Iran, Isia: "Molte opportunità per le aziende italiane"

- di: Redazione
 
"Nonostante il cambio di presidenza, per la Repubblica islamica dell'Iran, i problemi rimangono gli stessi: accordo sul nucleare, sanzioni, economia da rivitalizzare, a cui si aggiungono i problemi legati al Covid-19'': è quanto sostiene, in una nota, Domenico Palmieri, Segretario generale dell'Isia, l'Istituto italiano per l'Asia, prospettando "uno scenario di opportunità per le aziende italiane" se, con una soluzione positiva all'accordo sul nucleare iraniano, si giungesse all'eliminazione delle sanzioni imposte dagli Usa.

Palmieri, dopo avere ricordato l'impegno dell'Isia per ''favorire il dialogo tra i due Paesi e cercare di approfondire le opportunità che potrebbero scaturire dallo sblocco delle sanzioni'', sottolinea come l'Iran sia un ''Paese a forte vocazione industriale e le sue imprese sono state create principalmente anche con tecnologia italiana. Inoltre ha una popolazione di 80 milioni di persone, in prevalenza giovanile attiva e ben istruita, che ha familiarità con il sistema imprenditoriale e, contrariamente a quanto si pensi, con una percentuale di impiego femminile elevato''. Se da un lato le sanzioni economiche hanno ostacolato il progresso industriale del Paese, dall’altro, dice Palmieri, "hanno contribuito a stimolare la creatività e l’autonomia in molti dei settori chiave dell’industria iraniana''.

Ci sono, insomma, ad avviso del segretario generale dell'Isia, le migliori condizioni per un coinvolgimento di imprenditori italiani nel mercato iraniano, che si potrebbe tradurre in una fattiva collaborazione che metta insieme "la notevole capacità produttiva iraniana, la presenza di risorse umane altamente qualificate e i bassi costi energetici in Iran'' con la tecnologia e il design italiani", elementi questi ultimi supportati dalla forte reputazione italiana in Iran.

D'altra parte, ricorda Palmieri, "storicamente l’Italia è stato uno dei principali partner della repubblica islamica d’Iran", tanto che in passato sono stati siglati circa 30 miliardi di accordi quadro tra i due Paesi, che potrebbero essere attivati e che rappresentano un enorme potenziale per l'export italiano". Peraltro Palmieri ricorda anche che esiste una linea di credito da 5 miliardi approvata dal governo italiano nel 2017 per progetti in Iran. La nostra idea, conclude Palmieri, è che "la produzione congiunta sia la migliore strategia che le aziende italiane debbano perseguire per affrontare in maniera vincente il mercato dell' Iran. La produzione congiunta non è un semplice slogan, bensì una strategia vincente per qualsiasi azienda italiana che abbia una visione di export oriented".
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