• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Italia, il paradosso: record di vita ma rischio povertà sopra l’Europa

- di: Bruno Legni
 
Italia, il paradosso: record di vita ma rischio povertà sopra l’Europa
Viviamo più a lungo, eppure restiamo più vulnerabili. Il nuovo rapporto del ISTAT scatta una fotografia in alta definizione del benessere in Italia: da un lato un Paese tra i più longevi d’Europa, dall’altro un Paese dove quasi 1 su 5 è esposto al rischio di povertà. Una doppia faccia che merita di essere raccontata nei dettagli.

Longevità da primato, ma a che prezzo?

Nel 2024 l’aspettativa di vita alla nascita in Italia è stimata a 84,1 anni, rispetto alla media dell’UE-27 di circa 81,7 anni. Questo dato conferma il primato del nostro Paese in tema di durata della vita, grazie anche a fattori come stile alimentare, contesti sociali e diffusione delle cure primarie.

Tuttavia, questo successo demografico convive con ombre rilevanti: vivere di più non significa automaticamente vivere meglio sul piano economico e sociale.

Quasi una persona su cinque a rischio povertà

Il rapporto Bes 2024 registra un dato allarmante: l’incidenza del rischio di povertà in Italia è al 18,9%, superiore alla media europea di 16,2%. In pratica, quasi una persona su cinque rischia di non avere un reddito sufficiente per condurre uno stile di vita minimo.

Parallelamente, il rapporto tra reddito del 20% più ricco e quello del 20% più povero (indice di disuguaglianza) in Italia è pari a circa 5,5, contro una media Ue27 di circa 4,7. Il divario economico è quindi più accentuato nel nostro Paese.

Lavoro, istruzione, ricerca: tre nodi centrali

La fragilità si manifesta in più fronti. Nel mercato del lavoro, il tasso di occupazione in Italia è pari al 67,1%, circa 8,7 punti inferiore alla media Europea. Il lavoro femminile registra perfino un valore più basso (57,4%) rispetto alle donne nell’UE (~70,8%).

Sul fronte dell’istruzione la situazione non è confortante: solo il 31,6% dei giovani 25-34enni italiani è laureato, contro una media Ue del 44,1%. La scarsità di formazione di alto livello condiziona l’accesso a lavori qualificati e ben retribuiti.

Anche l’innovazione è in ritardo: l’Italia investe circa lo 1,37% del Pil in ricerca e sviluppo, rispetto al ~2,22% della media Ue27. Una minore spinta innovativa si traduce spesso in produttività più bassa, salari stagnanti e quindi maggiore vulnerabilità economica.

Ma ci sono anche segnali positivi

Non tutto è negativo. Nel dominio della salute e della sicurezza, l’Italia presenta performance sopra la media europea: ad esempio il tasso di omicidi è circa 0,6 ogni 100.000 abitanti, contro ~0,9 della media Ue. Anche l’onere dell’abitare – ossia la percentuale di famiglie che spendono troppo per la casa – si mantiene al di sotto della media europea, alleviando una delle pressioni economiche sulla famiglia.

Che cosa ci dicono questi numeri sul futuro dell’Italia

Il quadro che emerge è segnato da un forte contrasto: da una parte la capacità dell’Italia di garantire lunga vita; dall’altra la difficoltà sistemica a garantire una vita economicamente dignitosa e stabile. Se la longevità italiana è un patrimonio, per trasformarla in solido benessere servono politiche e investimenti mirati su lavoro, formazione, ricerca, innovazione.

In termini molto concreti: senza un salto di qualità su occupazione femminile, istruzione elevata, sostegno alla ricerca e sviluppo, il rischio è che la lunga vita si traduca in apprensione, più che in opportunità.

L’Italia può vantare un record di vita, ma paga un prezzo alto in termini di vulnerabilità sociale. La vera sfida adesso non è soltanto vivere di più, ma vivere meglio.

Notizie dello stesso argomento
Trovati 26 record
Pagina
1
05/12/2025
Putin rilancia: Donbass o lo prendiamo con la forza
Putin ribadisce che il Donbass dovrà diventare russo, Trump allenta le sanzioni su Lukoil....
05/12/2025
Pace disarmata e disarmante, l’azzardo morale della Cei
Con una Nota Pastorale diffusa oggi, Conferenza episcopale italiana invita a “educare a un...
05/12/2025
Giovani in fuga dall’Italia: 630mila via in 13 anni
Dal 2011 al 2024 oltre 630mila giovani italiani hanno lasciato il Paese. Rapporto CNEL 202...
04/12/2025
Natale e Capodanno spingono il turismo: 4 milioni di arrivi dall’estero
Ministero del Turismo ed ENIT: impatto economico di 3,5 miliardi tra dicembre e gennaio
04/12/2025
Rimborsi pedaggio 2026: come cambia l’autostrada
Dal 2026 scattano i rimborsi pedaggio autostradale per cantieri e blocchi traffico. Regole...
Trovati 26 record
Pagina
1
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720