Il mondo bancario italiano si prepara a un cambio di paradigma, spinto dall’adozione della Generative AI, una tecnologia in grado di creare contenuti nuovi a partire da dati esistenti. Secondo l’ultima ricerca di ABI Lab, supportata da Deloitte, entro il 2025 l’88% delle banche italiane avrà una strategia dedicata all’intelligenza artificiale generativa, con il 38% che già oggi dispone di progetti operativi.
L’AI Generativa entra in banca: rivoluzione in corso nel settore finanziario
Questa rivoluzione non si limita al miglioramento dell’efficienza operativa: apre anche nuove opportunità di business, offrendo ai clienti servizi personalizzati e innovativi. Tuttavia, Paolo Gianturco, Financial Services Tech Leader di Deloitte Central Mediterranean, mette in guardia: «Non basta implementare strumenti innovativi. Occorre ripensare l’organizzazione aziendale, formare il personale e migliorare l’offerta per rispondere alle esigenze dei clienti di oggi e di domani».
Investimenti in crescita e approccio strategico
La ricerca evidenzia che sette banche su dieci stanno già sperimentando progetti di Generative AI, e il 69% degli istituti ha incluso il budget per queste iniziative all’interno del più ampio capitolo dedicato all’intelligenza artificiale. Gli investimenti sono in crescita, con l’82% delle banche che prevede di aumentare le risorse destinate all’AI, concentrandosi su formazione, revisione dei processi e introduzione di nuove figure professionali.
Una delle tendenze principali è la collaborazione strategica. Il 54% degli istituti ha già avviato partnership con grandi aziende tecnologiche, mentre aumentano le sinergie con software vendor e start-up fintech. La scelta tra sviluppare soluzioni internamente (make) o acquistarle dall’esterno (buy) dipende da risorse disponibili, tempi e priorità strategiche.
Etica e conformità: l’importanza della governance
Con l’imminente entrata in vigore dell’AI Act, il 70% delle banche italiane sta lavorando per garantire che le proprie iniziative di Generative AI rispettino i più alti standard etici e normativi. In particolare, metà degli istituti ha già definito un framework specifico per il controllo delle applicazioni di Generative AI, un elemento essenziale per assicurare trasparenza e affidabilità.
Tra le misure adottate spiccano l’approccio di governance integrata e la supervisione umana nei processi critici. «L’innovazione tecnologica deve sempre essere accompagnata da una solida base etica, per mantenere la fiducia dei clienti e prevenire possibili abusi», sottolinea Gianturco.
Competenze e formazione: una sfida aperta
La trasformazione richiede non solo tecnologia, ma anche persone preparate. Il 75% delle banche ha già avviato iniziative di change management, con un focus su corsi di formazione e adattamento dei processi aziendali. Tuttavia, oltre il 57% degli istituti segnala un gap di competenze, soprattutto in ambiti come etica, deployment delle soluzioni e data science.
Applicazioni pratiche e prospettive future
Le applicazioni della Generative AI sono molteplici: dal miglioramento del servizio clienti all’ottimizzazione dei processi interni. Al momento, però, molti progetti rivolti all’utente finale sono ancora in fase di studio. L’approccio cauto delle banche riflette la volontà di testare e perfezionare le soluzioni prima del lancio su larga scala.
Con l’aumento degli investimenti e l’impegno verso l’innovazione, il settore bancario italiano si prepara a una trasformazione epocale. Una sfida che, come evidenzia Gianturco, «richiede visione strategica, competenze adeguate e un solido presidio etico, ma che promette di ridefinire il rapporto tra istituti di credito e clienti, rendendolo più personalizzato, efficiente e al passo con i tempi».