L’Istat certifica: si moltiplicano i segnali della ripresa

- di: Giuseppe Castellini
 
“La dinamica positiva del commercio internazionale è attesa proseguire nei prossimi mesi, come segnalato dal Pmi globale composito sui nuovi ordinativi all’export che ad aprile, per il terzo mese consecutivo, si è collocato sopra la soglia di espansione. Inoltre, l’indice composito di fiducia economica della Commissione europea (ESI) di aprile è salito ai massimi dal 2018, sopra la media di lungo periodo. Il miglioramento è stato diffuso a tutti i settori. L’industria si è confermata come comparto trainante per la ripresa, ma i rialzi più marcati sono stati registrati nei servizi e nel commercio al dettaglio, dove però gli indicatori sono rimasti al di sotto della media di lungo periodo”.

Lo afferma l’Istat nella “Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana”, rilevando che l’aria di ripresa si rafforza sempre più e che “le prospettive per i prossimi trimestri indicano un miglioramento legato anche alla imminente disponibilità delle prime risorse finanziarie gestite in ambito Recovery and Resilience Facility”.
Per quanto riguarda specificatamente l’Italia, l’Istat evidenzia che, nel primo trimestre, il Pil ha segnato una flessione inferiore a quella dell’area euro, “a sintesi di un aumento del valore aggiunto dell’industria e di una diminuzione di quello dei servizi”. Il mercato del lavoro mostra contenuti segnali di miglioramento, in un contesto caratterizzato da elevati livelli di incertezza soprattutto sulle tempistiche di modifica delle misure relative al mantenimento dei contratti di lavoro. Ad aprile è proseguita la risalita dell’inflazione, con un aumento di tre decimi di punto rispetto al mese precedente.

L’Istituto nazionale di statistica segnala poi che “la stabilizzazione delle vendite al dettaglio, il miglioramento delle attese della domanda di lavoro da parte delle imprese e della fiducia di famiglie e imprese concorrono a determinare prospettive favorevoli per i prossimi mesi”.
Per quanto riguarda le imprese, con riferimento all’industria in senso stretto l’aumento congiunturale segnato a gennaio è stato seguito da una sostanziale stabilizzazione a febbraio e a marzo (rispettivamente +0,1% e -0,1%), determinando un miglioramento nel primo trimestre (+0,9%) cui ha contribuito la ripresa dei beni di consumo non durevoli e intermedi (+1,1%per entrambe le componenti).

A febbraio il settore delle costruzioni ha registrato un nuovo deciso incremento della produzione (+1,4% la variazione congiunturale dell’indice destagionalizzato), ritornando ai valori pre-crisi. “Tuttavia - scrive l’Istat - su base trimestrale l’indice ha segnato un aumento più contenuto (+0,6% tra dicembre 2020 e febbraio 2021rispetto al trimestre precedente)”. I segnali di miglioramento del settore delle costruzioni appaiono legati ai provvedimenti a favore delle ristrutturazioni, mentre i permessi di costruire avevano segnalato, nei primi tre trimestri del 2020, una forte riduzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, più accentuata per la superficie dei fabbricati non residenziali (-33,2%) rispetto a quelli residenziali (-12,6%).
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