Bancomat, l'ad Zollo: "Un ruolo centrale in "Italia Cashless"? Siamo pronti alla sfida"

 
Leader incontrastato nel mercato dei pagamenti con carta di debito in Italia, protagonista della rivoluzione digitale dei pagamenti con soluzioni costantemente all’avanguardia. Il suo nome è Bancomat. Progetti, obiettivi di breve e medio periodo, peculiarità. Intervista con l’Ad Alessandro Zollo.

Bancomat S.p.A., partecipata da 125 banche italiane, che fanno parte delle oltre 400 che utilizzano i suoi servizi, è leader assoluto del mercato dei pagamenti con carta di debito in Italia, con soluzioni tecnologiche avanzatissime. Dottor Zollo, alla luce di tutto ciò, come si può definire il ruolo di Bancomat S.p.A. nella rivoluzione in atto nel sistema dei pagamenti e, più in generale, nel mercato finanziario?
"Nel mondo dei servizi di pagamento c’è grande fermento. Stiamo assistendo da un lato ad una forte spinta nello sviluppo dell’offerta digitale, dall’altro a una progressiva apertura da parte degli utenti a nuovi servizi di pagamento no cash. Un contesto in continua evoluzione in cui Bancomat SpA, che con il Pagobancomat rappresenta oggi più di tre quarti delle transazioni di pagamento fisiche e che con Bancomat Pay ha superato i 10 milioni di utilizzatori, ha varato un piano industriale 2020-2024 - che ha visto lo scorso novembre un’ulteriore ricapitalizzazione totale di 25 milioni - finalizzato proprio a sostenere nuovi investimenti per la strategia digitale. La situazione rispetto al passato è fortemente cambiata ma rimaniamo fedeli al nostro obiettivo, quello di poter dare ai nostri clienti, che sono le banche, la possibilità di servire gli esercenti e gli utilizzatori finali in modalità sicura e coerente con i nuovi paradigmi dell’economia digitale. Per questo il piano ha come driver di sviluppo sia l’implementazione di prodotti e servizi innovativi ad alto contenuto tecnologico, investendo nei mobile wallet con il PagoBancomat, ma anche il presidio del canale e-commerce grazie a Bancomat Pay, il sistema di pagamento digitale - di recente entrato nell’EMPSA ( European Mobile Payment Systems Association) per rendere possibili i pagamenti in mobilità tramite app anche all’estero - che consente di pagare negli store e sui siti di e-commerce e di inviare e ricevere denaro in tempo reale direttamente dal proprio smartphone e in totale sicurezza, semplicemente utilizzando il proprio numero di cellulare. A partire dal prossimo anno, inoltre, i clienti Bancomat Pay potranno aderire a un programma cashback loro riservato che si affiancherà all’iniziativa di Governo".

L’Italia sconta un ritardo nei pagamenti digitali - il contante viene ancora usato in quasi l’80% dei casi - anche se il loro trend di crescita da qualche anno è sempre più robusto. Cosa fare per recuperare questo ritardo? I pagamenti digitali possono essere la leva per recuperare il gap digitale del Paese? Che valutazione dà di ‘Italia cashless’, il piano di incentivi ai pagamenti digitali approvato dal Governo, tra cui i rimborsi di Stato per chi paga in negozio con carte e app? ‘Italia cashless’ può dare una spinta decisiva nel recupero di questo ritardo?
"Ho sempre considerato gli incentivi un modello più efficace rispetto alle penalizzazioni. Premiare comportamenti virtuosi è sicuramente la strada giusta per indirizzare i consumatori verso “nuove” abitudini di acquisto. Il 10% di cashback è una leva importante per stimolare l’adesione al sistema, che vediamo con favore. Bancomat avrà un ruolo centrale nella nuova iniziativa di Governo, lavorando con la pubblica amministrazione per essere collettore di tutte le transazioni PagoBancomat. La nostra infrastruttura è già pronta a partire quando verrà finalizzato il decreto attuativo. Stiamo lavorando infatti per garantire a tutti i possessori di una carta a marchio PagoBancomat e a tutti gli utenti Bancomat Pay affinché ogni singola transazione di pagamento effettuata consenta di concorrere al cashback di Stato e al superbonus. La situazione attuale sicuramente ha incoraggiato l’utilizzo delle carte, accelerando un processo di cambiamento importante per il Paese. Gli italiani iniziano a preferire modalità di pagamento senza contatto e si muovono con maggiore agilità sui canali online. Si comincia a percepire, seppure con una fisiologica lentezza dovuta da anni di fedeltà al contante, il “costo” che il cash ha nella nostra vita. Dal rischio contagio, che ha caratterizzato la prima fase di emergenza sanitaria, a costi di natura sociale ma anche di sicurezza. Guardando alla sicurezza, Bancomat oggi rappresenta senz’altro lo strumento di pagamento più sicuro avendo un indice di rischio frodi pari a zero. Dapprima con l’utilizzo del chip, poi il PIN e oggi con l’implementazione della cosiddetta modalità SCA (Strong Customer Authentication), abbiamo avviato misure in grado di proteggere i clienti nelle loro attività di pagamento. Sui pagamenti digitali inoltre con Bancomat Pay, grazie all’utilizzo del numero di cellulare per l’attivazione della transazione, è possibile evitare l’inserimento di informazioni sensibili, oltre che facilitare e rendere più immediata l’operazione".

In riferimento alla domanda precedente, quanto la pandemia ha spinto e sta spingendo verso i pagamenti digitali, con i vari lockdown totali o parziali e con la percezione del denaro contante come possibile veicolo di infezione?
"Il Covid, come ho già detto, è stato sicuramente un acceleratore di cambiamenti delle abitudini e per le sue caratteristiche di contagio ha messo ancor di più in evidenza le potenzialità dei pagamenti digitali, la loro comodità d’uso ma ha anche permesso a molti di testarne in prima persona l’affidabilità e la sicurezza. Guardando al futuro non credo che andremo verso la scomparsa delle plastiche, intese come prodotti carta, ma certamente verso una loro evoluzione e smaterializzazione all’interno di dispositivi digitali, come lo smartphone. Per questo abbiamo sviluppato accordi con operatori digitali come Samsung Pay e abbiamo in programma di chiudere per il prossimo anno delle partnership con player leader nel settore per permettere a tutti di scegliere PagoBancomat anche nei canali più innovativi, in base ai loro dispositivi d’uso e preferenze".

Bancomat S.p.A., Mastercard e Visa, al fianco di tutti i principali player del settore dei pagamenti, hanno lavorato per rendere possibile l’adozione di una nuova soglia per le transazioni con le carte di pagamento contactless in Italia. A partire dal primo gennaio 2021 gli istituti di credito avvieranno un progressivo aumento della soglia per pagamenti contactless fino a 50 euro, al di sotto dei quali non sarà più previsto l’inserimento del codice Pin. Che valore strategico ha questa nuova opportunità e quale accoglienza vi attendete da parte del pubblico?
"Dopo una prima fase di difficoltà, dovuta principalmente alla chiusura degli esercizi commerciali, oggi il trend dei pagamenti torna positivo. I dati di settembre segnano un rialzo delle transazioni e un ritorno ai livelli pre covid (+15,7%). È naturale che l’incertezza del momento genererà assestamenti nei risultati futuri ma è chiaro che nei micropagamenti, più diffusi per volumi e frequenza, l’abilitazione c-less ha avuto e avrà un ruolo fondamentale. Per Bancomat oggi le transazioni c-less rappresentano già una quota importante dei pagamenti PagoBancomat e saliranno ancora di più. Per rispondere ai nuovi bisogni dei consumatori, sempre più digitali, alla ricerca di un pagamento semplice, rapido e sicuro stiamo lavorando con le banche per consentire transazioni c-less sino a 50€ senza digitazione del PIN già a partire dal prossimo anno. Un’iniziativa virtuosa che sostiene un progetto di cambiamento importante per il nostro Paese e che ha visto condivisa tale necessità anche nel mercato europeo".
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