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In una mossa che ha scosso la politica turca e l’opinione pubblica internazionale, le autorità turche hanno arrestato Ekrem İmamoğlu, sindaco di Istanbul e principale esponente dell'opposizione al presidente Recep Tayyip Erdoğan. L’operazione, condotta all’alba dalle forze di sicurezza, ha visto l’irruzione nella residenza di İmamoğlu e in diversi uffici municipali, portando alla detenzione di numerosi collaboratori.
Turchia: arrestato il sindaco di Istanbul Ekrem İmamoğlu
L’accusa principale nei confronti di İmamoğlu riguarda presunti episodi di corruzione all'interno dell'amministrazione di Istanbul, insieme a sospetti legami con il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), organizzazione considerata terroristica dallo Stato turco. Tuttavia, secondo molti osservatori, dietro questa azione si celerebbe un tentativo del governo di neutralizzare un avversario politico sempre più forte in vista delle future elezioni.
Un arresto che scuote la politica turca
L'arresto del sindaco è arrivato dopo settimane di crescente tensione tra il governo e l’amministrazione di Istanbul. Negli ultimi anni, İmamoğlu si è imposto come una delle figure più popolari dell’opposizione, capace di strappare la capitale economica della Turchia all’AKP, il partito di Erdoğan, in un'elezione che fu già segnata da polemiche e da un secondo turno imposto dal governo.
Secondo quanto riportato dai media locali, İmamoğlu sarebbe stato posto sotto sorveglianza già da mesi, con le autorità che avrebbero raccolto prove di presunte irregolarità nella gestione dei fondi municipali. L’inchiesta ha portato al sequestro di documenti finanziari e dispositivi elettronici, mentre decine di funzionari della municipalità sono stati interrogati.
L’opposizione insorge: “Un colpo di Stato giudiziario”
La reazione dell’opposizione è stata immediata. Il Partito Popolare Repubblicano (CHP), con cui İmamoğlu ha conquistato Istanbul nel 2019, ha definito l’arresto “un attacco senza precedenti alla democrazia turca”. Il leader del CHP, Özgür Özel, ha dichiarato in un messaggio sui social media: “Questo non è solo un attacco a İmamoğlu, ma un colpo di Stato contro la volontà del popolo. La giustizia è stata trasformata in uno strumento di repressione politica.”
Nelle ore successive all’arresto, migliaia di sostenitori dell’opposizione sono scesi in piazza in diverse città del Paese, tra cui Istanbul e Ankara. Le forze dell’ordine hanno risposto con blocchi stradali e divieti di assembramento, mentre il governo ha imposto restrizioni ai social media per limitare la diffusione di notizie e proteste.
Il ruolo della magistratura e il rischio di un processo politico
L’arresto di İmamoğlu arriva in un contesto in cui la magistratura turca è stata spesso accusata di essere influenzata dal potere esecutivo. Negli ultimi anni, diversi esponenti dell’opposizione e giornalisti critici verso il governo sono stati incarcerati con accuse simili.
Secondo analisti politici, il processo contro İmamoğlu potrebbe seguire lo stesso copione: lunghe indagini, misure cautelari restrittive e un eventuale processo che potrebbe escluderlo definitivamente dalla scena politica.
L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno espresso preoccupazione per la situazione. Un portavoce della Commissione Europea ha dichiarato: “Seguiamo con attenzione gli sviluppi in Turchia. È fondamentale che le autorità garantiscano un giusto processo e il rispetto dei principi democratici.”
Quali conseguenze per Erdoğan e per la Turchia?
L’arresto di İmamoğlu potrebbe rivelarsi un boomerang per Erdoğan. Se da un lato il presidente turco punta a eliminare un rivale scomodo in vista delle elezioni del 2028, dall’altro questa mossa rischia di radicalizzare ulteriormente l’opposizione e inasprire le tensioni sociali nel Paese.
Istanbul è una città chiave per la politica turca: amministrarla significa avere un enorme potere economico e simbolico. La vittoria di İmamoğlu nel 2019 ha rappresentato una delle più grandi sconfitte per Erdoğan, e la sua popolarità è cresciuta costantemente negli ultimi anni.
Se il governo non riuscirà a dimostrare in modo inequivocabile le accuse, il rischio è che questa vicenda si trasformi in una crisi politica interna ed esterna. Il malcontento popolare potrebbe rafforzare la posizione dell’opposizione, mentre la comunità internazionale potrebbe aumentare la pressione sulla Turchia, già sotto osservazione per il suo approccio autoritario nei confronti della libertà di stampa e della giustizia.
Nel frattempo, la città di Istanbul si prepara a giorni di incertezza. Il municipio è stato posto sotto stretta sorveglianza, mentre i sostenitori di İmamoğlu promettono di non restare in silenzio. Resta da vedere se questa crisi segnerà l’inizio di una nuova fase politica per la Turchia o se sarà un ulteriore passo verso una concentrazione ancora maggiore del potere nelle mani di Erdoğan.