Simest, intervista all'ad Mauro Alfonso: “Ecco gli strumenti con cui combatteremo la crisi”

 
Nell’ambito dei provvedimenti adottati per il rilancio dell’economia, colpita duramente dal Covid-19, ai finanziamenti agevolati alle imprese per l’internazionalizzazione, erogati da Simest, viene impressa una vera e propria svolta: più risorse, più fondo perduto, niente garanzie. Di questa rivoluzione parliamo con l’Ad di Simest, Mauro Alfonso, che ne spiega tutti i dettagli e la tempistica molto rapida.

La recente normativa a sostegno del sistema produttivo nazionale, colpito dalle conseguenze economiche della pandemia da Covid-19, ha impresso ai finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione erogati da Simest una svolta epocale. Nella normativa ricorrono tre espressioni chiave: “più risorse”, “fondo perduto”, “niente garanzie”. Dott. Alfonso può tracciarci i contorni di questa rivoluzione e spiegarci come Simest si è organizzata per un balzo in avanti così importante anche a livello di comunicazione?
"Si tratta di un potenziamento a tutto tondo dello strumento di finanza agevolata, con cui SIMEST supporta la ripresa economica delle imprese italiane che operano anche all’estero, in particolare delle PMI. Sono già attive per le aziende richiedenti sia la possibilità, fino a fine anno, di usufruire dell’esenzione dalle garanzie sia la possibilità di ricevere fino al 40% del finanziamento a fondo perduto (in futuro fino al 50%".

Si salta quindi il passaggio della valutazione del merito creditizio da parte degli intermediari finanziari…
"Si, e questo consente alle imprese di ottenere la liquidità molto più velocemente. Ma è solo il primo passo di un’azione di rilancio che coinvolgerà progressivamente – entro l’estate – tutti gli aspetti dello strumento, con un ampliamento delle voci di costo finanziabili, un incremento degli importi massimi richiedibili e – soprattutto – un allargamento dell’operatività dello strumento ai Paesi intra UE, finora esclusi dal perimetro di intervento ma destinatari del 50% dell’export italiano e fondamentali in questa fase di regionalizzazione del commercio e di probabile riorganizzazione delle filiere produttive".

Come contate di informare in modo capillare le aziende di queste importanti novità?
"Un piano di azioni così innovativo non poteva prescindere da un’efficace azione a livello di comunicazione. Su mandato del MAECI, si è quindi deciso di realizzare una campagna di comunicazione per far conoscere alle imprese italiane le nuove opportunità offerte. Lo slogan scelto è :”Un impegno straordinario per tornare a correre nel mondo”, che è esattamente quello che potranno tornare a fare le nostre imprese utilizzando questo strumento così potenziato".

Il turbo impresso dal ‘Decreto Rilancio’ agli strumenti agevolativi vale per tutte e sette le tipologie di finanziamento che fanno capo a Simest, e cioè ‘Patrimonializzazione’, ‘Fiere, Mostre e Missioni di sistema’, ‘Studi di fattibilità’, ‘Inserimento Mercati esteri”, ‘Assistenza tecnica’, ‘Temporary Export Manager’, ‘E-commerce’?
"Le azioni previste di potenziamento ed ampliamento verranno declinate su tutte le diverse tipologie di finanziamento, in forma differente ed adeguata alle peculiarità dello strumento specifico".

Come un’impresa può accedere a questi strumenti? Con quali procedure? Quali i tempi, dalla presentazione della richiesta, per ottenere concretamente le risorse?
"Niente di più semplice, i Finanziamenti agevolati SIMEST sono prodotti digitalizzati al 100%. Basta collegarsi al nostro sito simest.it, entrare nel portale dei prodotti del Polo SACE SIMEST e compilare la propria richiesta seguendo una procedura semplificata. L’iter di concessione è tempestivo: si passa dalla richiesta all’ottenimento del finanziamento in un arco temporale di 30-40 giorni".

Uno dei punti cruciali per la ripartenza del tessuto economico è indubbiamente la liquidità. Che disponibilità c’è per questo strumento?
"L’iniezione di nuova liquidità nel fondo 394, che è il fondo pubblico che gestiamo per conto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale erogando i finanziamenti agevolati, è sicuramente uno degli aspetti fondamentali tra le misure per il Rilancio. Lo scorso anno con 290 milioni di euro abbiamo assistito circa 1000 imprese: ora il fondo è stato rifinanziato e ha una dotazione più che triplicata rispetto al 2019. La liquidità è un elemento importante e fondamentale per tutelare qualsiasi azienda, sia per consentire ad esse di produrre e, allo stesso tempo, di essere in grado di poter poi competere sul mercato. Il fatto di aver raddoppiato le imprese finanziabili è un elemento particolarmente apprezzato, soprattutto in considerazione dei tempi: questi finanziamenti, oltretutto, hanno un costo prossimo allo zero".

Oltre alle novità trasversali a tutti e sette i finanziamenti, vi sono modifiche che riguarderanno in particolare i singoli strumenti. Quali sono, a suo parere, le modifiche più importanti?
"Innanzitutto, un importante incremento degli importi massimi richiedibili in alcuni casi raddoppiati, come per esempio, per il finanziamento Patrimonializzazione che passa da 400 a 800mila euro, diventando molto attraente anche per le Mid Cap oltre che per le PMI. Inoltre, è previsto un ampliamento della tipologia di spese che possono essere coperte: per esempio è stato eliminato il vincolo del finanziamento E-commerce a piattaforme di un dominio di primo livello nazionale; o anche, è stato ampliato il concetto di Temporary Export Manager ad altre figure manageriali temporanee con incarichi finalizzati all’internazionalizzazione (es. “Digital Marketing Manager” e “Innovation Manager”)".

Queste novità porteranno quindi ad un ampliamento della platea delle imprese che potranno accedere alla maggiore e più conveniente liquidità?
"La platea delle imprese target viene sicuramente ampliata: da un lato, la quota a fondo perduto e l’esenzione della prestazione delle garanzie, renderanno i finanziamenti accessibili anche alle imprese più piccole ed in difficoltà; dall’altro, l’ampliamento degli importi massimi finanziabili renderà lo strumento appetibile anche per le Mid Cap e le grandi imprese".

In Italia c’è sempre il rischio che tra l’approvazione del Decreto e la sua operatività passi troppo tempo. Quali prevede saranno i tempi di attuazione? In altre parole, quando le misure così importanti adottate si tradurranno in realtà?
"Come già detto, alcune misure sono già attive per tutte le aziende che ne fanno richiesta. Tutti gli altri provvedimenti verranno introdotti progressivamente entro l’estate. Ogni nostro sforzo è teso ad un’azione che sia quanto più tempestiva possibile. Chiaramente i tempi sono soprattutto in questo momento fondamentali per l’intero sistema: più la capacità di reazione è immediata, prima si riesce da un lato a tamponare gli effetti nefasti della pandemia e dall’altro mettere in condizioni le aziende di reagire, che per loro non significa soltanto sopravvivere, ma anche aggredire i mercati esteri che in questo momento possono rappresentare un’opportunità. La pandemia è un fatto storico che ha colpito tutti indistintamente, e le aziende che riusciranno a cogliere delle opportunità in questo momento si posizioneranno poi meglio nei prossimi anni. È in atto una inevitabile redistribuzione delle quote di mercato e, di conseguenza, essere veloci diventa fondamentale per crescere. Per quanto ci riguarda, riteniamo che le nostre soluzioni siano particolarmente interessanti soprattutto da questo punto di vista, oltre che per i contenuti. Noi, fino al 31 dicembre 2020, non abbiamo necessità che le aziende ci forniscano garanzie di soggetti terzi: questo, in modo inevitabile, accorcia significativamente i tempi. Una volta ricevute le informazioni e le domande di finanziamento, se tutto è coerente, normalmente in una trentina di giorni riusciamo a fornire alle imprese le risorse che ci hanno chiesto, elemento per nulla banale".

Quali segnali vi stanno giungendo dalle imprese alla luce di questa ‘potenza’ di fuoco messa in campo dai finanziamenti agevolati per l’internazionalizzazione erogati da Simest?
"Un solo esempio: il primo giorno di operatività del cofinanziamento a fondo perduto, sono arrivate oltre 100 domande, una cifra che in generale si realizza in più di un mese. Del resto, mai come in questo momento, caratterizzato da una forte contrazione dei consumi interni, l’internazionalizzazione costituisce un importante driver di sviluppo per il business delle imprese italiane".

Dottor Alfonso, una domanda conclusiva. Alla luce di quanto detto si può affermare che la rivoluzione della finanza agevolata per l’internazionalizzazione è cominciata e segnerà anche gli anni a venire, quelli - si spera - Covid free?
"È evidente che la pandemia ha creato una grande crisi economica a livello globale, ma come sempre dalle grandi crisi, anche così drammatiche come quella che stiamo vivendo, possono nascere grandi opportunità. SIMEST ha colto l’esigenza di ripresa delle imprese, soprattutto PMI, come opportunità per rimodulare i suoi prodotti in funzione delle nuove esigenze delle aziende, rendendoli uno strumento potente ed efficace per un veloce rilancio del Made in Italy nel mondo. Nell’immediato futuro intravedo un processo di deglobalizzazione che, tra l’altro, è già in atto: è evidente la fragilità del sistema delle filiere globali, messe in crisi, ovviamente, anche a causa della pandemia. Le filiere dovrebbero riorganizzarsi su base regionale e non più su base globale. Si ridefinirà anche la geografia dell’internazionalizzazione nonché le strategie stesse. Alcune attività verranno riportate in Italia tramite un processo di assorbimento, penso per esempio a tutte quelle realtà relative ai presidi sanitari (le mascherine, in questo, sono un esempio lampante). Avremo di fronte uno scenario di contrazione economica nel quale ci saranno delle importanti ridefinizioni di quote di mercato, fattore importante per chi saprà cogliere le opportunità che si presenteranno. Da un lato dovremo, quindi, difendere e consolidare le filiere di valore aggiunto in Italia e fortificare le aziende, dall’altro dovremo aiutare queste filiere ad aggredire in maniera attiva i mercati esteri, proprio per provare a dare un impulso di reazione e di crescita in termini internazionali".
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