Unione nazionale consumatori, Dona: "Da sempre attenti alle persone e ai cambiamenti"

- di: Redazione
 
Intervista a Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione nazionale consumatori, la più antica Associazione italiana del settore.

L’Unione nazionale consumatori (Unc) è la prima associazione di consumatori - e degli utenti - in Italia. Dottor Dona, quali sono le caratteristiche peculiari dell’associazione che le garantiscono questo primato? Come si finanzia?
La caratteristica principale di Unione nazionale consumatori è, prima di tutto, quella di rappresentare un’associazione di cittadini, dialogando con loro e prestando grande attenzione alle loro esigenze e istanze. Questo è un tratto distintivo rispetto alle nostro consorelle le quali, tra le tante attività messe in campo, a volte trascurano la community. Uso questo termine tecnologico proprio per rimarcare l’importanza e la forza del nostro gruppo: non a caso, la nostra associazione si chiama ‘unione’ e il nostro motto è proprio ‘l’unione fa la forza’. Oggi più che mai il dialogo costante ed intenso con le diverse community che ruotano intorno a noi caratterizza la nostra realtà rispetto alle altre associazioni, che sono sicuramente in buonafede e si fanno portatrici di messaggi di interesse collettivo, ma che allo stesso tempo troppo spesso non parlano a nome di molti. Da questo punto di vista, l’attivazione di uno sportello di assistenza nazionale e altamente digitalizzato, che risale già ad una decina di anni fa, ci ha consentito di raccogliere quotidianamente decine di casi. Tutti questi aspetti rappresentano la vera forza della nostra voce in quanto tutte queste storie ci consentono di esplorare e verificare settori nuovi ogni giorno e, allo stesso tempo, offrire un tipo di assistenza completo alle persone che ci aiuta a rafforzare il legame con i cittadini e con i territori. L’altro tratto distintivo della nostra associazione è il focus sull’innovazione del rapporto di consumo e di digitalizzazione degli acquisti e delle vite dei consumatori: nessun’altra associazione, infatti, rivolge la stessa attenzione al cambiamento, come dimostra anche la nostra presenza molto attiva sui social, anche sulle ultime piattaforme che più recentemente hanno coinvolto i consumatori, come Tik Tok e Clubhouse. Proprio questo legame con le nostre community ci aiuta a rendere sostenibile la nostra realtà perché, con grande orgoglio, posso affermare che nel nostro bilancio ogni anno cresce la quota delle iscrizioni: ricordo che ci sono due tipi di iscrizione, una di 50 euro e l’altra da 100 euro, a seconda dei servizi. L’obiettivo è renderci completamente autosufficienti proprio grazie alle quote versate dagli iscritti.

Può farci qualche esempio dei risultati più rilevanti che l’Unc ha raggiunto con la sua azione e mobilitazione? Come sono i rapporti con le altre associazioni dei consumatori presenti nel panorama italiano?
La storia delle nostre conquiste è davvero lunga, avendo oltre 65 anni di storia. Il primo aspetto che mi viene in mente riguarda le norme sulla sicurezza alimentare, sulle etichette dei prodotti alimentari e tessili e, in tempo più recente, l’approvazione di norme sull’azione collettiva (la cosiddetta azione di classe) che dovrebbe essere attuata proprio in questi giorni. Un’altra norma, della quale andiamo molto orgogliosi e che i consumatori sentono molto vicina, è la regolamentazione delle telefonate moleste del teleselling che finalmente, proprio in queste settimane, dovrebbe diventare realtà. Noi, da pionieri in questo campo, non possiamo che essere felici dal fatto che nuove realtà condividano lo sforzo della tutela del consumatore, una tutela che ormai si gioca su tantissimi tavoli e quindi ogni tipo di collaborazione è benvenuta, a patto che queste nuove sigle rispondano correttamente allo scenario normativo previsto per le associazioni riconosciute nell’elenco del Ministero dello Sviluppo economico. In passato, infatti, qualche autocertificazione è stata contestata dallo stesso Ministero il quale, finalmente, oggi sembra intenzionato a verificare più analiticamente e attentamente a chi consegnare la patente di associazione rappresentativa a livello nazionale.

Quali sono le richieste e le proposte più importanti che l’Unc rivolge al governo Draghi? È soddisfatto, per quanto riguarda il ventaglio - peraltro molto ampio - delle questioni che concernono i consumatori e gli utenti, delle linee programmatiche del Governo che Draghi ha presentato in Parlamento?

Da parte del pubblico dei consumatori c’è grande attesa rispetto alle iniziative del nuovo governo. Saremmo già lieti che non si faccia pagare all’ultimo anello della catena le difficoltà delle imprese e ci tengo a dirlo perché, nel precedente governo, abbiamo lamentato che alcune normative attuate durante l’emergenza (penso ai voucher turistici soprattutto) avevano aggravato la situazione economica delle famiglie. C’è da sperare che si faccia sempre meglio anche e soprattutto sul versante della concorrenza perché, nel nostro Paese, tutto ciò è normato e scritto nei codici ma, talvolta, non viene attuato. La sfida per il governo Draghi, pur vivendo in un momento di estrema difficoltà, sarà rendere lo scenario dei mercati davvero competitivo perché solo una vera concorrenza tra gli operatori può garantire la migliore qualità dei servizi offerti ai consumatori.

Entrando nel dettaglio, riguardo a un settore ad alta sensibilità per i consumatori/utenti come quello dell’energia elettrica e del gas, lei lo scorso gennaio ha parlato di “luci (poche) e ombre (molte) della fine dei mercati di tutela”. Quali sono queste poche luci e queste molte ombre? Può farci il quadro della situazione e dei rischi per i consumatori?
Il mercato libero dell’energia e del gas naturale oggi è meno efficiente rispetto a quello tutelato, sia in termini di costi che di garanzie e, finché sarà così, i consumatori avranno paura delle liberalizzazioni invece di accoglierle con maggior consapevolezza. In questo settore ci aspettiamo che il governo faccia il possibile per ridurre il numero di operatori e fornitori presenti sul mercato in quanto, soprattutto quelli marginali, si rendono protagonisti spesso di telemarketing aggressivo o di visite indesiderate presso l’abitazione dei singoli consumatori, con promesse assolutamente irrealizzabili di risparmio che si traducono poi in inganno.

Sull’andamento dei prezzi dei carburanti lei ha sempre usato parole molto dure…
Nel mercato dei carburanti, così come nel mercato libero dell’energia e del gas, la liberalizzazione è soltanto di facciata. Sarebbero urgenti verifiche e controlli sul fatto che i prezzi aumentano molto rapidamente con l’aumentare del costo della materia prima, ma poi, al contrario, scendono con estrema lentezza. Il mio appello al presidente Draghi è nell’ottica di liberare il pieno di benzina dei vari oneri che hanno appesantito il costo per le famiglie, come per esempio le accise sui carburanti e gli oneri di sistema sulle bollette elettriche.

Qual è il futuro delle associazioni dei consumatori in Italia? Crede siano destinate ad aumentare il loro peso e il loro ruolo, a rappresentare sempre più elemento rilevante nei processi decisionali? A questo fine, ci sono elementi da introdurre o cambiare nel corpus normativo relativo alle garanzie a favore di chi rappresenta i consumatori/utenti perché possano incidere di più nei provvedimenti ex-ante e non solo ex-post?
Il mercato, anche in questo settore, attuerà una seleziona naturale: alcune associazioni resteranno sulla carta e soltanto poche saranno quelle che sposeranno appieno la digitalizzazione dei processi e riusciranno a diventare un punto di riferimento per i cittadini. Abbiamo invocato innumerevoli volte le leggi del mercato sano e concorrenziale e credo che questi capisaldi debbano operare anche nel mondo dei servizi di assistenza ai cittadini, anche se erogati da enti no profit quali sono le associazioni dei consumatori. Mi aspetto una seria riforma del Cncu, il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti, che oggi rimane troppo spesso inascoltato da parte del Ministero dello Sviluppo economico, anche perché ritengo che le associazioni dei consumatori possano essere estremamente utili alla politica e che, grazie all’ascolto di migliaia di cittadini ogni singolo giorno, possono portare un contributo di know-how alla politica stessa e alle istituzioni. Del resto, se politica è sinonimo di attenzione alle persone e ai loro bisogni, nessun attore meglio delle associazioni dei consumatori sarebbe in grado di tradurre in pratica le esigenze delle persone. Una politica ispirata dalle persone non può che essere una politica che opera e lavora per il meglio della società.
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