Kamala Harris verso la nomination, pensando a chi sceglierà come suo vice

- di: Redazione
 
Anche se manca ancora la nomination ufficiale (che dovrebbe arrivare alla fine della convention democratica di agosto, a Chicago), Kamala Harris ha già fatto partire la macchina organizzativa della sua campagna elettorale per le presidenziali di novembre.
E mentre le donazioni tornano a essere molto cospicue, dopo il rallentamento che ha preceduto l'annuncio di Joe Biden di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca, Kamala Harris si trova davanti a quello che potrebbe essere un passaggio decisivo per il suo futuro: la scelta di chi la affiancherà, da candidato alla vicepresidenza, in una campagna elettorale che si preannuncia durissima e senza esclusione di colpi.
Tradizionalmente i vicepresidenti vengono scelti per ''completare'' il ticket con il candidato a presidente. Per questo gli analisti definiscono il profilo del vice di Harris, propendendo per un uomo, bianco e che viene da uno degli Stati che potrebbero essere decisivi.

Kamala Harris verso la nomination, pensando a chi sceglierà come suo vice

La scelta si restringe quindi a pochi nomi. Uno dei più accreditati è quello di Josh Shapiro, governatore della Pennsylvania, molto apprezzato dalla sua gente da quando, nel 2022, è stato eletto in uno Stato che, nel 2016, aveva dato una maggioranza risicata a Trump. Come Harris in California, Shapiro è stato procuratore della Pennsylvania, sfuggendo da un'etichettatura politica. generale dello Stato, durante il suo mandato ha lavorato in modo trasversale rispetto ai partiti politici. Apprezzamento generale per lui quando, dopo il crollo di un ponte a Philadelphia, fondamentale per la circolazione stradale, ne ha completato la ricostruzione in breve tempo.
Un altro governatore, Andy Beshear, del Kentucky, potrebbe fare parte della rosa finale, grazie ad una solida carriera politica. Eletto per il suo primo mandato nel 2019, è stato rieletto nel 2023, Beshear (che con i suoi 46 anni è uno dei governatori più giovani del Paese) facendo campagna su questioni chiave per il partito come il sostegno all'istruzione pubblica. La sua popolarità nel Kentucky potrebbe essere fondamentale, dal momento che, nel 2020, Trump superò di oltre 25 punti Joe Bide, con un margine di oltre 25 punti percentuali nel 2020.

C'è chi, invece, pronostica Mark Kelly, senatore dell'Arizona, dal profilo politico impeccabile: ex astronauta e veterano di guerra. È il marito dell'ex deputata della Camera Gabby Giffords, rimasta gravemente ferita in una sparatoria di massa in Arizona nel 2011. Con la violenza armata come argomento di campagna elettorale importante per i democratici, la storia personale del signor Kelly potrebbe trovare eco negli elettori.
Un nome che, in caso di un candidato uomo alla presidenza, era dato per sicuro alla vicepresidenza, è quello di Gretchen Whitmer, governatrice del Michigan per due mandati, sempre più popolare, che, secondo molti esperti, si candiderà alla presidenza nel 2028. Nel 2022 ha guidato una campagna che ha lasciato ai democratici del Michigan il controllo della legislatura dello Stato e della residenza del governatore.
Ciò le ha consentito di promulgare una serie di politiche progressiste, tra cui la tutela dell'accesso all'aborto in Michigan e l'approvazione di misure di sicurezza sulle armi.
Lunedì ha appoggiato ufficialmente Kamala Harris, scrivendo su X che la vicepresidente ha il suo "pieno appoggio".

"Nella vicepresidente Harris, gli elettori del Michigan hanno una candidata su cui possono contare per ridurre i costi, proteggere le loro libertà e costruire un'economia al servizio dei lavoratori".
Il governatore della California Gavin Newsom, che ha fortemente sostenuto l'amministrazione Biden, è stato spesso indicato come possibile candidato per le presidenziali del 2028. Negli ultimi anni il signor Newsom ha accresciuto la sua visibilità nazionale diventando un importante portavoce del partito sui media.
La Carolina del Nord potrebbe essere un altro degli Stati decisivi. Quindi, una eventuale candidatura del suo governatore, Roy Cooper, potrebbe garantire a Kamala Harris un possibile successo. Oltre alla sua popolarità, dovuta alla pratica della buona politica, Cooper porta con sé un profondo bagaglio di conoscenze, avendo ricoperto cariche pubbliche fin dal 1987. Dopo essere stato senatore dello Stato e quindi procuratore generale dello Stato (carica che ha ricoperto per 16 anni) è stato eletto governatore nel 2017 e, quindi, confermato nel 2020.

Tra i ''papabili'' c'è anche Pete Buttigieg, che da ministro dei trasporti ha gestito numerose crisi pubbliche. Di Biden ha detto che si è "guadagnato un posto tra i migliori e più importanti presidenti della storia americana".
Ha affermato che avrebbe fatto "tutto il possibile per aiutare Kamala Harris a eleggere il prossimo presidente".
JB Pritzker, governatore dell'Illinois, è un nome che si sta facendo strada nelle ultime ore. L'imprenditore miliardario, erede della catena alberghiera Hyatt, non ha esitato a criticare Trump sui social media.
Dopo il dibattito ha definito Trump un "bugiardo" e ha detto che è un "criminale condannato per 34 capi d'imputazione che pensa solo a se stesso".
"La vicepresidente Harris - ha detto poche ore fa - ha dimostrato, in ogni momento della sua carriera, di possedere le capacità, la forza e il carattere per guidare questo Paese e la visione di una vita migliore per tutti gli americani".
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