Iran: per fermare proteste bloccato nel Paese l'accesso a Internet

- di: Redazione
 
Mentre l'Iran è teatro di molte manifestazioni di protesta dopo la morte di una ragazza curda, dopo essere stata fermata dalla polizia della morale, il Paese ha subito un blackout di Internet quasi totale. Secondo un funzionario iraniano, citato da media locali, quanto accaduto potrebbe essere conseguenza di misure adottate per motivi di sicurezza. L'impossibilità di connettersi in ogni caso renderà più difficile per le persone organizzare proteste e condividere informazioni sulla repressione del dissenso da parte del governo.

Iran: bloccato l'accesso a internet

L'Iran ha assistito a proteste a livello nazionale per la morte del 22enne Mahsa Amini, arrestata per non avere indossato il velo islamico, obbligatorio per legge, in modo corretto. Secondo l'agenzia di stampa Fars, i manifestanti si sono ripetutamente scontrati con la polizia, anche nella capitale Teheran, e hanno chiesto la caduta della Repubblica islamica. Sempre secondo Fars, i manifestanti che hanno gridato "morte al dittatore" e "ucciderò colui che ha ucciso mia sorella".

Amnesty International ha affermato che le forze di sicurezza, per disperdere i manifestanti, hanno usato manganelli, fucili caricati a pallini, gas lacrimogeni e cannoni ad acqua.
Testimoni in Iran, che hanno parlato in condizione di anonimato per paura di rappresaglie, hanno dichiarato di non poter più accedere a Internet utilizzando i dispositivi mobili. Secondo un esperto del settore il blocco di Internet ''è probabilmente un'azione del governo data l'attuale situazione nel Paese".

La società madre di Facebook Meta ha affermato di essere consapevole del fatto che agli iraniani è stato negato l'accesso ai servizi Internet. "Ci auguriamo che il loro diritto di essere online venga ripristinato rapidamente", si legge in una nota. Ieri il ministro delle Telecomunicazioni iraniano, Isa Zarepour, è stato citato dai media statali per aver affermato che alcune restrizioni potrebbero essere imposte "a causa di problemi di sicurezza", senza approfondire l'argomento.
L'Iran blocca già Facebook, Telegram, Twitter e YouTube, anche se alti funzionari iraniani utilizzano account pubblici su tali piattaforme. Molti iraniani aggirano i divieti utilizzando reti private virtuali, note come VPN e proxy.
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