Istat: "A maggio torna a scendere l'inflazione"

- di: Daniele Minuti
 
Torna a scendere l'inflazione a maggio: secondo le stime preliminari dell'Istat, l'indice nazionale dei prezzi al consumo è salito dello 0,3% su base mensile e del 7,6% su base annua (+8,2% ad aprile). Un rallentamento che, stando all'istituto, appare "ancora fortemente influenzato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici, in particolare della componente non regolamentata, in calo su base congiunturale. Nel settore alimentare, i prezzi dei prodotti lavorati mostrano un'attenuazione della loro crescita su base annua, che contribuisce alla decelerazione dell'inflazione di fondo (scesa a +6,1%)".

Istat: "A maggio torna a scendere l'inflazione"

L'inflazione acquisita per il 2023 sale del 5,6% per l'indice generale e del 4,7% per la componente di fondo. La cosiddetta "inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta ancora su base mensile (passando da +6,2% a +6,1%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +6,3% a +6,2%).

L'analisi di Confcommercio spiega: "La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +26,6% a +20,5%) e, in misura minore, degli alimentari lavorati (da +14% a +13,4%), degli altri beni (da +5,3% a +5,1%) e dei servizi relativi ai trasporti (da +6% a +5,5%). Effetti solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +8,4% a +8,9%) e dei servizi relativi all'abitazione (da +3,2% a +3,4%). I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano da +11,6% a +11,3%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto (da +7,9% a +7,1%).
Su base annua si attenuta la crescita dei prezzi dei beni (da +10,4% a +9,5%) e, in misura minore, quella dei servizi (da +4,8% a +4,6%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -4,9 punti percentuali rispetto al -5,6 di aprile. L'aumento congiunturale dell'indice generale si deve principalmente all'aumento dei prezzi degli alimentari non lavorati (+1,5%), dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,1%), degli alimentari lavorati (+0,7%) e dei servizi relativi all'abitazione (+0,3%), effetti solo in parte compensati dal calo dei prezzi degli energetici non regolamentati (-1,4%)"
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