Italia terza in Europa per adozione dell'AI, ma in ritardo sulle competenze

- di: Barbara Bizzarri
 
L’Italia si colloca al terzo posto in Europa per l’adozione dell’intelligenza artificiale (AI), preceduta solo da Spagna e Svizzera. Lo rivela la prima edizione dello studio "EY Italy AI Barometer" condotto da EY, che ha coinvolto oltre 4.700 manager in nove Paesi europei, di cui 528 italiani, operanti in diversi settori industriali. Il nostro Paese si distingue positivamente in settori come automotive, energia e medicale, riuscendo addirittura a superare Francia e Germania in alcune aree specifiche. Tuttavia, persistono sfide significative, soprattutto sul fronte delle competenze.

Italia terza in Europa per adozione dell'AI, ma in ritardo sulle competenze

Secondo lo studio, l’intelligenza artificiale è considerata una priorità di investimento per il prossimo anno da un’azienda su tre. I settori più avanzati nell’adozione dell’AI sono quelli energetico, finanziario e delle telecomunicazioni, con il 52% dei manager che si dichiara pronto per una corretta implementazione della tecnologia. In questi ambiti, l’AI ha già dimostrato il suo valore: quasi il 58% degli intervistati afferma di aver riscontrato un aumento dei profitti e una riduzione dei costi grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, nel settore pubblico si evidenzia un’incertezza maggiore, soprattutto a causa della carenza di competenze adeguate.

La ricerca sottolinea come il 76% dei partecipanti abbia già utilizzato l’AI, con il 43% che la impiega prevalentemente nella vita privata, il 12% sul lavoro e il 20% in entrambi gli ambiti. Tra i dirigenti italiani, il 77% ha colto l’importanza di adottare tempestivamente l’intelligenza artificiale, un dato inferiore solo a Spagna (84%) e Svizzera (82%). Inoltre, il 24% dei manager italiani riferisce che l’AI sta già influenzando il lavoro quotidiano, un dato superiore alla media europea del 19%.

I punti di forza dell’Italia nell’intelligenza artificiale

Giuseppe Santonato, AI transformation leader di EY Italia, evidenzia come il nostro Paese costituisca un’eccellenza in settori specifici grazie alla presenza di imprese all’avanguardia, soprattutto nell’automotive di lusso e nel settore medicale. Anche le principali società energetiche italiane stanno facendo ampio uso dell’intelligenza artificiale per gestire grandi quantità di dati, dimostrando l’importanza di questa tecnologia per l’efficienza e l’innovazione.

Santonato sottolinea anche il contributo fondamentale dei poli di eccellenza della ricerca italiana, come l’Università Sant’Anna di Pisa, il Politecnico di Milano e Torino, l’Università della Calabria e le strutture di ricerca nell’area del Gran Sasso. Queste istituzioni hanno giocato un ruolo chiave nel posizionare l’Italia tra i Paesi leader in Europa per l’adozione dell’AI.

Competenze: Il vero tallone d’Achille

Nonostante i progressi tecnologici, l’Italia mostra un ritardo significativo nello sviluppo delle competenze necessarie per sfruttare appieno l’AI. Santonato mette in guardia sulla necessità di formare team multidisciplinari, capaci di gestire non solo la tecnologia, ma anche gli aspetti legali, organizzativi e relativi all’impatto sulla forza lavoro. "L’AI coinvolge l’intera azienda e richiede una costante revisione dei processi, cosa che sta mettendo in evidenza la carenza di competenze informatiche e di gestione", afferma.

Questo gap potrebbe rallentare ulteriormente la diffusione dell’intelligenza artificiale in Italia, soprattutto se confrontato con l’approccio di Paesi come Francia, Svizzera e Germania, che stanno investendo pesantemente nella formazione professionale. La creazione di competenze, anche nel settore privato, è vista come un elemento chiave per il successo futuro dell’AI in Italia.

Il futuro dell’AI in Italia

L’Italia si conferma un Paese in grado di competere ai massimi livelli nell’adozione dell’intelligenza artificiale, soprattutto in settori strategici. Tuttavia, il successo a lungo termine dipenderà dalla capacità di colmare il divario nelle competenze, investendo in formazione e sviluppo professionale. Solo così sarà possibile sfruttare appieno le potenzialità dell’intelligenza artificiale e mantenere una posizione di leadership in Europa.

Tags: italia, ai, ey
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