Reno De Medici, l'ad Michele Bianchi: "Crescita consolidata nonostante la crisi Covid"
Primi nove mesi dell’anno da record, la riorganizzazione del Gruppo portata avanti negli anni scorsi che l’ha determinata, l’acquisizione di Paprinsa, le misure di forte reazione messe in campo davanti alla pandemia da Covid-19. Colloquio a 360 gradi con Michele Bianchi, Ad del Gruppo Reno De Medici.
Ingegner Bianchi, come avete reagito e state reagendo alla pandemia da Covid-19? Quali misure avete messo in campo?
"Per tutto il 2020, nonostante la pandemia, RDM Group ha assicurato la piena continuità della sua attività: tutti gli stabilimenti hanno continuato a essere operativi, i team di vendita sono rimasti in contatto costante con i clienti per soddisfare ogni esigenza e garantire la continuità del servizio, le società di trasporto con cui collaboriamo tendenzialmente hanno continuato a consegnare merci e forniture ma per ovviare a eventuali problemi abbiamo predisposto anche piani alternativi per assicurare le consegne a tutti i clienti. Non solo: RDM Group ha implementato le misure cautelative indicate dalle autorità sanitarie e governative per tutti i suoi siti (modalità di smart working, videoconferenze per i meeting, distanza di sicurezza tra colleghi, sospensione delle visite), addirittura anticipando i vari DPCM nell’implementazione delle procedure interne agli stabilimenti del Gruppo, introducendo istruzioni specifiche per i trasportatori, sia quelli addetti alle forniture, sia quelli dedicati alle consegne presso i clienti. Ancora oggi monitoriamo costantemente la situazione a livello globale e legislativo, in modo da adottare tempestivamente tutte le disposizioni appropriate".
RDM Group ha archiviato in modo eccellente i primi nove mesi dell’anno: Ebitda a 67,6 milioni di euro (+11,5 milioni rispetto allo stesso periodo 2019), Ebit a 44,2 milioni (+10,1 milioni); Risultato netto del periodo +33,9 milioni (rispetto al precedente utile di 23,6 milioni). Scende molto l’indebitamento netto. Soddisfatto di questi risultati? Erano nelle previsioni o sono stati una positiva sorpresa?
"Direi che il livello di EBITDA Margin del 13% raggiunto nei primi nove mesi del 2020 conferma l’efficacia e la resilienza della strategia di business perseguita negli ultimi tre anni. I programmi di efficienza e di crescente integrazione che abbiamo in atto da tempo hanno avuto successo, grazie ad una risposta professionale e strategica da parte del management nel saper adattare la governance di gestione del business al nuovo contesto".
C’era qualche timore per il terzo trimestre 2020, in un contesto macroeconomico fortemente influenzato dall’emergenza Covid 19 e conseguente recessione economica che ha colpito tutti i Paesi in cui il Gruppo opera. Invece i risultati sono stati ottimi, con l’Ebitda in aumento del 12% e l’utile del 30%. Quali sono state le dinamiche positive che hanno fugato i timori?
"La forte crescita del risultato operativo e dell’utile netto confermano che RDM Group ha saputo fare leva su alcuni positivi fattori di contesto: paradossalmente, infatti, la pandemia ci ha aiutato. Il cartoncino è un componente essenziale nei settori agro-alimentare e farmaceutico visto che viene utilizzato in diversi tipi di imballaggi, essendo funzionale anche a garantire la salvaguardia dei prodotti contenuti e a prevenire eventuali alterazioni. Nei mesi di crisi e di panico per l’incertezza dettata dalla garanzia per le forniture, abbiamo registrato un aumento della domanda molto forte. I nostri stabilimenti producono a ciclo continuo, quindi abbiamo accumulato carico macchine fino ad inizio estate per poi tornare su valori medi nel terzo trimestre. La nostra preoccupazione era dettata da un rischio di arresto delle consegne a fronte di un più elevato consumo nella prima parte dell’anno, cosa che non abbiamo registrato. Quindi ci sentiamo oggi molto confidenti e soddisfatti di come la combinazione mercato-gestione aziendale consolideranno una crescita importante di Gruppo iniziata 4 anni fa".
Quali andamenti stanno avendo i due principali segmenti di business del Gruppo, quello Wlc (cartoncino patinato da imballaggio ottenuto con fibre riciclate), che presenta un’incidenza sul fatturato consolidato dell’83%, e quello FBB (cartoncino per astucci pieghevoli ottenuto con fibre vergini), che ha un’incidenza del 17%?
"Nel secondo semestre del 2019 è iniziato un trend positivo della domanda di mercato che si è rafforzato nei primi mesi del 2020 ed è stato sostenuto, all’inizio della pandemia di Covid, da un’aumentata richiesta di imballaggi destinata al food e dalla preoccupazione da parte dei produttori degli imballaggi stessi di futuri blocchi nella catena di fornitura del cartoncino. Nel terzo trimestre 2020 tale trend si è parzialmente invertito in quanto alcuni clienti hanno messo in atto strategie di destocking delle scorte accumulate nei mesi precedenti. Nel complesso i primi nove mesi del 2020 hanno consuntivato, in termini di volumi, una crescita del +0,2% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il segmento FBB - Folding Box Board (cartoncino per astucci pieghevoli ottenuto con fibre vergini) - presenta un’incidenza sul fatturato consolidato di RDM Goup del 17%. A livello di settore, nel terzo trimestre 2020 la domanda ha confermato il trend positivo degli scorsi trimestri, segnando un +5,1% in termini di volumi a fine settembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019".
Avete di recente acquisito Paprinsa, il secondo player spagnolo, rafforzando la leadership di RDM Group nel Sud Europa, dove già siete leader assoluti nel settore. Quale valenza strategica ha questa acquisizione, quali le sinergie attivabili e quali i risultati attesi?
"Il valore che potrà essere espresso collocando Paprinsa all’interno della filosofia multi-mill del nostro portafoglio di asset, oltre alle evidenti sinergie che potranno essere realizzate data la vicinanza con l’impianto di Barcelona Cartonboard, ne fanno un’operazione ideale in particolare in ottica di rafforzamento del nostro Gruppo. Questa operazione strategica, che presumibilmente si concluderà agli inizi dell’anno 2021, permette di rafforzare la nostra posizione di leader di mercato nei Paesi Sud-Ovest dell’Europa e di far leva su una economia di scala sempre più vincente. Inoltre, lo stabilimento ha investito molto negli ultimi anni quindi con la larghezza macchina e la tecnologia installata prevediamo possa rappresentare nei prossimi anni uno degli stabilimenti di riferimento a livello Europeo".
Nell’orizzonte di medio periodo ci sono per RDM ulteriori opportunità legate all’impatto della green economy sul mercato degli imballaggi. Come vi state muovendo su questo fronte e quali reali opportunità offre?
"Lo sviluppo della green economy, che ha visto un’importante accelerazione con il “green deal” promosso dalla Commissione Europea, rappresenta una grande opportunità per il nostro settore. Il piano di azione per l’economia circolare e la direttiva sulla plastica monouso sono altri due pilatri che segnano una chiara rotta verso lo sviluppo sostenibile. Il nostro settore è pronto per cogliere questa sfida, così come lo è RDM Group nel supportare i clienti attuali e potenziali nel percorso verso l’adozione di packaging riciclato e riciclabile a sostegno dell’economia circolare".