. Tuttavia, ha insistito sul fatto che non vi è alcun motivo per cui la Gran Bretagna possa rientrare in Europa. Nonostante il suo programma di cambiamento, Starmer è visto da molti come una figura dell’establishment, priva del carisma di altri politici.
Ma Starmer non è immune da critiche, come quella di essere stato nella squadra di Corbyn (da lui poi sospeso dal partito) anche quando l'ex leader laburista aveva assunto posizioni anti-semite o di tradire la sinistra corteggiando l'industria.
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